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il 15 Nov 2017

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I nuovi Power-Up di PokerStars testati da Alberto Reano, campione del mondo di Hearthstone Wild

I nuovi Power-Up di PokerStars testati da Alberto Reano, campione del mondo di Hearthstone Wild

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Alcune settimane fa vi abbiamo presentato i nuovi Power-Up di PokerStars, testandoli personalmente e chiedendo un feedback ad alcuni noti regular del circuito ‘punto it’.

Le reazioni ovviamente sono state differenti: c’è chi li vede come una minaccia all’attuale situazione e chi invece come una piacevole alternativa. Tuttavia, essendo un formato nuovo che cerca di trovare un punto di contatto tra poker e fantasy games, abbiamo pensato di farli provare nientemeno che al fresco Campione del Mondo di Hearthstone modalità Wild, il milanese Alberto Reano.

Dopo qualche partita e una piacevole chiacchierata arriva il momento di tirare le somme:

Lo dico subito: i Power-Up sono molto molto divertenti! Inoltre bisogna considerare che tanta gente che arriva da Hearthstone e Magic ha già dimestichezza col poker, poi l’interfaccia è semplice e intuitiva…Insomma, mi sembra proprio un bel gioco.”

Alberto, trentenne e sposato, gestisce un bar con la moglie ma ha sempre avuto una passione per le carte, non necessariamente quelle a cui sono abituati i pokeristi:

Ho giocato a Magic per 10/12 anni, poi per ragioni di tempo son passato a Hearthstone. Ho sempre giocato, ma diciamo che l’ho fatto a livello competitivo solamente negli ultimi due anni. Mi sono qualificato all’europeo per partecipare ai mondiali di Wild e ho fatto l’ein-plein quindi sono volato a Los Angeles a disputare la finale e ho vinto. Il montepremi totale era  25.000$ e al primo ne andavano 8.000$…non male diciamo! Dopo questo evento mi sono affacciato al competitive, ora ho firmato con Game Division e da quel momento in poi ho giocato due bei tornei nel formato normale, facendo 3° all’Nvidia Cup a Settembre e raggiungendo un’altra finale finale proprio due qualche giorno fa a Torino.”

Per chi non sapesse nulla a riguardo, Alberto spiega quale differenza ci sia tra Hearthstone e la sua variante Wild:

Il Wild è paragonabile all’Eternal di Magic, si possono giocare tutte le carte da quando il gioco è nato, mentre nel formato normale si giocano solo le carte uscite nell’ultimo anno. Cambia solo il pool di care utilizzabili.”

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Alberto Reano mostra il trofeo conquistato a Los Angeles

Secondo il suo punto di vista i Power-Up non sono affatto una minaccia per i grinder abituali:

Il format del poker è già consolidato quindi non dovrebbe intaccare l’ecosistema, ma va solo ad aggiungere una variabile in più che per alcuni potrebbe risultare più interessante. Da giocatore di Hearthstone il limite che ho sempre trovato nel poker è che, se segui una linea precisa e la tieni, giochi sempre alla stessa maniera e il tutto a lungo andare risulta noioso. La partita a poker ogni tanto la faccio volentieri, ma la limitatezza delle variabili non lo ha mai reso troppo appetibile ai miei occhi. Nei Power-Up ci sono diversi fattori che aumentano la casualità, questo è vero, ma in certi frangenti le skill hanno un ruolo preponderante, senza contare che un giocatore di Hearthstone, abituato ad aver a che fare con un elevato numero di variabili, si troverebbe subito a suo agio.”

Il buy-in attualmente a disposizione sulla piattaforma ‘dot eu’ non supera i 7$, anche se in futuro il formato potrebbe essere implementato con stake più alti. Abbiamo chiesto al nostro campione quale può essere un target monetario sufficiente a far sì che un player di Hearthstone possa seriamente pensare di mettersi a grindare i Power-up:

Difficile definire un target monetario per un player di Hearthstone: le cifre in ballo sono nettamente inferiori rispetto al mondo del poker e raggiungere i 1.000 euro al mese sarebbe già un gran traguardo. Salvo i tornei organizzati dalla casa madre, dove si può vincere qualcosa di interessante, in quelli privati non ci sono montepremi consistenti.”

In attesa che il format arrivi anche in Italia scriveteci le vostre prime impressioni commentando sulla nostra Fanpage!

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