Poker Coach – Italiapokerclub https://www.italiapokerclub.com Mon, 18 Mar 2024 13:07:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.3 Salvarsi dalla sindrome delle giocate stravaganti: le indicazioni di coach Benjamin Rolle https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330472/sindrome-giocate-stravaganti-benjamin-rolle/ https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330472/sindrome-giocate-stravaganti-benjamin-rolle/#respond Mon, 18 Mar 2024 14:00:19 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=330472 É il pericolo più grande per chi ha iniziato a giocare a poker da poco. Centrata sulla convinzione (errata) di poter ripetere ai propri livelli le giocate che vedono intavolate nelle partite di poker viste in streaming o in televisione, […]]]>

É il pericolo più grande per chi ha iniziato a giocare a poker da poco.

Centrata sulla convinzione (errata) di poter ripetere ai propri livelli le giocate che vedono intavolate nelle partite di poker viste in streaming o in televisione, la “sindrome delle giocare stravaganti” (Fancy Play Syndrom, ndr) ha un solo effetto per i neofiti del poker: far loro perdere soldi.

Il coach tedesco Benjamin ‘bencb789’ Rolle spiega come evitarla.

 

Cosa funziona ai micro e low-stakes

Per il coach e fondatore della scuola Raise Your Edge, il problema si pone nel momento in cui un pokerista alle prime armi si entusiasma a guardare le partite di poker fino al punto di convincersi di poter fare le stesse action che vede sullo schermo.

“Questo è un problema. Non è così che si guadagna con il poker. In effetti la maggior parte di queste ‘grandi giocate’ che vedi non funzionano ai micro e ai low-stakes.”

Questione di livelli di gioco, di pensiero e soprattutto di field: sugli streaming di solito vengono trasmesse partite high-stakes, o comunque dal buy-in ben più alto dei micro, in cui le dinamiche di gioco sono completamente differenti.

 

Stravaganze da bandire per i pro…

Coach Rolle prosegue il suo discorso tirando in ballo l’amico che si crede furbo:

“Abbiamo tutti quell’amico che dice: “Non passeranno ai miei rilanci, QUESTI IDIOTI”. Credono di dover fare le giocate che hanno visto in TV per vincere a poker. Ma se impari il poker guardando gli streaming di partite High Stakes o i grandi tavoli finali, incontrerai molti problemi; perderai MOLTI SOLDI.”

Il ‘fancy play’ è infatti all’estremo opposto di una solida strategia per il long term:

“Giocare in modo “stravagante” è cosa ben diversa dal giocare solido e con una strategia vincente per il lungo termine. Il gioco ‘Fancy’ sembra bello quando lo guardi in TV, ma non ti riempie le tasche.”

 

…Ma ok per divertimento

E qui secondo Rolle c’è la discriminante del suo discorso. Quanto detto finora dal coach tedesco, infatti, è rivolto ai pokeristi che hanno come obiettivo esclusivamente le vincite ai tavoli.

Per chi nel Texas Hold’Em cerca solo divertimento, il discorso è radicalmente diverso:

“Se vuoi divertirti un po’, okay, va bene, allora ignora questo discorso. Ma se vuoi fare soldi devi smettere di credere che il poker consista nel fare giocate folli: guadagnare con il poker è piuttosto noioso.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330472/sindrome-giocate-stravaganti-benjamin-rolle/feed/ 0
Le cinque situazioni di gioco più profittevoli da bluffare secondo Benjamin Rolle https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330114/spot-profittevoli-bluff-benjamin-rolle/ https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330114/spot-profittevoli-bluff-benjamin-rolle/#respond Thu, 29 Feb 2024 11:32:43 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=330114 Il bluff è il sale del poker: riuscire a far foldare all’avversario il punto migliore, per tanti rappresenta la libidine massima al tavolo verde. Ma anche i bluff hanno le loro regole e la loro matematica soggiacente, oltre ad alcune […]]]>

Il bluff è il sale del poker: riuscire a far foldare all’avversario il punto migliore, per tanti rappresenta la libidine massima al tavolo verde.

Ma anche i bluff hanno le loro regole e la loro matematica soggiacente, oltre ad alcune situazioni di gioco più favorevoli di altre.

Il coach Benjamin Rolle le ha messe in classifica su X (ex Twitter): vediamole subito.

 

5) EP vs BB

Al quinto posto il tedesco indica gli spot da early position che ricevono il call del solo big blind:

“Rappresenti un range forte. Gli avversari daranno più credito alle tue bet al river. É anche più difficile avere dei bluff naturali per il fatto che da early position hai meno aria rispetto a bottone.”

 

4) MP vs BB

Subito dopo per Rolle sono più adatti a bluffare gli spot in cui hero è più a sinistra delle posizioni iniziali del tavolo, sempre contro big blind:

“Questa situazione è simile a quella del punto precedente ma nel range hai più aria e quindi potenzialmente l’avversario ha più bluff catchers.”

 

3) Second barrel in tribettati

Per dimostrare forza e portare gli avversari al fold, Rolle consiglia anche di andare in second barrel nei tribettati preflop:

“La tua 3bet dimostra forza. Spesso procediamo con piccole bet del 25% o 33% pot. Il range avversario è sempre abbastanza debole, e dato lo stack-to-pot-ratio continuiamo con una bet del 50% o del 67% del pot, che fornisce un buon rapporto tra rischio e ricompensa. Quanto detto richiede un po’ di studio per capire quando conviene essere super-aggressivi andando di second barrel nei piatti tribettati.”

