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il 21 Lug 2016

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Elezioni USA: Trump contro Hillary, Negreanu contro Matusow e Brunson!

Elezioni USA: Trump contro Hillary, Negreanu contro Matusow e Brunson!

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Ogni anno tutti gli appassionati di Texas Hold’em del mondo aspettano con ansia l’inizio del mese di novembre per potersi godere lo spettacolo del tavolo finale del Main Event WSOP. In questo 2016, come accade ogni quattro anni, i “November Nine” sono diventati quasi “October Nine”, con il final table che si terrà dal 30 ottobre al 1 di novembre per non sovrapporsi con un altro irremovibile appuntamento: le elezioni presidenziali della Casa Bianca in programma martedì 8 novembre.

E’ battaglia senza esclusione di colpi su ogni canale mediatico tra i sostenitori di Hillary Clinton e quelli di Donald Trump: televisione, stampa e ovviamente social network. Twitter, uno dei canali di comunicazione più immediati, non ne è di certo esente, e uno dei soggetti più coinvolti nella questione è il sempre attivissimo in ogni contesto Daniel Negreanu.

Il suo feed di Twitter è letteralmente invaso da cinguettii riguardanti la politica, molti più di quelli che riguardano il poker. Kid Poker è simpatizzante di Hillary Clinton, ma più che elogiare la propria candidata la sua principale attività – piuttosto comune in ogni campagna elettorale in tutto il mondo – è quella di denigrare il candidato altrui.

Solitamente questo tipo di campagna si costruisce “a distanza”, rimanendo confinati nella propria bacheca e ritwittando i pensieri di altre persone delle quali si condivide l’opinione. Quando si passa all’attacco, cercando un dialogo spesso poco costruttivo con l’altra fazione… spesso non va a finire troppo bene. Il diverbio più grosso è nato tre giorni fa, con Mike “The Mouth” Matusow che non ha perso l’occasione per dimostrare la validità del suo soprannome anche fuori dal tavolo verde.

Eric Seidel scrive “Se vincesse Trump e avesse accesso ai codici di sicurezza nucleare c’è una buona probabilità che si arrivi alla fine della civiltà”. Matusow, sostenitore di Trump, non gradisce questo pensiero e gli risponde “Credevo non ti drogassi!” sarcasticamente sottintendendo che una simile opinione non possa essere quella di un uomo nel pieno delle proprie facoltà mentali.

A questo punto Daniel Negreanu si introduce nella discussione tra Seidel e Matusow decide per un attacco davvero molto diretto rivolto a “The Mouth”: “parli tu, che ti sei fritto il cervello con anni di droga e prendi ancora pillole a secchiate”.

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Una ferita ancora aperta quella di Matusow che nel 2003 fu arrestato per spaccio di droga e che con essa ha continuato ad avere problemi per l’intera decade 2000-2010, come ha raccontato lui stesso nell’autobiografia “Check Raising the Devil” nella quale racconta nel dettaglio della sua transizione dall’extasy fino alla metanfetamina e alla cocaina, per concedersi interi weekend di party senza dormire e ricominciando a giocare a poker il giorno seguente.

La rivalità tra Daniel e Mike va avanti da anni e anni, già nel 2012 Mike gli urlava di “chiudere quella f… bocca”. Ma stavolta c’è stata una reazione inaspettata dalla community di Twitter: mentre solitamente il simpatico e linguacciuto Kid Poker è il beniamino del pubblico, per una volta sembra che il suo attacco sia stato giudicato troppo cattivo e gratuito dagli altri pokeristi, che in questo caso si sono schierati a difesa del burbero Matusow anche andando al di là dello schieramento politico.

Commentando questa reazione di Negreanu, qualcuno fa notare come Daniel la mattina stessa avesse chiamato “razzista” un altro sostenitore di Trump: nientemeno che Doyle Brunson.

Alcuni altri, invece, si chiedono da dove arrivi tutto questo impegno politico da parte di Kid Poker, che è cittadino canadese e per alcuni non dovrebbe proprio esprimersi sulla politica di un Paese che non è il suo.

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Matusow, come si vede nell’immagine qui sopra, si è poi riempito la bacheca di “retweet” di altri pokeristi che giudicano esagerata la risposta di Negreanu, il quale invece non ha più commentato la vicenda tornando invece a twittare di politica. L’ultima parola, quindi, rimane a “The Mouth” che conclude: “Ho appena visto una intervista a Ivanka Trump che parla della sua grande amicizia con Chelsea Clinton e del fatto che la politica non romperà mai il loro rapporto. Magari @RealKidPoker dovrebbe imparare qualcosa da loro.”

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