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il 20 Ott 2015

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L’attrazione fatale dei politici americani per Las Vegas: il dibattito per le primarie dei DEM va in scena al Wynn

L’attrazione fatale dei politici americani per Las Vegas: il dibattito per le primarie dei DEM va in scena al Wynn

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L’Italia continua a discutere di ludopatia e nel resto del mondo il gioco è concepito come un aspetto economico della vita di tutti i giorni.

E’ il leit motiv degli ultimi anni e anche di recente nulla sembra cambiato.

In Italia infatti si continua a discutere di leggi che vietino la pubblicità di giochi e skill game in televisione e l’opposizione si scaglia contro il governo Renzi reo di voler inserire nella prossima manovra finanziaria un bando da 500 milioni di euro per ventiduemila nuove sale divise tra centri scommesse e sale da gioco.

L’intento del governo è chiaramente quello di far cassa visto che non sembra volersi trovare una soluzione per il mondo del poker live che continua a vedere il brulicare di circoli più o meno non “ostacolati” dai tutori della legge e di situazioni al limite della legalità.

Negli Stati Uniti invece assistiamo esattamente a una situazione opposta.

Il gioco online non è consentito e la situazione che si vive nella sfera web statunitense è simile a quella che c’è ora in Italia per ciò che concerne il live: ci sono players che giocano “illegalmente” dagli Stati Uniti ma il governo USA non fa nulla per dare alla nazione una nuova legge che riapra le porte del poker online ai propri cittadini.

Il caso più eclatante è quello di Brian Hastings che dopo esser stato smascherato ha di recente fatto coming out durante le WSOPE di Berlino ma molte altre sono le voci che si rincorrono di players più o meno famosi schierati ai tavoli online nonostante il divieto di poker negli States.

Dall’altro lato però il mondo statunitense è sempre aperto al mondo del gioco e la riprova è avvenuta proprio il 13 ottobre scorso quando i cinque candidati per la nomination democratica alle presidenziali americane del 2016 si sono riuniti presso l’hotel Wynn di Las Vegas per il primo dibattito televisivo in diretta nazionale sull’emittente CNN.

Il dibattito si è quindi celebrato nella patria del gioco e in uno degli hotel che hanno al proprio interno un famoso casinò della Strip.

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Nell’arena erano impegnati tra gli altri Hillary Clinton, la moglie dell’ex presidente Usa Bill, e Bernie Sanders, l’altro grande papabile per la poltronda di presidente Usa per ciò che riguarda il partito democratico.

Il dibattito che si è scatenato non è stato acceso come ci si poteva aspettare anche perchè a parte diverse vedute sugli aspetti di politica estera dei cinque contendenti le misure che vogliono portare avanti in tema economico e di politica interna sembrano molto simili tra loro.

Alla fine quindi è stata proprio la scelta della location a suscitare i maggiori rumours: al contrario di quanto potremmo pensare però non è la città scelta che ha destato scalpore ma solamente l’albergo dove si è tenuta la conferenza.

Il Wynn infatti è di proprietà di Steve Wynn, un miliardario ultraconservatore che sicuramente non ha nulla a che vedere coi principi guida della storia democratica.

Las Vegas è invece considerata ancora una volta come una città fondamentale per la vittoria delle elezioni Usa. Non solo è la capitale riconosciuta del gioco e quindi motore di grosse somme economiche ma è anche per la sua eterogeneità da sempre una città divisa tra democratici e repubblicani.

Il consenso nello stato del Nevada è infatti fondamentale per guadagnare lo Studio Ovale se è vero che dal 1912 tutti i presidenti eletti tranne uno hanno ottenuto la maggioranza dei vito in quello stato e poi negli Stati Uniti.

Chissà se in un futuro potremo assistere anche in Italia a un’apertura così grossa della mentalità e magari ad assistere a una riunione fondamentale per la politica interna in una delle sale dei casinò italiani.

 

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