 

2) Check-raise al flop BB vs BU

Per Rolle bisogna poi sfruttare le situazioni di gioco che prevedono alte frequenze di continuation bet avversarie:

“Tanti player esagerano con le continuation bet da bottone senza realizzare la debolezza del loro intero range, specialmente su board medi/piccoli richiede un decente ammontare di check back. Anche contro i raise il bottone deve giocare in floating le overcards deboli con backdoors. Facile da punire, specialmente nelle fasi più avanzate dei tornei, quando i giocatori sono un po’ spaventati contro l’aggressione.”

 

1) Guerra di bui

Infine, la situazione in cui i bluff hanno più valore per Rolle è quella di blind war:

“Tanti giocatori faticano perché è una situazione simile al gioco heads-up. I range sono larghi, richiedono molti check/raise innaturali e second barrel tanto quanto buone mani per bilanciare i nostri range deboli. Non importa se è un piatto rilanciato o limpato. E’ una situazione in cui tanti giocatori non si sentono a loro agio anche perché mancano di una strategia per giocare una solida guerra dei bui. Attacca i check e la debolezza con tante bet, forse anche in second barrel.”

 

Linee guida

In conclusione del suo post social, Rolle presenta un disclaimer che dà alcune linee guida generali:

“Ovviamente ci sono molti altri spot profittevoli da bluffare. In generale evita di piazzare grandi bluff e se capisci che il tuo avversario ha top pair o meglio non provare a bluffarlo, specialmente nel 2024 quando la maggior parte dei ‘donk nerd della GTO’ hanno imparato il poker con un Solver che gli mostra ridicole strategie di call down e le giustifica con la frase ‘sono al top del mio range’. I tornei non funzionano così e per fortuna esistono questi giocatori: devi solo adeguarti al meglio.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330114/spot-profittevoli-bluff-benjamin-rolle/feed/ 0
Difendere il big blind: i consigli di Ian Simpson pro 888poker https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330042/difendere-big-blind-ian-simpson-pro-888poker/ https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330042/difendere-big-blind-ian-simpson-pro-888poker/#respond Mon, 26 Feb 2024 16:40:52 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=330042 Di tutte le posizioni al tavolo da poker, il grande buio è quella in cui si registrano i passivi più grandi. Si capisce quindi perché imparare a difendere da big blind ha enormi benefici sul win-rate. Secondo l’ambasciatore 888poker Ian […]]]>

Di tutte le posizioni al tavolo da poker, il grande buio è quella in cui si registrano i passivi più grandi.

Si capisce quindi perché imparare a difendere da big blind ha enormi benefici sul win-rate.

Secondo l’ambasciatore 888poker Ian Simpson “foldare troppo può causare grandi perdite di chips”: ecco i suoi consigli per capire quando e come difendere il grande buio.

 

 

La posizione di original raiser

Il professionista britannico sottolinea l’importanza di considerare la posizione del rilancio contro cui dobbiamo difendere il big blind.

“Se l’avversario apre da utg ha dietro altri otto giocatori che devono parlare, quindi il range è più forte rispetto a una apertura da late position.  Contro un avversario che apre da early position devi difendere meno spesso rispetto a quanto non faresti contro un avversario da late position. Una mano come T-7o non sembra una mano adatta a difendere il grande buio, ma si può difendere se il raise arriva da late position; contro i range di raise da early position invece questa mano non ha abbastanza equity.”

 

Difendere il buio rilanciando

Simpson chiarisce poi che la difesa del grande buio non è fatta di soli call:

“Difendere il tuo big blind non significa necessariamente fare call: ci sono anche le tribet da tenere in considerazione. Più la posizione di original raiser è vicina allo small blind, più spesso dovresti tribettare, sia per bluff che per valore. Contro i raise da early position invece il range di tribet è da stringere.

Poniamo il caso di una mano come AJs: contro un raise da late position è da tribettare, contro un raise da early position è più spesso preferibile il call perché ci sono meno mani deboli che possono chiamare la tua tribet per valore.”

 

Le size di open

Altra variabile importante da esaminare nella difesa del grande buio è la size del raise, che cambia le pot odds.

“Giocando da grande buio ti troverai ad affrontare dei rilanci di diverso importo. Più è piccolo il raise preflop, più mani puoi difendere da grande buio. Più l’entità del raise aumenta, più diventa costoso chiamare, più devi stringere il tuo range.

Con una mano come J2 si può difendere su raise minimo, ma se il tuo avversario rilancia a 3.5bb diventa un fold. Contro raise così corposi, inoltre, è opportuno anche tribettare meno spesso.”

 

Difesa del big blind e size dello stack

Simpson aggiunge la deepness come fattore che impatta la difesa del grande buio.

“La profondità dello stack è un fattore che impatta notevolmente la difesa del big blind. Le mani suited come 92 hanno implied odds sufficienti a giustificare il call,  quando gli stack sono compresi tra 30bb e 60bb, per le volte in cui chiudono colore e vengono pagati da doppie coppie (e set, ndr). Quando hai uno stack inferiore a 15bb le implied odds semplicemente non ci sono e quindi non sono mani da difendere in tante situazioni.

C’è inoltre un punto critico nelle situazioni con stack molto profondi in cui le peggiori mani suited vengono ad avere reverse implied odds: se il tuo stack di 200bb finisce al centro del tavolo con un colore basso, molto spesso il tuo avversario avrà un colore che domina il tuo. In queste situazioni non ti pagheranno con doppia coppia, come succede in situazioni con stack inferiori.”

 

Difesa del big blind e ICM

Per finire l’ambasciatore 888poker tira in ballo lo Independent Chip Model.

