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il 20 Giu 2012

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WSOP 2012 – Mangiare sano alle WSOP – Parte 1: Il mistero dei sacchetti bianchi

WSOP 2012 – Mangiare sano alle WSOP – Parte 1: Il mistero dei sacchetti bianchi

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Immaginatevi praterie di tavoli stracolmi di player.
Cambiate sala e indovinate un po’ cosa immaginarvi? Praterie intere di tavoli stracolmi di player.

Le WSOP sono così: migliaia di anime chinate sui tavoli.
E attorno a loro massaggiatrici, giornalisti, fotografi, avventori intrufolati.
E poi?

Donne stupende, in body ginnico che corrono tenendo dei sacchetti bianchi.
All’inizio non ci faccio molto caso, anzi. Penso siano solamente quelli della Poker Kitchen (l’angolo dedicato al cibo da ogni parte del mondo di queste WSOP) che fanno servizio ai tavoli.
Mi avvicino alla Poker Kitchen e vedo regolarmente centinaia di giocatori in fila. Il che vuol dire niente servizio al tavolo…mica siamo al ristorante

Il mistero si infittisce: cosa saranno mai quei sacchetti bianchi trasportati da donne e uomini semplicemente statuari?

Cioè fammi capire…” – la voce mi suona famigliare – “Tu non conosci All American Dave?”.
No santo cielo. Non lo conosco.
Guarda, Enri che se non conosci All American Dave, qui a Vegas non sei nessuno”. Giovanni Rizzo è uno che a Vegas è di casa, e mi sta facendo da Virgilio.

Insomma, per farla breve David Swanson è semplicemente un genio: in primis è un life coach e un trainer di moltissimi personaggi qui a Vegas, anche di giocatori di poker del calibro di Phil Laak, Antonio Esfandiari, Jennifer Tilly, l’italianizzato Alec Torelli e chi più ne ha più ne metta.

Ma questo non fa di un uomo, un genio.
Il genio arriva ora.

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Il problema dell’America è sempre il lungo periodo. In America sono gentilissimi ma dopo due settimane li vorresti ammazzare. In America costa tutto poco, ma dopo due settimane hai speso miliardi a forza di “costar poco”.
In America si mangia da dio, ma dopo due settimane puoi dire addio al tuo fegato e alla tua dieta.

E allora i menù di Dave ci aiutano: “Lui prepara una marea di pasti in casa” – ci racconta Giovanni Rizzo – Ovviamente macrobiotici, biodinamici e a bassissimo contenuto calorico. Molto attento al bilanciamento proteine, grassi e carboidrati.
Tu che sei seduto al tavolo non fai altro che ordinarli, lui te li prepara e te li porta qui al Rio, in questi sacchetti bianchi con la scritta “All American Dave Approved…vai vai su Twitter a vedere”.

Addirittura David “Bakes” Baker dedica a All American Dave un tweet in occasione del proprio braccialetto al 10k H.O.R.S.E.

 Ma la festa sembra durare giusto il tempo che i ristoratori del Rio si incazzino come bestie. E scatta l’embargo: “All American Dave non può più entrare al Rio. Il cibo al Rio è dominio esclusivo della Poker Kitchen ufficiale”.

Vade retro. I giocatori non ci stanno e a colpi di tweet minacciosi rivendicano la loro libertà: “Rivogliamo All American Dave”. La direzione cede e i sacchetti macrobiotici bianchi ricompaiono in sala.

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