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il 5 Mag 2017

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“Ho iniziato dal NL2 per pagare gli alimenti a mia figlia, ora sono al NL100!” L’incredibile storia di Vito Longo

“Ho iniziato dal NL2 per pagare gli alimenti a mia figlia, ora sono al NL100!” L’incredibile storia di Vito Longo

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Chi l’ha detto che sognare non costa nulla?

Avere un obiettivo e portarlo avanti ad ogni costo, consci del fatto che, per dirla come ‘Il Magnifico’, “di doman non v’è certezza“, è tutto fuorché un gioco da ragazzi.

Nella testa di Vito Longo, il protagonista della storia che stiamo per raccontarvi, l’ambizione di trasformare il nostro amato giochino in qualcosa che fosse più di un semplice divertissment è nata una decina d’anni fa, quando in Italia il Texas Hold’em era soltanto una variante, mal digerita dagli over 50, del poker a 5 carte.

Era il periodo in cui Dario Minieri dichiarava guerra alle istituzioni del poker mondiale a suon di all-in, dove vincere bei soldoni online sembrava davvero alla portata di tutti.

Dopo diversi tentativi con risultati altalenanti, Vito si rende conto che il suo bilancio da pokerista non è dei più floridi, nonostante le cose si fossero messe bene sin da subito:

Nel 2008 vinsi online un ticket per il main WSOP con due freeroll, uno di qualifica più la finale con circa 650 giocatori…E a vincere era solo il primo! Un ricordo indelebile, un sogno che si realizzava, ma in quell’occasione decisi di fare cash-out perché c’era da pensare a mia figlia di un anno.

Pur non disdegnando altre specialità, Vito si butta nel cash game con una discreta predilezione per l’Omaha, ancora una variante misteriosa in quegli anni. Come tanti grinder ben sanno, senza l’apporto di un coach e con una scarsa predisposizione allo studio e all’autocritica, scalare i livelli diventa praticamente impossibile:

Nel 2014 raggiunsi lo status di Supernova su Stars, ma mentre i miei avversari storici continuavano a salire facendo Elite a fine anno, io diedi il colpo di grazia alla cassa.

Fresco di separazione, senza lavoro e con una adorabile bambina a cui pagare gli alimenti, Vito ci riprova partendo dal basso. Si mette a grindare con costanza il NL2 Zoom su PokerStars e grazie alla rake-back mette da parte 300/400 euro al mese, puntualmente destinati al mantenimento della figlia che, nella sua innocenza, riconosce gli sforzi del papà, come dimostra la foto qui sotto.

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Lo fa per diversi mesi, ripartendo sempre da una base di 50€: “Raccoglievo quel che potevo ma non riuscivo mai a fare il salto di qualità. Dopo qualche tempo mi si presentano due opportunità: quella di uno staking privato senza coaching al NL25/50 o la possibilità di entrare a far parte di un progetto staking/coaching partendo dal NL4.”

Guidato più che dal bisogno che dalla ragione Vito sceglie la prima, ma i risultati gli danno nuovamente torto: “E’ in quel momento che ho capito quanto stessi sopravvalutando le mie abilità. Non avevo mai realizzato quanto fosse importante essere seguiti da qualcuno, rispettare le regole del bankroll e avere il giusto approccio mentale.”

Con grande umiltà, senza mai abbandonare il sogno di poter trasformare quella passione in un lavoro, Vito contatta Antonio Asaro, il suo futuro coach, e accetta la proposta che inizialmente aveva scartato:

Il passo dal NL4 al NL10 e poi al NL 25 è stato piuttosto breve. Per diversi mesi sono rimasto al 25, passando successivamente al NL50 e infine al NL100 su Snai, col nick ‘lupo07’. Ora le cose sono finalmente migliorate e nell’ultimo periodo cominciano a girare per il verso giusto.

Nato in Calabria ma trasferitosi a Faenza sin dall’età di un’anno, dopo 47 primavere Vito è finalmente riuscito a levarsi la soddisfazione di esserci riuscito. E poco importa se al momento le cifre in ballo non sono di quelle che cambiano la vita, perché la sua in qualche modo si è trasformata:

Il sogno di essere un professionista non è mai tramontato, ora sono sulla strada giusta e l’obiettivo è quello di fare ancora meglio, mettere da parte del roll e scalare ulteriormente i livelli. Adoro giocare MTT, specialmente i live, ma ho imparato che senza un adeguato bankroll è inutile buttarsi nella mischia. Per il momento meglio attendere e poi chissà, un giorno magari riuscirò davvero a farlo quel main event WSOP che mi aspetta dal 2008…

 

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