“Un concetto davvero importante nei tornei di poker: senza entrare troppo nel dettaglio, il modello dimostra l’importanza della sopravvivenza e quanto sia un disastro bustare poco prima dei premi.

I middle stack sono costretti a stringere i range e aspettare che gli short escano per evitare di essere eliminati. Questo significa che da big blind dobbiamo avere un range molto più stretto. Senza considerazioni ICM, una mano come A2o è buona per difendere il grande buio, sia chiamando che tribettando. Ma se la bolla è vicina ti troverai meglio a foldare e aspettare che gli altri vengano fatti fuori.”

 

]]>
https://www.italiapokerclub.com/poker-news/330042/difendere-big-blind-ian-simpson-pro-888poker/feed/ 0
Giocare più aggressivo: cinque consigli di ‘Cavalito’ Mantovani pro 888poker https://www.italiapokerclub.com/poker-news/329804/giocare-piu-aggressivo-cinque-consigli-di-cavalito-mantovani-pro-888poker/ https://www.italiapokerclub.com/poker-news/329804/giocare-piu-aggressivo-cinque-consigli-di-cavalito-mantovani-pro-888poker/#respond Thu, 15 Feb 2024 17:19:19 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=329804 Una volta padroneggiate le basi del poker, bisogna iniziare a cambiare marcia per salire di livello. Come si fa ad aggiungere aggressione al proprio gioco? Seguire i consigli del pro 888poker Alex ‘Cavalito’ Mantovani è sicuramente un buon inizio. Ecco […]]]>

Una volta padroneggiate le basi del poker, bisogna iniziare a cambiare marcia per salire di livello.

Come si fa ad aggiungere aggressione al proprio gioco? Seguire i consigli del pro 888poker Alex ‘Cavalito’ Mantovani è sicuramente un buon inizio.

Ecco le cinque indicazioni del brasiliano per mettere pressione agli avversari.

 

1 – Identifica quali board sono buoni per il tuo range

Per iniziare, ‘Cavalito’ consiglia di capire i board che avvantaggiano il range di hero e quali quelli di oppo.

“Poniamo che dopo una apertura da early position riceviamo il call di big blind: ogni board che contiene carte dal jack a salire è buono per noi: nella maggior parte dei casi possiamo cbettare tutto il range.

Prendiamo ad esempio un flop KQ2, noi possiamo avere delle carte che il nostro avversario non può avere, ad esempio possiamo avere coppia di re, coppia di donne, coppia di assi, asso-re con cui il nostro avversario avrebbe tribettato preflop.

Anche se abbiamo una parte del range che non si connette con questo board, come A8s, possiamo sempre bettare e il nostro avversario si troverà in una situazione difficile con tante mani, e potrà anche foldare mani più forti della nostra, come ha fatto l’avversario di questa mano che ha foldato coppia di nove.

 

2 – Esplora i range cappati

Per Cavalito un’altra opportunità di esprimere un poker aggressivo è quando gli avversari hanno range cappati.

Il brasiliano snocciola uno spot di esempio in cui hero apre A4 da hijack, oppo difende big blind T9

“Esce un flop TJ5 con flush draw e il nostro avversario chiama la nostra continuation bet. Qui è molto possibile che su board con queste texture il nostro avversario con mani forti vada in rilancio, visto che al turn possono scende tante scary cards.

Fondamentalmente ogni carta dal sette all’asso e ogni cuori che arriva al turn la possiamo giocare aggressivamente, perché per l’avversario è una scary: può avere delle mani con un jack, ma più spesso un T o peggio e per lui sarà veramente difficile continuare a chiamare.  Identificare i diversi scenari ti porterà ad aumentare l’aggressività in modo naturale.”

 

3 – Le dimensioni contano

Cavalito sottolinea come a seconda delle size utilizzate si può aumentare l’aggressione, dal momento che le dimensioni delle bet impattano il range con cui l’avversario prosegue.

“Se giochi contro big blind su flop 953 e punti un big blind, il tuo avversario continuerà con ogni pezzo del board.

D’altro canto se punti il pot su questa texture il tuo avversario folderà sicuramente la maggior parte dei 3-x e 5-x, oltre ai progetti deboli di scala.

Le dimensioni adottate hanno anche un grande impatto su come la mano sarà giocata nelle strade a venire.

Ad esempio se betti al flop un big blind e al turn arriva un altro tre devi stare attento perché l’avversario può benissimo avere questa carta nel suo range. Se betti full pot al flop e il turn è un tre puoi continuare a bettare le tue mani migliori per valore ed essere meno preoccupato che l’avversario possa aver trovato la sua carta.”

 

4 – Pensa a quale parte del range avversario stai puntando

Cavalito introduce il punto dicendo che con l’invasione di solver degli ultimi anni, alcuni si sono dimenticati che il poker è fondamentalmente un gioco di persone.

“Prendiamo la mano del punto 1, al turn scende un 6 al river K. Sappiamo che il nostro avversario è arrivato al river con un Jack debole la maggior parte delle volte, quindi possiamo ancora estrarre valore da questa mano con una bet non troppo larga, tipo half pot. Ma nello stesso contesto dobbiamo avere qualche bluff come Q8s e qualche mano di valore come AQ o Q9: queste mani beneficiano tutte da bet grandi. Q8 per far foldare all’avversario i suoi jack deboli, AQ o Q9 per far chiamare l’avversario con KQ o KT che potrebbero aver legato.

Conoscere la parte del range avversario che stai puntando ti aiuterà a capire quando premere sull’aggressione.”

