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il 12 Ott 2016

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Il futuro del poker secondo Doug Polk: “Chi lavora sodo verrà premiato!”

Il futuro del poker secondo Doug Polk: “Chi lavora sodo verrà premiato!”

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Il futuro del poker è migliore di quanto possiamo immaginarci...”

…ma leggerente peggio di quel che è stato negli anni passati.” Ecco come Doug Polk, raramente banale nelle sue uscite, chiude l’ultimo video della sua rubrica su Youtube intitolata ‘Poker Toughts’. Che ne sarà del poker in futuro?

Questa è la domanda principale alla quale il noto player americano ha provato a dare una risposta. La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere di intervistare Alec Torelli, il quale crede fermamente che sia ancora possibile fare carriera nel poker partendo da zero. Doug Polk sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda, anche se ci tiene a ribadire che “il gioco è diventato terribilmente più difficile rispetto al passato“.

Per guadagnare quanto 5 – 6 anni fa bisogna lavorare sodo. Il field è molto competitivo e agguerrito, ma c’è sempre la possibiltà di avere successo. Magari non accadrà che qualcuno diventi milionario dal nulla, ma vi posso assicurare che è ancora possibile costruirsi un bankroll solido e scalare progressivamente i livelli. Prendete uno come ‘OTB_RedBaron’ che nel giro degli ultimi 5 anni è diventato il migliore al mondo nel cash-game six-max.

Secondo Polk ci sono due cose che possono essere considerate come negative in ottica futura: “il poker è un gioco di informazioni e avere dei software sempre più sofisticati per interpretare queste informazioni crea un gap sostanziale tra chi li usa e chi no. Specialmente negli high stakes, dove ci sono tanti soldi in ballo, ogni singolo vantaggio può essere determinante nel lungo periodo e non sarebbe impensabile trovare soltanto dei bot scontrarsi agli high stakes: in fondo chi meglio di loro riesce a calcolare la scelta più corretta in base ad un dato numero di informazioni? Il secondo aspetto che influirà negativamente riguarda la rake: in passato tanti regular non eccessivamente preparati riuscivano a guadagnare pur facendo break-even o addirittura negativo ai tavoli. Oggi questo non è più possibile e molti di loro hanno smesso di dare azione a certi livelli perché la cosa non era più sostenibile. Insomma, la redistribuzione della rake è molto importante per tenere in piedi l’ecosistema.”

Due osservazioni non di poco conto che ridimensionerebbero anche i più ottimisti. E allora, cosa aspettarsi di buono dal futuro? “Il gioco si sta evolvendo e si sta diffondendo sempre più, sia live che online. Con la possibile apertura del mercato americano si potrebbe assistere a nuovi scenari, inoltre in rete è pieno di strumenti utili per migliorare il proprio gioco e diventare più forti. Certo, è un ambiente più selettivo e nei prossimi anni solo i ‘duri lavoratori’ verranno premiati. Perciò se siete tra questi e ambite a diventare un poker player è il vostro momento. il fatto che il gioco sia più difficile non significa che non possiate essere tra quelli in grado di batterlo.

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Per chi non avesse problemi con l’inglese, ecco il video integrale:

httpv://www.youtube.com/watch?v=PVkGjXAGhgQ

 

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