Allarme al Rio, ma è solo un black-out!

Momenti di tensione questo pomeriggio al Rio. Poco dopo il passaggio dell’italiano Antonio Buonanno al tavolo finale del 5.000$ NLHE, le sirene del Casinò hanno iniziato a suonare, e gli allarmi visivi nei corridoi e nei bagni hanno preso a lampeggiare (foto sopra, la luce bianca a destra).

Per la prima volta in quasi tre settimane al Casinò, tutte le porte che danno sui corridoi – di poker-room, sala iscrizioni, zona stampa, Poker Kitchen – sono state chiuse dalla Security dell’albergo.

Incendio in corso, attacco terroristico alle Wsop o cosa altro?

Le persone che affollavano il Casinò non si sono scomposte più di tanto.

“Stavo giocando il 2-7 quando in sala Amazon è suonato l’allarme – dice il capitano del team pro Sisal Dario Alioto – siccome ero corto speravo chiudessero il torneo e dividessero il montepremi in base all’icm, ho anche fatto il calcolo al volo e mi sarebbero spettati 4.000 dollari!”

Invece poco dopo sono arrivate le rassicurazioni della Security che, eseguiti i controlli del caso, ha comunicato come gli allarmi si fossero accesi per un black-out dell’impianto elettrico.

“Non ti preoccupare amico, è un falso allarme, la situazione è sotto controllo – mi ha detto un uomo della sicurezza quando sono andato a chiedere ragguagli – la tua vita non è in pericolo, pensa solo a vincere!”

Non è il primo a credere che le patch di ItaliaPokerForum e Poker Sportivo indichino un poker-pro.

Poco dopo i chiarimenti (e il good luck) ricevuti della Security, dagli altoparlanti del Casinò una voce metallica ha informato ufficialmente che il falso allarme era rientrato. Nei corridoi le luci a intermittenza si sono spente dopo circa un quarto d’ora di lampeggiamenti.

Chi, come Simone Salvarani, pensava che gli americani fossero tuttora affetti dalla sindrome ‘undici settembre’ può adesso ricredersi: quando gli allarmi sono suonati non si sono viste scene di panico nè il fuggi fuggi generale verso le porte del Casinò.