 

5 – Capisci il momento in cui mordere il freno

Per l’ultimo punto della lezione il brasiliano sottolinea l’importanza del timing.

“L’aggressione aumenta la tua profittabilità quando viene esercitata bene negli spot corretti, ma a volte dobbiamo semplicemente fermarci se non vogliamo perdere una gran parte di questa profittabilità.

Nello scenario del punto due (953 hero A4s oppo T9o, ndr) puntiamo bet al flop e riceviamo il call avversario.   Il turn è un 8, puntiamo ancora e veniamo chiamati ancora.

Il river è un 9 che accoppia il board: questo è uno scenario in cui dobbiamo essere molto selettivi sia con le mani di valore che con i bluffs.

Avendo l’avversario chiamato sia al flop che al turn, al river verosimilmente ha qualche 9 o meglio, quindi non possiamo valuebettare coppie di dieci. Qui non continuare a bluffare con mani come A2 è molto importante.

Come avete visto ci sono molti modi per aumentare il vostro tasso di aggressione. Studiate questi spot e vede che profittabilità vi può portare una maggiore aggressione.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/poker-news/329804/giocare-piu-aggressivo-cinque-consigli-di-cavalito-mantovani-pro-888poker/feed/ 0
Il bias dello scommettittore secondo Benjamin Rolle https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/329664/bias-scommettittore-benjamin-rolle/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/329664/bias-scommettittore-benjamin-rolle/#respond Tue, 06 Feb 2024 14:00:40 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=329664 In un gioco a forte componente mentale e matematica come il poker, è fondamentale capire il ruolo dei ‘bias cognitivi’, ossia di quegli schemi che ci fanno distorcere le informazioni in entrata e deviare dai principi di razionalità. In passato […]]]>

In un gioco a forte componente mentale e matematica come il poker, è fondamentale capire il ruolo dei ‘bias cognitivi’, ossia di quegli schemi che ci fanno distorcere le informazioni in entrata e deviare dai principi di razionalità.

In passato ne hanno parlato tra gli altri Gaelle Baumann e Greg Raymer.

Con il coach tedesco Benjamin Rolle oggi affrontiamo il bias dello scommettitore che tante vittime miete ai tavoli verdi.

 

Cosa è il bias dello scommettitore

Conosciuto anche come ‘fallacia del gambler’ (gambler’s fallacy), il bias dello scommettitore ci porta a credere che se un evento è occorso numerose volte in passato, sicuramente avrà meno occorrenze in futuro.

“Hai perso tanti all-in di fila, ora è il tuo momento – ha scritto Rolle sul suo profilo X (ex Twitter) – Considerando quanto hai runnato male nelle ultime mani, credi che sicuramente vincerai QQ vs AK in late stage.  Hai perso tutti quegli all-in precedenza, devi avere una possibilità più alta di vincere adesso, non è vero? NO. SBAGLIATO.”

 

Le probabilità sono sempre le stesse

Nel regno della casualità, ogni evento è scollegato sia a quelli che lo precedono che a quelli che lo seguono.

“Le statistiche non hanno memoria, è sempre un coinflip. Un bias comune per i principianti è credere che i risultati del passato abbiano una influenza su quelli del futuro. Se perdi dieci coinflip di fila, l’undicesimo sarà sempre e comunque un 50/50. Certo, perdere 11 coinflip di fila è altamente improbabile, ma una volta che hai perso dieci coinflip, l’undicesimo avrà le stesse probabilità dei precedenti, sempre 50/50.”

 

Liberarsi dal bias dello scommettitore

Secondo Rolle emanciparsi dal bias dello scommettitore ha grandi effetti benefici sulla aspettativa di vincita ai tavoli verdi:

“E’ normale cercare degli schemi e credere che una serie di perdite ti renda più probabile vincere in futuro, ma la probabilità non funziona in questa maniera. Sistemare questo bias è importante per restare razionali indipendentemente da quanto stai runnando male. Se capisci questo punto potrai capire il funzionamento della varianza molto meglio, gestirai meglio le tue aspettative e tilterai molto meno.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/329664/bias-scommettittore-benjamin-rolle/feed/ 0
Una breve lezione di Benjamin ‘bencb789’ Rolle sulle value-bet https://www.italiapokerclub.com/poker-news/327548/una-breve-lezione-di-benjamin-bencb789-rolle-sulle-value-bet/ https://www.italiapokerclub.com/poker-news/327548/una-breve-lezione-di-benjamin-bencb789-rolle-sulle-value-bet/#respond Sat, 11 Nov 2023 12:00:23 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=327548 Secondo il coach tedesco Benjamin Rolle, tra le azioni al tavolo verde che più determinano i bilanci di un giocatore sul lungo periodo ci sono le value-bet. Saper estrarre il massimo valore, dimensionando una bet ad arte invece di checkare, […]]]>

Secondo il coach tedesco Benjamin Rolle, tra le azioni al tavolo verde che più determinano i bilanci di un giocatore sul lungo periodo ci sono le value-bet.

Saper estrarre il massimo valore, dimensionando una bet ad arte invece di checkare, ha un impatto con pochi eguali sul win-rate, dice ‘bencb789’, ma l’importanza delle value-bet è sottostimata.

Mancare una value-bet è oggi uno dei leak più comuni del field. Per provarlo il tedesco ha lanciato un sondaggio su Twitter e ha poi spiegato perché la risposta più gettonata non era quella corretta.

 

Un triplice check fuori posizione

Ecco lo spot postato da ‘bencb789’ sul suo profilo X. Preflop con 77 il tedesco ha chiamato l’apertura di ‘Zivakov’ da utg.

