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il 11 Feb 2019

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Quali statistiche degli avversari si devono vedere nell’HUD dei tornei di poker online?

Quali statistiche degli avversari si devono vedere nell’HUD dei tornei di poker online?

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Abbiamo parlato spesso dell’importanza dei software di poker online e spiegato a cosa servono.

Tra le opzioni che offrono i programmi, una delle più importanti è quella di impostare un HUD, acronimo per “Heads’up Display”.

In poche parole un HUD è un overlay presente sotto ai giocatori al tavolo, contenente dei numeri che corrispondono a determinate statistiche da noi scelte.

Grazie a questi parametri l’HUD ci offre i dati relativi al giocatore e ci permette di tracciarne un profilo o di capire il suo stile di gioco e agire di conseguenza.

Vediamo ora, quindi, quali sono le statistiche consigliate che si devono vedere negli HUD dei tornei di poker online.

 

Hands

Il primo parametro da scegliere per l’HUD è indubbiamente il numero di mani di un giocatore presenti nel nostro database.

I software non tengono conto solo delle mani giocate durante la sessione in corso, ma tiene traccia di tutta l’history che abbiamo con un determinato giocatore.

I vari parametri che impostiamo per l’HUD sono spesso espressi in percentuale e quindi rendono il valore delle mani giocate di primaria importanza.

Se abbiamo 10 mani giocate con un giocatore capiremo da subito che nessun dato è affidabile, in quanto il campione di mani è troppo basso.

Al contrario se con un giocatore abbiamo 1500 mani giocate l’attendibilità dei dati che abbiamo assume già un tono più importante.

 

VPIP

La prima statistica immancabile in ogni HUD è sicuramente il VPIP (Voluntarily Put In Pot).

Il VPIP rappresenta il numero di volte che un giocatore entra volontariamente nel piatto. Questa statistica si abbina sempre al PFR che vedremo in seguito.

Il VPIP è il primo dato di cui tener conto per stabilire generalmente con quali range di mani tende ad entrare nel piatto un giocatore.

Se un giocatore ha un VPIP molto alto, per esempio sopra i 40, possiamo star certi che non si tratta di un giocatore esperto ma piuttosto di uno che cerca di vedere molti flop.

Un dato del genere ci permette di ampliare il range di mani possibili di un giocatore e trarne vantaggio.

Allo stesso modo un VPIP basso indica quindi un giocatore TAG o in generale più oculato, che non entra nel piatto con mani mediocri.

 

PFR

Il PFR (Preflop Raise) rappresenta le volte che un giocatore è entrato in un piatto con un rilancio.

Come dicevamo è un parametro che si accompagna al VPIP e se ne differenzia per il fatto che il VPIP rappresenta il numero di volte che il giocatore entra chiamando e non tiene conto quindi nemmeno dei check da big blind.

Non tiene nemmeno conto delle volte in cui si entra in maniera aggressiva che è il caso appunto del PFR.

Avere quindi VPIP e PFR permette nell’insieme di farsi un idea chiara delle attitudini preflop di un giocatore e di capire i range di mani con cui tende a giocare.

Ricordiamo un dettaglio non indifferente, il PFR è un dato generico relativo ai rilanci preflop.

Per avere una situazione più dettagliata i programmi di tracking permettono di inserire nell’HUD dei popup.

In pratica con questi popup si possono ottenere statistiche aggiuntive andando con il cursore su un parametro.

Nel caso del PFR è molto utile impostare un popup che specifichi i raise preflop in base alla posizione.

Il consiglio è di inserire almeno i PFR da bottone, UTG, e quelli dai bui per capire quanto l’avversario abbia consapevolezza del valore della posizione.

 

3bet e Fold to 3bet

Le due statistiche successive sono relative alle 3bet preflop e ai fold sulle 3 bet.

Il valore delle 3bet ci può indicare informazioni utili su come comportarci con un giocatore.

Se per esempio un giocatore 3betta con un parametro inferiore a 10 quasi sicuramente sappiamo che ha un punto molto forte e potremmo valutare un fold.

Allo stesso modo se invece notiamo un giocatore per esempio con un PFR intorno a 40, e un 3bet di 35, potremmo valutare che tende sempre a 3bettare determinati range di mani a prescindere.

Per quanto riguarda il fold to 3bet, se abbiamo un giocatore che ha per esempio un parametro superiore a 60 di fold to 3bet questo indica che tende a rispettare molto una 3bet e potremmo quindi farlo foldare facilmente con dei blockers o delle broadway.

