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il 3 Set 2015

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Casinò di Barcellona al centro delle polemiche: Jason Mo e Dani Stern si dichiarano truffati

Casinò di Barcellona al centro delle polemiche: Jason Mo e Dani Stern si dichiarano truffati

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Anche se il recente EPT Barcellona si è rivelato un successo per la grande affluenza di giocatori, in questi ultimi giorni purtroppo non sono mancate critiche e lamentele da parte di alcuni player, per lo più d’oltre oceano.

Non è una novità che con il cambio di location si creino delle incomprensioni e degli spiacevoli equivoci: spesso è accaduto che giocatori statunitensi abbiano avuto dei problemi a causa delle differenze di regolamento tra i casinò europei e quelli americani.

Dani Stern ad esempio pochi giorni fa ha denunciato sul forum twoplustwo di essere stato truffato dalla casa per 18.000€. Spieghiamo meglio la dinamica dei fatti:

Durante una partita cash game Pot Limit Omaha a blinds €100/€200, il professionista americano rimane coinvolto in un piatto 3-way: un giocatore spagnolo va all in al flop, trovando il repush di Stern con top set, ed il call del terzo giocatore.

Dani propone un Run It Twice, stando attento a causa delle barriere linguistiche a specificare a tutti i giocatori al tavolo che l’intenzione è di dividere l’intero piatto in caso di split, non soltanto il side pot; tutti i giocatori accettano questa condizione.

Il primo board girato dal dealer dona il punto migliore al giocatore spagnolo, mentre il secondo lascia Stern in vantaggio: a questo punto il side pot dovrebbe andare nelle mani di Dani, ed il main pot diviso tra quest’ultimo e l’avversario.

È qui però che l’avversario di Stern protesta dicendo che una regola del casinò impedisce il Run It Twice in caso di più di due giocatori coinvolti nella mano, e che di conseguenza per il main pot è valido solo il primo board girato (vinto quindi interamente dal giocatore in questione).

Lo spagnolo chiama il floorman, che analizzando la situazione decreta che Stern è dalla parte della ragione, dato che tutti -incluso il player spagnolo- erano d’accordo di prendere in considerazione tutto il piatto. Questo fatto è stato anche confermato da tutti i presenti.

Sopraggiunge però un secondo floor di grado più elevato che è di parere opposto: le regole del casinò effettivamente impediscono il RIT in multiway, quindi il piatto da €36.000 va nelle tasche del giocatore di casa.

L’atmosfera si fa subito tesa e molti giocatori sono sconvolti da ciò che è accaduto. In particolare il finlandese Juha Helppi, che vuole scattare una fotografia della scena e chiedere il nome del floorman, ma entrambe le cose vengono negate. Nessun membro dello staff si dimostra disposto a dare le sue credenziali e Dani sconvolto abbandona la partita per quanto la trovasse profittevole.

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Sul forum twoplustwo e su Twitter sono arrivate anche altre accuse rivolte al casinò di Barcellona, stavolta da parte di Jason Mo.

Jason era schierato al Day 3 del Main Event e, poco prima della pausa nella quale avrebbero effettuato il color up delle chips da 500, aveva appena perso un grande colpo dal quale era rimasto con 340.000-350.000 di stack, attentamente contati.

Al rientro però Mo trova una brutta sorpresa: dopo il cambio dei gettoni il suo stack ammonta a 310.000 chips!

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Immediatamente Jason avvisa il floorman, ma quest’ultimo comunica che non ci sono errori di alcun tipo, e che anzi è Mo a sbagliarsi al riguardo.

Entrano in scena due tournament director, che annunciano che il totale delle chips cambiate equivale a quello delle chips appena introdotte, e di conseguenza non ci possono essere errori di sorta.

Alla richiesta di Jason di visionare la registrazione delle telecamere, viene spiegato che il tavolo in questione è in un punto cieco del monitoraggio, mai sistemato perché sarebbe troppo dispendioso ed inciderebbe troppo sui profitti derivanti dal torneo.

Jason decisamente arrabbiato domanda come si può in questo caso essere sicuri che nessuno rubi chips o che queste finiscano per sbaglio nello stack di un altro giocatore, ma i TD chiudono la questione rispondendo che i dealer sono sempre al tavolo a controllare tutto.

Mo ormai fuori di sé dalla rabbia torna al tavolo, e per provare che i dealer non sono sufficienti a controllare l’effettiva regolarità del gioco, durante la giornata sottrae delle chips ai compagni di tavolo, sempre restituendoli dopo, e senza mai essere colto in flagrante dal dealer di turno.

Alla fine della giornata Jason tenta di parlare nuovamente con i direttori di sala che però non gli danno ascolto, ed è così che ha deciso di raccontare il tutto su forum e social, specificando i tre punti di cui si lamenta:

1) I giocatori possono tranquillamente rubare chips ai vicini di posto quando nessuno li sta osservando, senza che ci siano prove del misfatto.

2) La sicurezza dei color up è affidata completamente ai dealer, che se hanno un amico seduto al tavolo, o qualcuno che li paga per farlo, possono spostare senza problemi le chips da uno stack all’altro.

3) Non ha senso che la verifica del color up sia affidata solo al numero di chips introdotte e da quelle ritirate, poiché non è sufficiente a controllare dove quelle chips vanno effettivamente a finire. Inoltre con una pausa di 15 minuti ogni due ore di gioco nessuno ha voglia di restare seduto al tavolo, e la risposta dei floorman sostanzialmente è stata: “Avresti dovuto restare lì a controllare che tutto si svolgesse regolarmente” trasferendo la responsabilità dell’errore sui giocatori.

Forse però il fatto più grave dell’intera vicenda è che stando alle parole di Jason, molte altre persone gli hanno comunicato di essersi trovate nella stessa situazione.

A differenza di Stern, al quale il casinò di Barcellona ha risposto via Twitter che sono state semplicemente applicate le regole, Jason Mo non ha ricevuto risposta nonostante i molti messaggi inviati.

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