Su 469 i due sono andati in check to check.

Al turn 5 dopo il secondo check di ‘Zivakov’, Rolle ha puntato 7.744 ricevendo il call avversario.

Al T river in mezzo al piatto c’erano 25.813 e Rolle ha ricevuto la parola dopo il terzo check di utg. Cosa doveva fare?

 

Il sondaggio sul river

Sulla domanda Ben e la sua scuola ‘Raise Your Edge’ hanno pubblicato un sondaggio su Twitter. Più della metà degli oltre mille follower che hanno risposto hanno indicato il check come risposta corretta… Sbagliando.

sondaggio

 

Al river Rolle infatti punta 18.660, circa 3/4 pot, e massimizza grazie  al call dell’avversario con AQ.

 

La spiegazione di Rolle

Il tedesco ha poi pubblicato un video in cui ha spiegato perché questo river era da valuebettare.

Questione di range e di range percepito. Dopo il suo check behind al flop, l’avversario tenderà a escludere dal suo range coppie medie come quella che il tedesco ha in mano, mettendolo più su combo come KJ – KQ.

D’altro canto l’avversario ha pochissimi T nel suo range, fondamentalmente solamente quelli di combo suited a quadri con cui segue al turn (JTs – QTs – KTs) e se avesse avuto dei set non sarebbe andato in check flop e check-call turn.

L’unica combo da cui Rolle sensatamente teme di essere battuto è la coppia di otto. Ma vista la dinamica di tutta la mano, sono molte più le combo avversarie disposte a call/muckare al river, come A4-A5-A6, per non parlare di tutte le combo con asso carta alta con cui potrebbe prodigarsi in un herocall – che è poi quello che effettivamente succede.

 

]]>
https://www.italiapokerclub.com/poker-news/327548/una-breve-lezione-di-benjamin-bencb789-rolle-sulle-value-bet/feed/ 0
Farsi pagare un quads: a lezione da Jonathan Little https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/326471/farsi-pagare-quads-lezione-jonathan-little/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/326471/farsi-pagare-quads-lezione-jonathan-little/#respond Mon, 02 Oct 2023 14:27:00 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=326471 Saper estrarre il massimo valore quando si ha una mano estremamente forte è uno dei requisiti per essere giocatori di poker vincenti sul lungo periodo. Solitamente la forza del punto è inversamente proporzionale alla facilità con cui l’avversario paghi – […]]]>

Saper estrarre il massimo valore quando si ha una mano estremamente forte è uno dei requisiti per essere giocatori di poker vincenti sul lungo periodo.

Solitamente la forza del punto è inversamente proporzionale alla facilità con cui l’avversario paghi – a meno di clamorosi cooler, va da sè.

Ma per farsi pagare dall’avversario quelle benedette volte in cui chiudiamo un quads, ci viene in aiuto Jonathan Little.

 

Set flop, quads turn

Sul portale Cardplayer il coach statunitense ha condiviso i suoi pensieri su come è riuscito a massimizzare un poker in un torneo live da 3.500$ di buy-in.

E’ la terza giornata di gioco su cinque, blinds 4k -8k con bb ante, con 450k di stack Little apre da MP 19k JJ, chiama il solo hijack, che viene definito un giocatore “loose e incline ai tuffi”.

Flop J76 Little bet 26k su pot di 59k, l’avversario chiama.

Turn J Little betta 40k su pot di 110k, nuovo call.

River 8 Little bet 57k su 191k, oppo rilancia a 157k, Little pusha 207k, oppo chiama e prima di gettare nel muck mostra A6.

 

Flop

Sulle prime tre carte comuni che gli danno top set, Little prende in considerazione l’ipotesi slowplay:

“Il top set è la migliore mano da giocare in slowplay perché quando hai due delle carte più alte del board è altamente improbabile che il tuo avversario abbia una mano forte, con cui è disposto a mettere tante chips nel pot. Ciononostante, a causa della natura coordinata del board, è plausibile che il mio avversario abbia una mano chiusa marginale, o un draw. Se punto, questo avversario loose potrebbe persino decidere di bluffare, rendendo questo flop perfetto per bettare.”

 

Turn

SBAM! Sul turn che gli consegna il quads, Little non ha invece la minima esitaz<ione:

“Mentre giocare un quads in slowplay può certamente avere meriti, ho pensato che il miglior modo per far finire una larga parte del mio stack nel pot fosse di continuare a bettare. Se il mio avversario ha una mano marginale come 8-8 o middle pair, probabilmente checkerà dietro se io check, che sarebbe un disastro perché con quelle mani sicuramente chiamerebbe una bet turn.

E anche se il mio avversario dovesse decidere di bettare con una mano marginale, di sicuro non betterebbe nuovamente al river. E se dovessi giocare il turn in check-raise, probabilmente folderebbe. Nonostante sia convinto che il range del mio avversario sia pieno di mani che non hanno legato con il board, bettare è l’unica azione logica.

 

River

Little dice che dal momento che non assegna alla mano avversaria una grande forza, non crede abbia un senso piazzare una bet grande al river:

“Gli avversari con mani peggiori chiameranno solo una bet piccola al river. Discorso diverso se l’avversario fosse una calling station, in quel caso una bet grande sarebbe ideale”.

