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il 1 Giu 2017

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Il ciclone Leon Tsoukernik pronto ad abbattersi sulle WSOP: “Voglio distruggere i super pro!”

Il ciclone Leon Tsoukernik pronto ad abbattersi sulle WSOP: “Voglio distruggere i super pro!”

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Eh si, Leon Tsoukenik ci ha preso gusto.

Il proprietario del King’s Casinò di Rozvadov dichiara guerra, si fa per dire, ai pro di mezzo mondo. Già, perché pare che da quella volta in cui riuscì a scucire qualche soldino a sua maestà Fedor Holz, nel periodo di rush clamoroso del tedesco, anche lui ci abbia preso gusto a sedersi tra i big.

Da fish al tavolo, come era emerso vedendo la sua performance cash-game lo scorso agosto, a rivelazione il passo non è così breve, eppure i risultati degli ultimi mesi gli danno ragione: oltre alle centinaia di migliaia di dollari raccolti ai tavoli cash sono arrivati un successo al Super High Roller di Praga, l’ultimo del ciclo EPT, per 741.100$ e una medaglia di legno al Super High Roller Bowl da 300.000$ per 1 milione e 800 mila dollari tondi tondi.

In tutto, senza contare i soldi spesi in buy-in, fanno 3 milioni di dollari vinti nel giro di 10 mesi. Una cifra che per uno che viene considerato poco più di un amatore fa davvero impressione. Il segreto di Leon al tavolo? Non avere mai paura di metterle in mezzo.

Intervistato a caldo dai colleghi i Pokerlisting.com al termine della sua performance al Super High Roller Bowl, Leon non si nasconde affatto e dichiara apertamente:

Sono venuto qui a Vegas per giocare tutti i tornei più importanti e il SHRB sicuramente era tra questi. Mi piace molto misurarmi contro giocatori preparati e non mi aspetto che qualcuno sia disposto a pagare 300.000$ dimostrandosi un cattivo giocatore.

Tsoukernik è sempre stato confident nel suo gioco nonostante gli evidenti leak, tanto da definirsi l’unico vero professionista ai tavoli tra i suoi colleghi businessman:

Per quanto mi diverta a giocare il mio ruolo rimane sempre quello di manager. Portare così in alto il Casinò di Rozvadov è stato un gran traguardo, ma i risultati con il gioco sono merito mio. Chi fa il mio lavoro in genere si siede ai tavoli occasionalmente senza né vincere grandi somme né perdere, solamente per passare del tempo e rilassarsi.”

La sua personalità non è certo un mistero, e quando l’intervistatore gli chiede quale sia il segreto del successo del King’s Casinò Leon non ha dubbi:

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Sono io. Nient’altro (ride). E’ un posto molto bello per giocare a poker, la gente si trova bene e l’action si crea di conseguenza.

Tornando al poker giocato Leon ammette di aver avuto dei bravi insegnanti, specialmente nell’ultimo periodo:

Il mio coach d’eccezione, che ora è scomparso, risponde al nome di Johannes Strassmann. Per quest’ultimo torneo invece sono stato coachato da Martin Kabrhel, che pur essendo un ottimo giocatore non è stato così fortunato da ottenere un posto in questo torneo.

Dulcis in fundo però, Leon svela di non curarsi tanto del denaro vinto:

Io gioco per l’onore, non per i soldi. C’è molto più valore nel riuscire a raggiungere un obiettivo che nella remunerazione in sé. Alle WSOP giocherò soltanto il One Drop da 111.111$, assieme agli altri High Roller extra-Series che saranno organizzati in questi mesi.”

E voi che ne pensate del buon Leon, un simpatico uomo d’affari che si diverte a gareggiare coi pro o potenzialmente il vostro peggior nemico al tavolo?

 

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