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il 30 Nov 2017

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Liquidità condivisa: Italia in ritardo, Francia e Spagna partiranno insieme a inizio 2018?

Liquidità condivisa: Italia in ritardo, Francia e Spagna partiranno insieme a inizio 2018?

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L’accordo ufficiale risale al 6 luglio scorso. Tutto nero su bianco: la liquidità condivisa si fa.

Da allora sono passati oltre 100 giorni e comunicazioni ufficiali sull’apertura del mercato comune non sono ancora arrivate. Si è sempre parlato di inizio 2018, ma le consuete lungaggini italiche sembrano rallentare il corso degli eventi.

AAMS, difatti, non ha ancora pubblicato alcun regolamento attuativo; ARJEL e DGOJ, i gemelli regolatori francese e spagnolo, sembrano invece avere quasi tutti pronto per presentarsi ai blocchi di partenza della condivisa all’alba del prossimo anno solare.

I cugini bussano alla porta, noi, nonostante le licenze già concesse a 888 e Winamax, procediamo lentamente causa anche alcuni inopportuni interventi anti-condivisa.

Una cosa è certa: Spagna e Francia non vogliono perdere altro tempo e determineranno e con ogni probabilità partiranno assieme in attesa che l’Italia risolva al più presto le proprie ‘beghe’ interne. Il traffico di cash game è il principale aspetto su cui si stanno concentrando Madrid e Parigi: i numeri degli ultimi anni sono tutt’altro che in ascesa e salvaguardare i tavoli ‘real money’ è una priorità assoluta.

In questo scenario sciaguratamente caotico non va dimenticato il Portogallo. Già, c’è anche il Portogallo. E l’ultima vera news attinente alla condivisa riguarda proprio Lisbona e l’SRIJ (Serviço de Regulação e Inspeção de Jogos): secondo quanto riporta iGamingBusiness.com alcuni esponenti del Governo hanno presentato un nuovo disegno di legge che darebbe la possibilità di giocare a tutti i player residenti in Paesi NON contrari alla condivisa.

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E’ probabilmente prematuro pensare ad un mercato ancor più esteso prima ancora che si concretizzi questo, ma i lusitani sembrano seriamente intenzionati ad ampliare il proprio bacino d’utenza considerando anche il grande entusiasmo verso il poker online, legalizzato solamente nel 2015.

Questa nuova, inaspettata e ipoteticamente stravolgente proposta potrebbe comportare qualche ritardo anche per i lusitani, che nonostante ciò sembrano realisticamente comunque avanti a noi per quel che concerne l’esordio nel mercato comune.

Al momento non possiamo far altro che attendere comunicazioni ufficiali dal Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e, di riflesso, dai Monopoli di Stato, cercando di restare ottimisti, deglutendo.

Tutta la community del poker italiano attende fortemente quella che potrebbe essere una svolta decisiva in termini di traffico, garantiti e stimoli: sveglia!!!

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