Secondo il coach statunitense l’avversario non è tanto da condannare per il raise river, quanto per il call al suo all-in:

“Credo che il suo raise river sia corretto specialmente perché potrei avere trips tante volte, e quanto meno prenderei in considerazione il call. Ma se decide di rilanciare come ha fatto avrebbe dovuto essere abbastanza disciplinato da buttare via le carte non appena è diventato chiaro che io avevo il nuts. Anche quando hai una mano molto forte, se il tuo avversario gioca come se avesse il nuts, devi essere abbastanza disciplinato da foldare, specialmente al river: in ultima strada la tendenza è non bluffare abbastanza spesso.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/326471/farsi-pagare-quads-lezione-jonathan-little/feed/ 0
I 6 più comuni leak nel poker secondo Alex Fitzgerald https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/325433/comuni-leak-poker/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/325433/comuni-leak-poker/#respond Wed, 23 Aug 2023 12:00:17 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=325433 Con ‘leak’ nel poker si intende una carenza tecnica che deve essere corretta al fine di migliorare il proprio gioco. Chi più (gli amatori) chi meno (i professionisti), tutti al tavolo verde hanno dei leak: il coach e pro statunitense […]]]>

Con ‘leak’ nel poker si intende una carenza tecnica che deve essere corretta al fine di migliorare il proprio gioco.

Chi più (gli amatori) chi meno (i professionisti), tutti al tavolo verde hanno dei leak: il coach e pro statunitense Alex Fitzgerald ha elencato i sei più comuni da lui rilevati in oltre dieci anni di lezioni ai suoi allievi.

 

1 – Troppi call preflop

La tentazione di “gustarsi il flop” per vedere se la fortuna ha in serbo per le nostre misere carte una delle sue pirotecniche piroette in grado di consegnarci il nuts, è una sirena cui gli amatori cedono troppo spesso.

Per Alex Fixtzgerald “i professionisti imparano a resistere a quella sirena e a farlo bene. I ricreazionali invece chiamano troppo e sprecano chips. Le conseguenze nefaste di questo leak sono abbastanza ovvie: perdi un po’ di big blinds lì, perdi un po’ di big blinds qui, e dopo un’ora al tavolo ti chiedi come hai fatto a perdere il 20% dello stack”.

 

2 – Troppi hero call

‘Assassinato’ – questo il nickname usato online da Fitzgerald, riporta poi uno scambio di battute che si ripete spesso nelle sue lezioni, in cui chiede all’allievo le ragioni per cui ha chiamato la bet river dell’avversario.

“Le puntate al river sono le più grandi del gioco. Assicurati di pagare le bet river per una buona ragione. “Non so” non è una buona ragione. A tanti non piace foldare al river perché significa perdere il piatto. Se gli fanno vedere un bluff si sentono da schifo. Se chiamano è come se stessero freerollando per sembrare un genio. Se l’avversario ha una mano più forte, possono muckare le carte senza mostrare. Se lo trovano in bluff hanno una bella ricompensa in dopamina: si prendono il pot e il rispetto degli avversari al tavolo. Devi resistere a questa sirena: non pagare le grandi bet al river senza una buona ragione”.

 

3 – Troppi raise preflop

Succede spesso a chi non riesce a gestire la noia al tavolo e inizia ad aprire mani deboli per poi magari chiamare le tribet fuori posizione perché offrono buone odds per arrivare al flop. E a quel punto sono dolori

“Il miglior modo per vincere a nlhe è giocare grandi piatti in posizioni con mani di forza superiore a quella dell’avversario. Il modo più veloce per perdere è giocare grandi piatti fuori posizione con mani deboli […] Prova a giocare con più attenzione ai range preflop nelle prossime sessioni. Dovrai essere un po’ più pazienta ma noterai che i pot che giochi sono molto più facili da maneggiare”.

 

4 – Incapacità di prendere ‘valore sottile’

Per Fitzgerald tutti sanno che punti dalla doppia coppia a salire sono premium e devono essere giocati per valore. Un altro fattore di differenza tra professionisti e amatori è la capacità di gestire mani con una coppia.

“Il professionista sa quando la sua coppia non è più buona e deve foldarla. Ma sa anche quando la sua second pair è la mano migliore e cercherà di estrarre ogni grammo di valore da essa”.

A forza di mancare le ‘thin value bet’, sul lungo termine si perde tanto valore:

“Se floppi una top pair solida o una second pair decente, non avere paura di valuebettarle”.

 

 5 – Giocare troppo tight

I giocatori che entrano nella mano solamente con premium hand si rendono estremamente leggibili agli avversari.

Per costoro c’è la necessità di aggiungere un po’ di deception ai range:

“Se questi giocatori imparano a tribettare un paio di volte con suited-gapper in posizione allora possono complicare le letture degli avversari”.

 

6 – Pagare bet grandi nei multiway pot

Fitzgerald espone una situazione di gioco in cui original raiser prosegue al flop con una corposa cbet nonostante quattro avversari. Il giocatore ricreativo chiamerà con la sua second pair senza kicker o senza progetti anche in backdoor, per poi foldare su ogni bet al turn. Per lo statunitense meglio evitare:

“Tanti giocatori ricreativi non sanno che possono foldare a una bet anche se hanno hittato il board. Credono di venire exploitati se lo fanno […] Invece è foldando che si possono salvare chips preziose, che nel lungo periodo possono fare la differenza”.

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/325433/comuni-leak-poker/feed/ 0
I consigli di Alex Fitzgerald per affrontare i downswing https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/322421/uscire-downswing-alex-fitzgerald/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/322421/uscire-downswing-alex-fitzgerald/#respond Fri, 12 May 2023 16:28:14 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=322421 I periodi di andamento negativo ai tavoli sono fisiologici in un gioco come il poker, in cui la sorte ha un suo ruolo al fianco dell’ abilità. Ma i downswing possono logorare e diventare estenuanti, in particolare per chi è […]]]>

I periodi di andamento negativo ai tavoli sono fisiologici in un gioco come il poker, in cui la sorte ha un suo ruolo al fianco dell’ abilità.

