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il 15 Lug 2015

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“Negreanu mi ha difeso, sono sempre stato positivo!” Il N9 Federico Butteroni racconta i momenti-chiave del Day7

“Negreanu mi ha difeso, sono sempre stato positivo!” Il N9 Federico Butteroni racconta i momenti-chiave del Day7

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A novembre Italia presente. Quattro anni dopo Filippo Candio, un epico Federico Butteroni riporta la bandiera tricolore al tavolo finale del torneo più importante del mondo.

Il 25enne romano risponde da Vegas un paio di ore dopo aver imbustato lo stack che riprenderà in mano a novembre:

“Mi devi scusare ma ho ricevuto un sacco di messaggi e poi mi si è scaricata la batteria del cellulare. Ho avvertito tanto entusiasmo dall’Italia!”

Questo entusiasmo ha dato un ulteriore boost alla sua già alta carica di positività profusa nel raggiungimento dell’ambizioso traguardo:

“Non ho mai pensato di non potercela fare, ho sempre avuto sensazioni positive e questo è stato importante. Ho affrontato gli showdown sempre con positività, a iniziare da quel coinflip QQ contro AK, che comunque quando è uscito l’Asso al flop ero all’8 per cento, e invece niente… Donna subito al turn, a dritto come in un sogno”

Su questo spot, arrivato alla terza mano di giornata, Federico ammette:

“Ho preso un po’ di rischi lì… Inizi il tavolo televisivo dei sogni, hai Negreanu accanto e giocare tutto alla terza mano non è il massimo anche se hai Coppia di Donne. Anche perchè non è che a questo punto del torneo gli altri sono idioti e si giocano 40 bb con meno di Asso-Kappa. Nell’arco del torneo ho messo sotto più volte coppia di donne preflop, però erano tavoli e situazioni di gioco in cui sentivo di avere edge. Nel tavolo di ieri non avevo edge, non potevo far altro che giocarmi il colpo”.

Butteroni ci racconta poi una mano che gli ha lasciato qualche dubbio giocata contro Justin Schwartz. Ecco l’action.

Federico apre coppia di Jack 455.000 da early position, chiama David Peters da bottone, Schwartz tribetta 1.550.000 dal grande buio, chiama Butteroni, Peters folda

Flop TT2 Schwartz 1.200.000, Federico chiama

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Turn 7 Schwartz check, Butteroni checka dietro

River A Schwartz esce bettando 2.800.000, e Butteroni inizia a pensare:

“Il primo istinto è stato di chiamare, ma ovviamente visto il palcoscenico era meglio non agire di impulso, così ho iniziato a pensare. Schwartz mi chiama subito il tempo, e lì è stato bello perché Negreanu e Steinberg hanno preso le mie parti criticando il floor che ha iniziato a contare i secondi. Io alla fine ho passato, era un call pari al 30% del mio stack e in così poco tempo ho optato per la scelta più conservativa”

L’ascendente di Negreanu è confermato da un altro episodio che racconta Federico arrivato quando il torneo era a 11 left dunque poco prima dell’eliminazione del canadese:

“Al mio tavolo erano molto aggressivi e io non avevo margine di manovra visto anche che c’erano 4 giocatori più corti di me, con circa 3-4 milioni di chips. Lì il discorso payout/November Nine sposta troppo e quindi ho un po’ tirato po’ i remi in barca. Poi McKeehen con tutte quelle chips metteva pressione a ogni mano… Davvero una situazione complicata, considerati anche i raddoppi in serie dei giocatori più short. E considerato soprattutto che i due tavoli procedevano a velocità diverse. Noi eravamo super-corretti e giocavamo normalmente, all’altro invece le cose andavano molto a rilento, in un’ora avranno giocato un quarto delle mani rispetto a noi. A un certo punto Negreanu ha preso di petto la situazione e ha iniziato a parlare con il floorman ottenendo che si giocasse in modalità hand-for-hand da subito”

Di lì a poco Negreanu uscirà sconsolato in undicesima posizione. Poco dopo per Federico arriverà il coronamento del sogno che ha fatto vivere a tutta l’Italia del poker in queste gloriose giornate.

Vorremmo spingere la chiacchierata ancora oltre, ma capiamo benissimo quanto il romano possa essere esausto.

Novembre è lontano, ma già nei prossimi giorni ci faremo raccontare da Federico le sue manovre di avvicinamento al tavolo finale che ogni pokerista sogna di raggiungere.

 

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