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il 29 Set 2014

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Chips contraffatte al DeepStackPro Campione d’Italia, parla Manigrasso: “Se fossi stato colpevole…”

Chips contraffatte al DeepStackPro Campione d’Italia, parla Manigrasso: “Se fossi stato colpevole…”

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Quello che si è concluso ieri è stato probabilmente uno dei capitoli più tristi della storia dei tornei di poker live italiano.

Sembra infatti che nel corso del Day 2 del DeepStackPRO, presso il casino Campione d’Italia, lo staff abbia rilevato la presenza di chips contraffate.

Tutto questo ha portato alla conclusione del torneo subito dopo la pausa cena e alla divisione del prizepool fra i giocatori rimanenti, per una storia che ricorda davvero da vicino quanto accaduto qualche mese fa oltreoceano.

Al momento le dinamiche dell’accaduto non sono affatto chiare, e in mancanza di fonti certe è praticamente impossibile ricostruire i fatti in modo attendibile.

Il tournament director del casinò di Campione, Andrea Betelli, questo pomeriggio ha pubblicato un comunicato sulla sua pagina FB.

“In relazione all’ increscioso episodio avvenuto nel corso del torneo DSP, che si è svolto al Casinò Municipale di Campione d’Italia, desidero evidenziare che sarà nostra premura tutelarci in ogni sede – ha scritto Bettelli – Questo perché la Campione Poker Team, la poker room organizzatrice dell’evento e ovviamente il Casinò sono parte lesa. Lieti che i giocatori presenti, e anche i semplici commentatori sui social network, abbiano apprezzato la nostra tempestiva decisione, che non e’ altro che lo specchio della nostra condotta nel corso di questi anni. Non vogliamo fare chiarezza con un comunicato stampa, tornando sull’accaduto, ma nelle sedi opportune, a tutela di tutto il mondo del poker”.

Secondo quanto circolato nella giornata di ieri, il presunto colpevole del misfatto sarebbe Massimiliano Manigrasso, player attivo nei live con alle spalle anche un final table all’EPT Sanremo 2011.

Questa mattina lo abbiamo contattato per farci raccontare il suo punto di vista sullo spiacevole episodio:

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“Premetto che in molti hanno scritto che sono uscito 22esimo, mentre prima della pausa ero nelle parti alte del chip count. Detto questo è impossibile accusarmi soltanto perché sono state trovate delle chips falsificate al mio posto. Quando si comincia un torneo con cinque chips gialle è normale, se sei nelle parti alte del chip count, che queste aumentino nel corso del tempo, come è normale che alcune di queste passino al tuo posto.

In ogni caso le cose sono andate così: durante la pausa cena sono arrivati tre sorveglianti e mi hanno portato nell’ufficio di Andrea Bettelli il quale mi ha fatto vedere delle chips contraffatte, accusandomi in modo pesante di averle introdotte all’interno del torneo. Tutto questo perché una persona a me sconosciuta aveva affermato che le stavo vendendo nel Casinò.

Io gli ho risposto dicendo che c’erano le telecamere e che sarei rimasto lì in attesa di risolvere la situazione. Il capo della sicurezza, però, che era lì e che aveva capito che qualcosa non quadrava, mi ha condotto nel suo ufficio e da lì, ascoltandomi, hanno cominciato a capire di aver preso un granchio.

Non è vero che sono arrivati i carabinieri a Campione, nessuno lì ha chiamati, ma visto che ho cominciato a farmi sentire, probabilmente sono stato allontanato per preservare l’immagine del casino. Mi è stato detto che il poker è gestito da una cooperativa esterna.

Se fossi stato veramente colpevole mi avrebbero trattenuto alla centrale dei carabinieri ma visto che sono a casa, la cosa è alquanto improbabile. Io gioco da otto anni, vado a giocare a Campione da sei anni e dal momento che sono un professionista la mia immagine è uscita molto danneggiata da questa storia”

Così risponde Massimiliano Manigrasso alla nostra chiamata. Nelle prossime giornate seguiremo da vicino l’evolversi della vicenda.

 

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