Attacco informatico ad un sito di gambling: 12 mesi di carcere per un hacker britannico

Ha ammesso le sue colpe davanti alla corte di Nottingham.

Il 19enne Mark Whitehouse è stato condannato a 12 mesi di carcere per aver effettuato un attacco DoS verso un sito di gambling online.

La locuzione distributed denial of service (DDOS), in italiano letteralmente negazione del servizio – abbreviato in DoS – indica un malfunzionamento dovuto ad un attacco informatico in cui si esauriscono deliberatamente le risorse di un sistema informatico che fornisce un servizio ai client.

Lo schema di un attacco DoS

La compagnia di gambling, rimasta anonima, ha denunciato oltre 20.000$ di perdite durante il cyber-attack.

Davvero curioso, quanto insolito, il fatto che lo stesso Whitehouse avesse preannunciato le sue intenzioni dal profilo Twitter della madre, riuscendo così a facilitare, e non poco, il compito degli investigatori.

Il giudice Michael Stokes ha definito Whitehouse “un individuo che sino ad oggi ha vissuto una vita virtuale e non reale”.

A suggello della sentenza del giudice, ci sono le bizzarre armi trovate in casa di Whitehouse: bombole a gas, congegni stordenti ‘mascherati’ da iPhone, e diversi tirapugni acquistati online dalla Cina.

“Hai vissuto la tua vita costantemente davanti uno schermo – ha concluso il giudice -, una volta uscito da qui ti consiglio di provare qualche attività come il rugby o simili…”