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il 29 Ago 2012

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Torneo “Iron Man” – Nuovo record del mondo di durata, ma in Italia non va

Torneo “Iron Man” – Nuovo record del mondo di durata, ma in Italia non va

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L’evoluzione del poker, passa anche attraverso nuovi format per i tornei Live che gli organizzatori cercano costantemente per accrescere l’interesse dei player e portarli a giocare ai tavoli dal vivo. Quindi spazio per i vari “re-buy”, “re-entry”, “re-load”, “dealer choice”, “big ante”, “k.o.” e chi più ne ha più ne metta. Perchè allora non anche un torneo dove non ci siano pause? Ci si siede al tavolo e finchè non si arriva ad avere un solo vincitore si continua incessantemente a giocare.

Proprio qualche giorno fa al Delaware Park di Buffalo è stato stabilito il record del mondo di durata (continua) per i tornei dal vivo, in una di queste formule “Iron Man” (la prima idea era “highlander”, ne rimarrà solo uno…) che sembrano avere decisamente più successo all’estero che in Italia, dove il primo tentativo è finito malamente con l’annullamento del torneo.

Come funziona un torneo “Iron Man”?

E’ un evento “No break“, ovvero non ci sono pause tra un livello e l’altro, non c’è pausa cena, non si va a dormire finchè non si è ottenuto un vincitore. Di solito ogni “tot” livelli viene consegnato un gettone al giocatore che può utilizzare a suo piacimento per avere una “pausa” di 4 mani ed alzarsi dal tavolo. In tutte le altre occasione in cui non sarà seduto, dovrà ogin mano pagare uno Small Blind.

Le regole quindi sono semplici, l’unica difficoltà resta ovviamente quella di resistere al tavolo soprattutto nelle ore notturne, quando la stanchezza si farà sentire e le scelte cominceranno ad essere complicate. Per fortuna è consentito bere e mangiare al tavolo, ma attenzione ai relativi effetti “collaterali”. Ogni pausa bagno qua infatti, costa.

Nuovo Record del Mondo al Delaware Park

Pochi giorni fa uno di questi tornei “Iron Man” si è svolto al Delaware Park di Buffalo, coinvolgendo in questa maratona ben 192 partecipanti per un montepremi da oltre centomila dollari (buyin da 600$). Diciotto i player a premio e un vincitore, Peter Konas, che ha incassato oltre 27 mila dollari dopo una lunga cavalcata che ha segnato anche il nuovo record del mondo per questa tipologia di torneo dopo 36 ore 34 minuti e 41 secondi di gioco.

La stessa edizione lo scorso anno era durata poco più di 32 ore, ma secondo il Poker Room Manager (Kevin Castora), l’evento deve durare almeno 36 ore per essere omologato come per un Guinness dei primati di Maratona di Poker.

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Niente a che vedere, per il momento, con il record di durata assoluto di ore passate ad un tavolo (cash) di poker, che aveva visto Phil Laak giocare ininterrottamente per oltre 100 ore!

In Italia non funziona

Malgrado l’appeal della formula, e una sfida che porta i giocatori a doversi sfidare anche sulla loro capacità di resistenza oltre che sulle qualità pokeristiche, l’unico esperimento italiano di questo format non ha avuto molto successo.  Sarebbe infatti dovuto partire lo scorso giugno a Nova Gorica, ma lo scarso afflusso di player ha costretto gli organizzatori addirittura ad annullare il torneo e riproporlo (forse) in futuro, quando questa formula magari avrà ottenuto più credito anche tra i nostri player.

Va detto che anche in altre occasioni, i tornei particolarmente lunghi non hanno mai ottenuto grandi trionfi. Anche se le idee in merito sono discordanti. Molti dei “Professionisti” infatti hanno spesso espresso il loro piacere nel giocare molte ore al tavolo da gioco in maniera continua, per due motivi principali. Serve a loro per entrare in confidenza con il tavolo e giocare il loro poker migliore e altrettanto permette di giocare contro quelli meno abituati alle lunghe maratone che probabilmente diventano più inclini a commettere qualche errore in più rispetto al solito.

Un vantaggio che forse frena proprio tutta quella popolazione di giocatori “medi” che oltre alla mancata abitudine a stare molte ore concentrati, comprendono perfettamente di essere più vulnerabili in alcune situazioni di stanchezza e pertanto non sono molto incentivati a partecipare a questo tipo di tornei.  Vedremo se la prossima volta potrà andar meglio.

 

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