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il 8 Dic 2012

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MacBook Pro Retina 13″, Mac Mini, iPad Mini e iMac: buoni anche per il grinding?

MacBook Pro Retina 13″, Mac Mini, iPad Mini e iMac: buoni anche per il grinding?

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Con il keynote del 23 ottobre Apple ha portato a termine il lungo programma di rinnovamento dell’intera gamma, ad esclusione dell’iPod Classic che, nonostante i rumors che mese dopo mese insistono sulla fine del suo ciclo vitale, resta saldamente nel listino dell’azienda di Cupertino.

Nuovi iMac, introduzione del display Retina anche per il “piccolino” della famiglia MacBook Pro, nuovo iPad Mini e qualche miglioria prestazionale per iPad Retina, che comunque rimane sostanzialmente invariato. Novità anche sul fronte Mac Mini, il Mac desktop destinato al mercato consumer sottoposto a uno speed-bump per l’occasione.

Ok, ho letto la guida su come giocare a poker su Mac. Ora dimmi quale di questi prodotti può interessare a un giocatore di poker come me?

iPad Mini e iPad 4 — Che su iPad non si possa grindare seriamente l’abbiamo letto più volte. Sostanzialmente è vero: la mancanza dei software di tracking e la scarsa adattabilità dell’interfaccia — si può multitablare solamente con i tavoli sovrapposti — sono un vincolo difficilmente compensabile per chi fa del poker qualcosa di più di un divertimento.

Posto che non compreremo mai un iPad solamente per giocare a poker ma per sfruttare anche tutte le altre feature che il device offre, il dubbio sull’acquisto di un iPad Mini (schermo touch da 7,9 pollici) o di un iPad Retina (schermo touch da 10 pollici) deve essere risolto tenendo conto dell’uso che vorremo farne extra grinding. Contrariamente a un normale computer, che — a parità di definizione — all’aumentare della diagonale del monitor vede aumentare la superficie dell’area di lavoro, sugli iPad l’unico beneficio che possiamo avere da uno schermo più largo è di vedere l’interfaccia dell’App in uso… più grossa.

iMac 2012

iMacIl design è fantastico. Lo ammetteranno anche gli haters della mela. Grazie all’eliminazione dell’unità ottica gli ingegneri Apple sono riusciti a creare un iMac di appena cinque millimetri di spessore (ai bordi). Come sempre sono disponibili quattro diverse configurazioni hardware e due misure per quanto riguarda il monitor, che può essere di 21,5 pollici o 27. Inutile dire che per i guru del multitabling il 27” pollici sarebbe la scelta consigliata ma…

la configurazione hardware non convince, almeno non a quel prezzo. I due modelli da 21,5” sono venduti montando un hard disk da un TeraByte; ottima la capienza, ma quando si parla di prestazioni, i 5.400 giri al minuto sono una vera e propria delusione. Specialmente per i grinder, che per far girare dignitosamente i software di analisi in-game hanno bisogno almeno di un 7.200 rpm. Personalizzazioni a parte, per €1.379 e €1.579 (i prezzi delle due configurazioni da 21,5”) si poteva fare qualcosa di meglio.

Con i modelli da 27” (venduti a €1.899 e €2.079) passiamo a un hard disk da 7.200 giri al minuto. Chi si aspettava un’unità SSD almeno per il top di gamma rimarrà deluso. In cambio Apple tenta la via degli hard disk ibridi, ovvero dotati di una componente a stato solido affiancata a una tradizionale. Apple sostiene di aver migliorato la tecnologia ibrida, tanto che le ha assegnato un nuovo nome: Fusion Drive. Il funzionamento è tuttavia ancora da testare e non so dire quanto potrà essere utile con i database enormi di PokerTracker e Hold’em Manager.

Per concludere il capitolo iMac… — Sicuramente i nuovi iMac sono macchine prestanti e altrettanto sicuramente il problema fondamentale dei giocatori di poker (ovvero la lentezza dell’hard disk) può essere risolto in fase di configurazione pre-acquisto o con un upgrade successivo. Resta da capire quanto Fusion Drive potrà essere d’aiuto ai poker player, specialmente in situazioni di sistema operativo virtualizzato o, per i puristi, in caso di boot alternativo in ambiente Windows. In definitiva, l’acquisto di un iMac è sconsigliato a chi vuole una vera e propria poker station; viceversa può essere la scelta ideale per chi sia interessato alla user experience Mac associata ad un gioco anche abbastanza intenso.

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Il nuovo Mac Mini

Mac Mini — In un primo momento l’idea era quella di cestinare con poche parole l’idea di acquistare un Mac Mini per giocare a poker. Devo dire di non essermi completamente ricreduto, ma guardando con più attenzione le caratteristiche mi sono reso conto che uno spiraglio di luce effettivamente c’è.

La configurazione di default è completamente inservibile. Con solamente 4GB di RAM (anche se stiamo parlando di una velocissima DDR 3 a 1600MHz) e un hard disk a 5.400 giri al minuto soffriremmo quasi sicuramente di molti problemi in fase di gioco pur spendendo €849. Con le personalizzazioni possiamo arginare i problemi, chiaramente a discapito del portafoglio.

Volendo costruire il Mac Mini ideale, ho portato la RAM a 16GB dotando il “piccolino” di un disco fisso a stato solido (SSD) da 256MB. Con questa configurazione avremmo un gingillo scattante e versatile. La spesa sale, e non di poco considerando che ora siamo a quota €1.448,99. 256GB non sono tantissimi, ma risultano più che sufficienti per contenere un database di mani. Ovviamente per l’archiviazioni di film, musica e quant’altro saremo costretti a ricorrere a un hard disk esterno, ma in questo caso possiamo accontentarci di un’unità più lenta.

Ci sono comunque dei ma. Vero che possiamo avere una macchina decisamente reattiva spendendo sicuramente meno rispetto a un iMac, ma ovviamente non abbiamo un pannello da 27” compreso nel prezzo. Aggiungendo un monitor di qualità paragonabile all’acquisto il risparmio non è poi così rilevante.

MacBook Pro Retina 13 pollici

MacBook Pro Retina 13” — Concludiamo la rassegna dei nuovi prodotti Apple con il MacBook Pro Retina con monitor 13”. Questa volta sarò breve, promesso. Il grande vantaggio di questo prodotto è la presenza dell’hard disk a stato solido già nella configurazione di base, un vantaggio per i giocatori di poker. Buona anche la dotazione RAM, con 8GB DDR 3 a 1600MHz in entrambe le configurazioni disponibili. Manca la scheda video dedicata, ma è un dettaglio di poco conto per chi non voglia utilizzare il computer per videogame o applicazioni di editing foto/video professionali.

Chiaramente siamo di fronte a un portatile di piccole dimensioni quindi il monitor, per quanto definito e di qualità, non permette salti mortali per quanto riguarda il multitabling. Resta valida l’opzione monitor esterno, che da questa generazione di MacBook Pro, può essere collegato mediante cavo HDMI, standard al quale Apple ha finalmente deciso di uniformarsi dopo anni di riluttanza.

CONCLUSIONI — È innegabile che il design dei prodotti Apple e la user experience offerta sia al confine tra tecnologia e arte, ma è altrettanto vero che un giocatore di poker ha esigenze estremamente settoriali e complesse. È proprio per questo motivo che l’acquisto di un Mac dovrebbe andare al di là del mero poker ricoprendo più aree di interesse individuale. Solo in questo modo l’acquisto risulterebbe legittimato e, ne sono certo, davvero appagante nonostante il prezzo indiscutibilmente sostenuto di questi prodotti.

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