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il 5 Dic 2016

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Anche i più duri tremano di fronte al dio denaro: Phil Ivey folda overpair al flop su una bet da 300.000$!

Anche i più duri tremano di fronte al dio denaro: Phil Ivey folda overpair al flop su una bet da 300.000$!

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Phil Ivey money scared?

Suona strano semplicemente pensarlo, eppure anche il Tiger Woods del poker potrebbe aver avuto qualche tentennamento nella sua carriera pokeristica di fronte ad una pila esagerata di bigliettoni.

Come nello spot che andremo ad analizzare quest’oggi, commentato dall’immancabile Doug Polk che mette in serio dubbio le ragioni del fold di Ivey a fronte di una bet gigantesca da parte dell’avversario.

Ma procediamo con ordine: ci troviamo a uno dei tanti appuntamenti col cash game high stakes trasmesso in televisione circa 8 anni orsono.

I blind sono 300$/600$ senza straddle e David Williams apre le danze con J 9 a 1.800$, a cui segue la 3-bet di Brad Booth con 4 2 da cut-off a 5.800$ e la 4-bet di Ivey con K K a 14.000$. Chiama soltanto Booth.

Su flop 3[4] 7 6 Ivey punta 23.000$, circa 2/3 del piatto. Booth si prende qualche secondo per pensare e poi annuncia: “I’m all in” mettndo davanti a sé una pila di banconote dal valore di 300.000$, che lascia il buon Phil attonito:

“Avresti dovuto usare le chip amico, è così allettante vedere tutti quei soldi cash davanti a me…” esclama nel tentativo di riprendersi emotivamente dallo shock di una overbet pari a circa 6 volte il piatto.

Nella maggior parte delle circostanze questo sarebbe stato un easy call, ma 300.000$ sono davvero tanti soldi per rischiare di perderli trovando l’avversario pieno come un uovo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=iMt_M-1nwsM

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Questo per lo meno è ciò che balena nella sua testa sebbene ci metta diversi minuti prima di gettare le sue carte nel muck. Ma siamo sicuri che, nonostante l’overbet con pochi precedenti nella storia, sia davvero la mossa migliore foldare in questo spot? Ecco cosa ne pensa Doug Polk:

Per quanto cocnerne il range di value, Booth cerca di rappresentare una mano chiusa come set, scala o doppia, se non ovviamente A-A. Tuttavia il numero di combo plausibili con le quali avrebbe fatto quel tipo di giocata da cut-off sono davvero poche: 6-7 e 4-5 suited sono entrambi possibili, un po’ meno i set di 3, 6 e 7. La bet di Ivey è perfetta, bisogna comunque proteggere la propria equity oltre alla possibilità di estrarre valore su più strade.

Doug continua le sue riflessioni cercando di capire le ragioni di questo fold particolarmente difficile: “Con due Assi in mano il call sarebbe stato sicuramente più alla portata di Ivey, specie se uno dei due fosse stato a quadri, eliminando quindi una serie di draw nuts che potrebbero giocare in questo modo, come ad esempio A 5. Inoltre non capita così spesso di giocare un piatto live da circa 500 big blind: online infatti sarebbe stato un fold piuttosto facile ma in questo caso…”

La bet di Booth è davvero enorme e in linea di massima è giusto chiamare con gli Assi e foldare con i Kappa in questo spot. Tuttavia il K blockera alcune combinazioni di flush draw e inoltre bisogna capire se effettivamente siamo disposti a foldare tutte le volte in cui abbiamo un’equity così grande. In assoluto al giocata di Booth è leggermente – EV, dato che diversi giocatori al posto di Ivey chiamerebbero l’overbet con una coppia di Kappa anche se non con grande frequenza. Ciò che è importante da considerare per Ivey è il balancing: quante volte utilizza le stesse size con suited-connectors o altri mani di medio valore? Proprio per evitare di venire exploitati in situazioni del genere è necessario bilanciare accuratamente le proprio giocate, altrimenti gli avversari saranno indotti a mettere in scena numeri di questo tipo!

Insomma, una giocata sicuramente anomala che lascia davvero poco spazio a grandi elucubrazioni se non si ha il fegato di fronteggiare una puntata di quell’entità. Phil alla fine preferisce non rischiare…e voi cosa avreste fatto al suo posto?

 

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