La sottilie linea rossa : Differenze tra grinder e gambler nella nuova era del gioco online

Spesso sui forum e nei blog siamo abituati a leggere di giocatori che grindano 12x, 16x e più, e di altri che gamblano, o gamblano infinito.

Ma cosa vuol dire in realtà grindare? E cosa vuol dire gamblare ? Quali sono le prinicipali differenze o gli elementi comuni  tra le due figure ?

Andiamo per gradi : entrambi i termini derivano dalla lingua inglese, To grind in inglese vuol dire macinare, e grinder opportunamente italianizzato sta ad indicare colui che macina. Va da se che nel poker si tende ad associare alla figura del grinder, quella particolare categoria di giocatori che producono un volume di gioco, in termini di partite giocate, considerevole;  spesso si parla di migliaia di games al mese.

To gamble, viceversa, vuol dire letteralmente gioco d’azzardo, mentre gambler sta ad indicare il classico giocatore d’azzardo.

Viste così sotto quest’ottica sembrano due concetti diametralmente opposti,  ma in realtà basta soffermarsi un attimo a pensarci su e ci si rende subito conto che potrebbero essere due lati della stessa medaglia.

Spesso tendiamo ad assegnare valore dispregiativo al gambler guardando invece con ammirazione a chi riesce a giocare 16x o più.

Ma cosa distingue in realtà un grinder da un gambler ? Il più delle volte è l’approccio al gioco, l’idea che si ha del gioco stesso. Giocare 16x non è impossibile, basta avere il software giusto un monitor abbastanza grande ed il gioco è fatto, ma trarre profitto mentre si gioca 16x è tutt’altra cosa.

Il gambler tenderebbe ad avere un gioco estremamente loose aggressive,  overvaluando le proprie mani e  seguendo i  draw anche quelli più strani e difficili da chiudere. Il grinder invece ha un approccio al gioco totalmente diverso, gioca in maniera più oculata adottando uno stile più conservativo, guardando al profit come obbiettivo primario.

Altra differenza sostanziale sta nel fatto che il grinder, che spesso gioca su 16 tavoli in contemporanea, non si esalta per una giornata chiusa in attivo perche è pienamente consapevole che per annullare la varianza avrà bisogno di un numero di games molto elevato e che il downswing è dietro l’angolo.

Il gambler  spewa mani marginali e spesso fuori posizione, riuscendo così a portare a casa un torneo o un SNG di tanto in tanto, giustificando determinati spot con frasi del tipo “ me lo sentivo che sarebbe uscito il 10 al river, ed avrei chiuso la scala”.

Ovviamente il concetto stesso alla base del poker è in un certo qual senso legato al rischio, non si può pensare di giocare solo  nuts a volte si deve necessariamente correre qualche rischio. L’importante è essere consapevoli di ciò che si sta facendo : correre un rischio consapevolmente ha un suo valore, rischiare invece per il puro gusto di farlo, o magari per far circolare l’adrenalina mentre il dealer gira il board, ha sicuramente meno valore.

In conclusione possiamo affermare con sufficiente tranquillità che ciò che distingue principalmente un grinder da un gambler è la consapevolezza ottenuta da migliaia di mani giocate, situazioni vissute, e da uno studio continuo e scrupoloso che uniti alla voglia di migliorarsi e superare i propri limiti distinguono un giocatore vincente nel lungo periodo da un giocatore vincente nel breve ma sicuramente perdente nel lungo periodo.