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il 31 Mag 2017

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Approvato tra le proteste il piano per il casinò di Venezia. Restano i dubbi su Ca’ Vendramin

Approvato tra le proteste il piano per il casinò di Venezia. Restano i dubbi su Ca’ Vendramin

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Si è consumato a Venezia quello che è già stato ribattezzato dalla stampa locale come il Casinò Day.

La settimana scorsa infatti il Consiglio comunale ha approvato il piano per il salvataggio e la riorganizzazione della casa da gioco veneziana.

Tra i fischi e le proteste dei lavoratori, mercoledì 24 maggio è stato dunque compiuto un passo avanti verso il triste scenario che vi avevamo già descritto a inizio mese.

Per noi pokeristi la notizia più importante probabilmente riguarda ancora la storica sede di Ca’ Vendramin. Poiché in sostanza l’iter annunciato è stato rispettato, c’è il serio rischio di poter contare solo sulla sede di Ca’ Noghera a partire dal prossimo gennaio.

Andiamo a rileggere quello che il Comune di Venezia ha pubblicato lo scorso 8 maggio:

Si prevede l’attuazione di due ipotesi di piani pluriennali in cui si evidenzia il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario della società in uno dei quali è previsto il mantenimento dell’operatività delle due sedi di Ca’ Noghera e di Ca’ Vendramin, mentre nell’altro, nell’ipotesi che il primo piano non produca gli effetti previsti in termini di riequilibrio, è ipotizzata la chiusura della sede di Venezia a decorrere dal 1/1/2018, con le conseguenti ricadute in termini organizzativi e di esuberi dell’organico aziendale stimati in 150 dipendenti. L’Amministrazione comunale ha deliberato conseguentemente di approvare un aumento di capitale sociale CMV S.p.A., da erogarsi in più tranches entro il termine ultimo del 31 dicembre 2018, dell’importo massimo di 7 milioni di euro“.

Nelle due settimane successive a questo comunicato non ci sono stati colpi di scena e così, come prevedibile, ora resta solo da capire quali delle due strade descritte verranno percorse.

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Per fare un paragone strettamente pokeristico, la chiusura di Ca ‘Vendramin sembra un coin-flip. In realtà il pessimismo è dilagante in laguna e le percentuali non sembrano così bilanciate…

Andrea Ferrazzi del Partito Democratico secondo VeneziaToday denuncia: “Così si uccide il casinò. State riducendo Ca’ Vendramin a un luogo adibito solo a feste, così non attraiamo quei milioni di turisti che raggiungono Venezia. Forse perché il prossimo amministratore sarà un organizzatore di eventi che non si intende per niente di gioco“. Ferrazzi ha presentato una proposta di mozione per impegnare sindaco e giunta a “controllare, attraverso l’avvocatura civica, le operazioni finanziarie e immobiliari dannose poste in essere dalle società gestrici della casa da gioco negli ultimi 5 anni, al fine di perseguire eventuali azioni di responsabilità come pure l’invio, se ritenuto opportuno, di segnalazioni alla competente Corte dei conti“.

Dopo una battuta d’arresto, in questi ultimi giorni di maggio sono riprese le trattative tra amministrazione comunale e parti sociali. Lo fa sapere l’assessore Michele Zuin, che ha convocato il tavolo di tutte le rappresentanze lunedì.

È stata approvata la ricapitalizzazione prevista dalla delibera. Azienda e proprietà avrebbero dichiarato piena responsabilità a proseguire il negoziato, con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali.

Nel mese di giugno le parti verranno riconvocate più volte. Sarà un altro mese molto intenso. Zuin auspica “da parte sindacale il ritiro dello stato di agitazione e della dichiarazione di sciopero“.

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