Ma i downswing possono logorare e diventare estenuanti, in particolare per chi è alle prime armi.

Sul portale statunitense Card Player il coach e pro statunitense Alex ‘Assassinato’ Fitzgerald ha dispensato consigli utili ad accorciare il più possibile la durata delle fasi negative ai tavoli.

 

Capire gli insegnamenti dei downswing

“La prima cosa da fare è respirare profondamente. Devi realizzare che i downswing capitano a tutti – scrive Fitzgerald – Ogni pokerista ti può raccontare di essere passato da un bruttissimo downswing. A volte può sembrare che passi un intero anno senza che riesci a trovare un flop.”

Altre volte invece i downswing hanno una precisa causa: “sono un segnale di qualche leak nel proprio gioco, ossia sono il sintomo di una specifica ragione”.

Di sicuro le oscillazioni della sorte sono qualcosa con cui si avrà a che fare per l’intera carriera. Rendere al meglio sotto pressione da downswing è quindi una skill cruciale per chi vuole continuare a salire di livello.

 

Modi per prolungare il downswing

‘Assassinato’, il nick online di Fitzgerald, sostiene che un grande errore che tantissimi commettono nei periodi di downswing è smettere di avere fiducia nel proprio gioco e iniziare a giocare uno stile differente. Il che ovviamente porta a perdere, e quindi ad allungare la discesa.

“Prima foldavano disciplinatamente al river, ora chiamano chiunque […] Iniziano ad andare in second- e triple-barrel più di quanto facessero. Iniziano a vedere fantasmi. Credono di avere scritto in fronte ‘sono in downswing’ e che tutti vogliano exploitarli. Credono di ricevere di continuo dei floating da mani che poi folderanno.”

Per Fitzgerald tanti giocatori prolungano i periodi brutti anche smettendo di giocare in modo aggressivo nelle situazioni in cui invece dovrebbero farlo.

“Quando erano entusiasti del poker tribettano e prendevano l’iniziativa sfruttando il vantaggio posizionale o di carte. Ora si sentono ridicoli a tribettare perché continuano a mancare i flop e devono foldare nelle strade successive”.

 

I leak che portano ai downswing

Secondo Fitzgerald è possibile che i periodi di downswing possano avere inizio da qualche leak. Il primo è iniziare ad aprire più mani, che porta direttamente al secondo ossia flattare troppo le tribet fuori posizione:

“Difficile fare soldi flattando le tribet fuori posizione. Perderesti meno foldando alla tribet e ancora meno openfoldando preflop. Aprire quella mano contro avversari aggressivi che ti tribetteranno la maggior parte delle volte può portare tanti problemi. Il miglior modo per smettere di perdere con mani deboli da early position è iniziare a giocare AQ+ AJs+ 77+, tutte le suited broadways e T9s-89s.”

Un terzo leak che può innescare un downswing è chiamare troppo da big blind, in particolare quando si ricevono ottime odds. Il punto è che nei multiway pot è più difficile realizzare l’equity:

“Giocare fuori posizione in multiway è una situazione difficile da bluffare. Non si può sapere quando la tua mano è buona e quando sei dominato. Quando giochi fuori posizione i tuoi avversari hanno più informazioni perché dai azione prima di loro.”

Per ‘Assassinato’ il segreto è completare da grande buio solamente con mani che hanno una qualche giocabilità nei piatti multiway. “Aspetta suited e connectors e lascia stare mani come 9-5 che ti vedranno spesso muckare quando chiamerai”.

La cosa migliore da fare

Per Fitzgerald il miglior modo per abbandonare gli errori da downswing è uno e solo uno:

“Scendi di livello e gioca limiti che non ti fanno arrabbiare. Focalizzati sui fondamentali per poche sessioni. Gioca grandi piatti in posizioni con mani vincenti. Sii paziente.”

Alla prima striscia di sessioni vincenti la paura inizierà a dissolversi, ma è solo quando i fondamentali del proprio gioco torneranno a essere routine che per Fitzgerald si può dire di aver sconfitto il downswing.

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/322421/uscire-downswing-alex-fitzgerald/feed/ 0
Sei un pokerista vincente in downswing o uno perdente in God-run? Risponde Benjamin Rolle https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321750/sei-un-pokerista-vincente-in-downswing-o-uno-perdente-in-god-run-risponde-benjamin-rolle/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321750/sei-un-pokerista-vincente-in-downswing-o-uno-perdente-in-god-run-risponde-benjamin-rolle/#respond Sat, 15 Apr 2023 07:00:13 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=321750 Fondendo abilità e fortuna, il poker è un gioco che a volte rende difficile capire la reale forza dei giocatori. Effetti della preponderanza della componente aleatoria nel breve periodo, che permette all‘abilità di affermarsi solo nel lungo periodo (quanto esattamente). […]]]>

Fondendo abilità e fortuna, il poker è un gioco che a volte rende difficile capire la reale forza dei giocatori.

Effetti della preponderanza della componente aleatoria nel breve periodo, che permette all‘abilità di affermarsi solo nel lungo periodo (quanto esattamente).

Ma come si fa a capire se i risultati del momento sono quelli di un perdente fortunato, o di un giocatore vincente che sta attraversando un periodo in cui la Dea Bendata gli ha voltato le spalle?

