Poker rewind: una mano tra Negreanu e Galfond analizzata da Andrea Dato

Il Texas Hold’em si evolve alla velocità della luce. Una metamorfosi continua, incessante, che sposta sempre più in alto i livelli di pensiero dei giocatori rendendo il gioco entusiasmante.

Un esempio? Abbiamo analizzato assieme ad Andrea Dato una mano di cash game high stakes di qualche anno fa che vede affrontarsi Daniel Negreanu e Phil Galfond.

Con blind 500$/1000$ Galfond decide di rilanciare fino a 8000$ da small blind, trovando il call di ‘Kid Poker’ seguito da quello dello Straddle.

Il board Q 4 J prelude a una azione scoppiettante: Galfond c-betta 14.000$, Negreanu chiama, il giocatore sullo Straddle passa.

Al turn si materializza un 8 : a questo punto, dopo il check di Galfond ‘Danielino’ decide di prendere in mano la situazione puntando 30.000$, ma Galfond non ci sta e rilancia fino a 94.000$…

Negreanu dà nuovamente uno sguardo alle sue carte, Q 10 , e opta per un all-in diretto, mentre Galfond getta le sue carte nel muck.

Ecco l’analisi che ha preparato per noi Andrea Dato:

“Prima di cominciare occorre fare alcune premesse: si tratta di una mano cash game giocata molti anni fa,  quando il poker non era al livello attuale. In secondo luogo siamo ad un tavolo televisivo, nel quale i giocatori forzeranno alcune situazioni un po’ per ego un po’ per visibilità. Dal punto di vista di Daniel da BB con QTs non abbiamo molta scelta se non il call. Ogni tanto potremmo 3-bettare ma la giocata standard rimane il call, mentre il fold non è da prendere in considerazione. Su un pot da 26.400 Galfond cbetta 14k e anche in questo caso il call è l’unica giocata possibile, in quanto per rilanciare abbiamo bisogno di molta history. 

Lo straddle folda quindi si arriva in Heads-Up al turn. Su un pot di 54.4k Galfond checka e Daniel decide di puntare: se fossi stato al suo posto avrei checkato perchè non abbiamo bisogno di proteggere, non estraiamo value (se non da uno J nel caso in cui pensassimo che Galfond sia un giocatore scarso) e quindi sostanzialmente la puntata può aver senso solamente per  indurre un bluff, ma si tratta di uno scenario molto improbabile ,anche se poi è quello che si è verificato. Galfond decide di c/r da 30000 a 94000 e qui sostanzialmente rappresenta set o meglio (persino con two pair non può permettersi di check/raisare e anche con set significherebbe ‘overplayare’ la mano perché Daniel  puo’ tranquillamente avere scala) quindi è polarizzato su nuts/air ed in entrambi gli scenari non ha senso andare all-in. Alla fine Daniel decide di andare all-in e Galfond passa T2o ovvero ‘pure bluff’.

In pratica abbiamo fatto foldare una mano che sta allo 0% contro la nostra, quindi potremmo affermare che Daniel ha fatto un errore grave puntando al turn ed uno un po’ meno grave andando all-in. Ad ogni modo bisogna entrare nella testa di Daniel e capire perché ha puntato turn, di solito si punta quel turn con un ‘ plan’ anche se alla fine ha affermato di averlo fatto per valore.

A mio modo di vedere in quella circostanza si può puntare per valore QT solo contro un giocatore molto scarso e Galfond non lo è, difatti si è trovato di fronte ad un raise, e sono certo che Daniel non fosse per nulla contento quando Phil  ha rilanciato. Detto ciò ho infinita stima per Negreanu, ma questa mano è stata giocata tanti anni fa, e dimostra una volta di più quanto il gioco si sia evoluto negli ultimi tempi”.

E voi come avreste giocato questa mano? Condividete la scelta di  Negreanu o preferite la linea adottata da Andrea Dato? Scrivetelo sulla nostra pagina Facebook!