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il 3 Giu 2016

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Cosa è cambiato nel mondo del poker dal 2010 a oggi?

Cosa è cambiato nel mondo del poker dal 2010 a oggi?

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Non solo il gioco in sé, ma anche gli attori, principali e comprimari, sono cambiati eccome.

I colleghi di pokerlistings.com hanno individuato 5 punti fondamentali che sintetizzano l’evoluzione del mondo poker dal 2010 ad oggi.

Andiamo a scoprirli:

Fruibilità e qualità delle risorse

Il boom del Texas Hold’em ha inevitabilmente portato ad una grande pubblicità e sponsorizzazione dello stesso. E se fino a 6-10 anni fa era possibile studiare il gioco andando a leggersi i capisaldi letterari in materia (Brunson, Harrington e compagnia bella), dal 2010 in poi si sono iniziati a diffondere a macchia d’olio portali, siti d’informazione, scuole e sempre più forum, sui quali è possibile confrontarsi e apprendere infinite informazioni utili a migliorare il nostro gioco.

Sono ovviamente usciti tanti nuovi testi dedicati, ma la possibilità di studiare e documentarsi gratuitamente online offre davvero tantissimi spunti per poter crescere in maniera autodidatta

La matematica non è più un fattore predominante

Resta chiaramente una componente importantissima del gioco, ma se fino a qualche anno fa c’erano top player che improntavano quasi esclusivamente il proprio gioco sulle proprie capacità “scientifiche”, oggi l’elite del poker considera la matematica solo uno dei tanti aspetti che servono a diventare player di successo.

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Il gioco si è evoluto in maniera talmente rapida che esistono troppi fattori per ridurlo ad un mero gioco “di calcolo”…

I player sono più aggressivi

L’aggressività è un fattore fondamentale. Il concetto viene rimarcato da sempre, ma in questi anni è arrivata la dimostrazione “su campo”: il numero di tribet preflop è aumentato in maniera esponenziale. E se fino a qualche anno fa era impensabile sentire parlare di 5-bet, oggi si vede questo e tanto altro ancora.

Giocare passivamente non porterà quasi mai a buoni risultati. Essere tight o loose è una scelta, ma se siamo TAG (Tight aggressive) o LAG (Loose aggressive) siamo sicuramente sulla strada giusta.

I player sono più creativi

In tanti hanno capito che un poker ABC non è più sufficiente per essere vincenti. Tecniche come il floating e l’overbet, linee decisamente insoliti per il poker giocato nel 2010, sono oggi armi che ogni player che si rispetti ha nella sua faretra.

Il gap tra i professionisti e gli amatori si è ridotto considerevolmente!

L’ultima considerazione è senza ombra di dubbio la più importante: la sommatoria dei 4 punti precedenti ha difatti portato tanti giocatori ricreazionali ad avere solide basi pokeristiche. 6 anni fa un fish era realmente un player che “non sapeva le regole” (alcuni probabilmente esistono ancora, eh…), ma oggi la situazione è certamente più articolata; ci sono diversi gruppi di giocatori e non è affatto facile classificarli in determinate categorie. Mantenendo la semplice distinzione tra professionisti e amatori, possiamo senza ombra di dubbio affermare – proprio come sostengono alcuni dei più grandi interpreti del gioco – che il gap tra gli occasionali/amatoriali e i “PRO” si è ampiamente ristretto rispetto a 5-6 anni fa.

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