Una approfondita spiegazione al riguardo è arrivata via Twitter da Benjamin ‘bencb789’ Rolle, apprezzatissimo coach della scuola Raise Your Edge.

 

1 – I risultati degli ultimi 12 mesi

Volenti o nolenti, i risultati contano. L’arco di tempo è indicativo: per i mass-grinder possono andare bene anche sei mesi, per i ‘grinder da week-end’, come Rolle definisce sè stesso oggi, bisogna allargare l’arco temporale a 24 mesi.

“Se sei stato vincente per un campione decente di tornei, diciamo qualche migliaio, e ora stai perdendo da qualche centinaio di tornei, è possibile che tu sia in downswing. Se hai vinto all’inizio della tua carriera ma poi hai continuato a perdere nei mesi seguenti, è più possibile che tu sia un giocatore perdente che ha avuto un periodo di upswing, e ora la realtà inizia a bussare.

 

2. I feedback da giocatori di indubbie skill

Chiedere ad altri giocatori un feedback sincero sul proprio gioco può aiutare a risolvere ogni dubbio:

“Più pareri hai e meglio è. Se posti delle mani e la community trova diversi leak nel tuo gioco, è il momento di mettersi sotto a studiare senza incolpare un downswing che è solo immaginario”.

 

3. EV BB win rate

Secondo Rolle questo dato è il meno affidabile tra quelli elencati, anche perché viene distorto in quelli che lui chiama “formati bingo” come PKO, turbo e hyper, ma può essere un indicatore aggiuntivo incrociandolo con altri fattori.

“Ho visto veri e propri crusher di EV BB con ROI molto basi – fondamentalmente perché il loro gioco in late stage/ICM/PKO faceva schifo”.

 

4. Il mindset

La gestione del gioco da un punto di vista mentale, per il grinder tedesco, può essere un indicatore molto chiaro.

“Se tilti e butti via i tuoi stack sei di sicuro un giocatore perdente. Così come lo sei se ti lamenti sempre delle bad beat e non tieni le emozioni sotto controllo. Prenditi una pausa e lavora sull’aspetto mentale del gioco. Se hai vinto finora vuol dire che sei stato fortunato! Ma se non cambi perderai di più: non credere di essere una creatura speciale che può sconfiggere gli avversari nonostante in tilt”.

 

5. Bankroll management

Una corretta gestione del bankroll indica un giocatore vincente, che mantiene una attitudine positiva anche quando deve scendere di livello. Del resto per Rolle focalizzarsi sui risultati non è importante.

“Concentratevi su quello potete controllare. Il vostro stato mentale, la dieta, il sonno e le persone con cui studiate e uscite. Se fate un buon lavoro (non perfetto) su questi aspetti i risultati arriveranno da soli. Sempre tenendo un occhio al bankroll. Tutto qui.”

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321750/sei-un-pokerista-vincente-in-downswing-o-uno-perdente-in-god-run-risponde-benjamin-rolle/feed/ 0
GTO Quiz – Cosa fare al river in 4-bettato https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321687/gto-quiz-cosa-fare-river-4bettato/ https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321687/gto-quiz-cosa-fare-river-4bettato/#respond Wed, 12 Apr 2023 16:00:02 +0000 https://www.italiapokerclub.com/?p=321687 Questa settimana il nostro quiz sulla GTO prende in esame una situazione di gioco non proprio frequentissima: in dinamica btn vs bb abbiamo 4bettato preflop e poi sparato due barrel dopo aver mancato il board. Qual è la migliore action […]]]>

Questa settimana il nostro quiz sulla GTO prende in esame una situazione di gioco non proprio frequentissima: in dinamica btn vs bb abbiamo 4bettato preflop e poi sparato due barrel dopo aver mancato il board.

Qual è la migliore action quando al river arriva una ulteriore blank?

Scopriamolo subito con il quiz elaborato da Upswing Poker, la scuola di poker di Doug Polk, non prima di aver ricordato che in un ipotetico continuum di stili di gioco, la GTO è all’esatto opposto del gioco exploitativo che è quello basato sulle precise tendenze avversarie.

 

La mano

Partita cash game con stack effettivo 100bb. Hero riceve KQ da bottone in unopened e apre 2.25bb, big blind 3betta a 8bb, hero 4betta 19.5bb, chiama big blind.

Flop J87 dopo il check di big blind hero prosegue 13bb per il call avversario.

Turn 2 nuovo check-call per big blind con hero che dimensiona la second barrel a 22bb.

River 3: cosa fai al posto di hero dopo il check di big blind?

A. Check

B. All-in

 

Soluzione e spiegazione

La risposta corretta è la B: hero deve andare all-in! Una delle giocate più efficaci per il giocatore che ha 4bettato preflop è di sfruttare il vantaggio di range in modo aggressivo, andando in triple barrel all-in con tante mani che hanno missato il board.

In questo caso tutti i progetti sono sfumati e con re carta alta perdiamo un sacco di valore atteso se non premiamo il grilletto e spariamo l’ultima ‘barellata’.

Sottolineiamo come il fourbettor qui possa avere tranquillamente QQ+, in questo caso il turn e il sono di grande aiuto mentre l’avversario nel suo range ha molte meno mani forti – fondamentalmente sets giocati in slowplay o AJ.

Contro un avversario che adotta lo stile GTO, per hero shovare al river presenta un expected value di 4bb superiore a quello del check.

]]>
https://www.italiapokerclub.com/strategia-tecnica-poker/321687/gto-quiz-cosa-fare-river-4bettato/feed/ 0