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il 3 Ago 2018

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Decreto Dignità, per Gabriele Lepore un paradosso all’italiana: “Misure inadeguate per contrastare la ludopatia!”

Decreto Dignità, per Gabriele Lepore un paradosso all’italiana: “Misure inadeguate per contrastare la ludopatia!”

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L’estate 2018 è cominciata all’insegna del dibattito sul Decreto Dignità, argomento trattato diffusamente per tutto il mese di luglio.

Sebbene le polemiche e le obiezioni continuino a fioccare, il governo sembra voler mantenere fede alla linea intrapresa e proprio ieri sera, dopo la discussione degli Emendamenti, la misura ha ricevuto l’approvazione della Camera.

In tanti, ma nemmeno troppi, hanno espresso la loro opinione a riguardo: tra questi c’è Gabriele Lepore, che circa due settimane fa ha dedicato un intero post sulla sua Fanpage ufficiale:

L’analisi delle problematiche viene affrontata punto per punto e le argomentazioni vertono su un nodo fondamentale:

Il vero problema – recita il post – è che questo decreto non aumenterà le tutele nei confronti dei giocatori.

L’occasione per approfondire il discorso non poteva passare inosservata e in mattinata siamo riusciti ad intercettare il buon Galbone per farci dire qualcosa in merito.

Nonostante il topic sia tra i più caldi al momento, il post non ha fatto registrare un gran numero di interazioni: l’argomento è di scarso interesse per i pokeristi o semplicemente qualcuno ha paura di esporsi eccessivamente?

Il problema è di altra natura. Certo, avremmo potuto e dovuto scrivere tutti quanti un po’ di più sulla questione, ma per varie ragioni i nomi grossi non hanno fatto sentire a dovere la loro voce. Sì, forse mi aspettavo maggiore interazione ma d’altronde sono il primo a non aver speso troppo tempo a commentare i post altrui.

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Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

Quel che ho scritto è abbastanza neutrale sebbene la mia opinione sia piuttosto chiara a riguardo: ho messo semplicemente in luce alcune possibili conseguenze su cui dovremmo tutti riflettere. La gente invece è abituata a schierarsi e quando non si prende una posizione netta l’atteggiamento del pubblico è molto spesso passivo.

Pensi sia una delle tante peculiarità italiane? 

“Il poker è individualista e per molti è difficile prendersi una responsabilità che va al di là dell’interesse personale. E’ un disinteresse fisiologico che in parte risiede nel classico menefreghismo all’italiana riguardo i fatti sociali (seppur questi possano toccare direttamente l’interessato nel lungo periodo). Da ciò scaturisce un approccio poco costruttivo ai problemi a favore di uno parassitario: si aspetta che le cose cambino ma non ci si sente responsabili in misura alcuna della loro eventuale soluzione.

Tra le implicazioni che potrebbero scaturire dal Decreto Dignità hai evidenziato l’aumento del gap tra piccoli e grossi operatori: 

La categoria più a rischio è proprio quella degli operatori del settore. Molti di questi verrano tagliati fuori e le piccole aziende faranno ancora più fatica a combattere quelle grosse, che hanno migliaia di punti fisici sparsi per l’Italia. Senza possibilità di sponsorizzarsi e con pochi punti fisici a disposizione sul territorio, la loro fine è praticamente segnata. “

Una delle parti più interessanti del post riguarda il progetto di ricerca Pokermapper. In futurò sarà possibile utilizzare eseguire un test per valutare il livello delle funzioni esecutive e quindi la propensione all’azzardo in determinate condizioni: 

Esattamente. Una soluzione più concreta rispetto a uno sterile ban alla pubblicità. Quel che è emerso è una incompetenza diffusa nel mondo del gioco: chi conosce l’ambiente e i giocatori capisce subito che non si tratta di una misura efficace.

A rovinare le famiglie, più che una pubblicità alla televisione, è la possibilità di trovare il gioco ovunque. Uno va al bar a prendersi un caffé o un pacchetto di sigarette, poi ficca il resto nella macchinetta, si compra un Gratta&Vinci…E magari nel mentre ordina una bevanda alcolica che aumenterà la sua predisposizione al rischio (come dimostrato dalla ricerca pubblicata alcuni mesi fa). In paesi come la Germania ad esempio, la vendita di alcolici è proibita nei luoghi dove si gioca alle videoslot, la cui distribuzione al di fuori dei Casinò è concentrata in luoghi appositi.“(Automaten Casino ndr.)

Un ritorno al passato più che uno step nella giusta direzione? 

Non proprio, dato che non credo ci sia mai stata una normativa a riguardo. Il nome del decreto punta a ridare ‘dignità’ alle persone che perdono col gioco, ma in pratica non porta alcun miglioramento in questo senso e le ragioni le ho enunciate punto per punto nel mio post. Chiudo lanciando una provocazione: paradossalmente sarebbe stato meglio proibire il gioco. Almeno sarebbero rimasti solamente gli operatori illegali (anche extra poker) e avremmo saputo con precisione quale nemico combattere.

E voi cosa ne pensate a riguardo? Lasciateci le vostre opinioni commentando sulla Fanpage!

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