Queste statistiche, per avere un minimo di attendibilità, si devono basare su una history di almeno qualche centinaia di mani.

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Steal e Fold to steal

Rimanendo nelle statistiche preflop è importante negli mtt tener conto degli steal.

Gestire lo stack e il progredire dei bui in modo corretto è spesso sottovalutato dai giocatori meno esperti ma rappresenta invece una delle cose più importanti per gli mtt.

Inserire nell’HUD i parametri degli steal è quindi molto consigliato ed in ottica organizzativa è comodo avere una riga sugli steal immediatamente sotto a quella con il PFR e le 3bet per avere tutti i parametri del preflop vicini.

Il consiglio è di inserire gli steal da bottone, da cutoff e da small blind.

Conseguono quindi i corrispettivi parametri circa i fold to steal da bottone, cutoff e small blind.

Se un giocatore ha per esempio un valore di steal da SB di 60 e noi siamo da BB è ovvio che dovremmo difendere praticamente qualsiasi mano.

Discorso simile se vediamo che un giocatore ha un parametro di fold to steal da SB molto alto: in questo caso un nostro rilancio sarà accolto da un fold molto spesso.

Valutare negli mtt le statistiche circa gli steal è molto utile ed è consigliato rapportarle a quelle sul PFR e le 3bet per avere un quadro chiaro circa il range in cui sta giocando quel giocatore e agire di conseguenza.

 

Cbet flop, fold to Cbet e raise to Cbet

Progredendo con le statistiche passiamo quindi a quelle relative al flop.

I parametri più indicativi sono quelli relativi alle Cbet ovvero le puntate postflop di chi ha già aggredito preflop.

In questo caso quindi le statistiche che sceglieremo sono la Cbet flop, il fold sulle Cbet flop e il raise to Cbet.

Valutare la tendenza di un giocatore a Cbettare è utile già in fase di preflop per farsi un idea di come potrebbe svolgersi la mano.

Se vediamo che un giocatore ha un parametro di Cbet basso possiamo aspettarci quindi che abbia chiuso un punto sul flop in quanto di norma non Cbetta spesso.

Magari aggiungendo il dato relativo al VPIP e il PFR possiamo anche individuare se la sua Cbet è dovuta a un progetto chiuso al flop o ad una overpair che già aveva preflop e che resta la più alta postflop.

Allo stesso modo è molto utile abusare del valore circa il fold to Cbet.

Se un giocatore ha un fold to Cbet superiore a 50 su un flop bianco possiamo aprirci a possibili bluff o in generale possiamo Cbettare tranquillamente in quanto sarà probabile un suo fold.

Non meno importante la statistica sui raise to Cbet.

Di norma è un parametro più ostico da valutare ma generalmente se un giocatore ha una bassa tendenza a rilanciare su una Cbet nel caso in cui lo faccia è facile individuare in che range sta giocando valutando cosa dice il flop.

 

Cbet turn, fold to Cbet turn e Cbet river

Nell’organizzazione delle statistiche dell’HUD, dopo quelle circa il flop è consigliato continuare dunque con quelle circa turn e river.

Ovviamente è un discorso relativamente diverso in questo caso.

Nonostante i parametri siano gli stessi del flop e quindi le Cbet turn, il fold sulla Cbet al turn e la Cbet river, la loro attendibilità è più circoscritta.

Essendo dati relativi a un gioco su una board già più sviluppata non è molto scontato valutarli e bisogna prestare molta più attenzione al piatto, alle carte a terra e tutti i possibili sviluppi.

Tendenzialmente i dati relativi alle Cbet al turn e al river con i valori sui corrispettivi fold sono molto comodi in un gioco di posizione.

Un ulteriore aspetto molto importante relativo a queste statistiche riguarda il loro uso per bluff catchare l’avversario nel caso di valori di Cbet river molto alti.

In linea generale la scelta delle statistiche da vedere per l’HUD dipende da fattori anche personali.

Può dipendere dai tipi di tornei che affrontiamo in genere e quindi dal field che ci aspettiamo di affrontare.

Interpretare le statistiche di un HUD correttamente è alla base di un giocatore vincente.

In questo caso abbiamo consigliato le statistiche più importanti per gli mtt e elencate seguendo un ordine che va dal preflop al river.

Ricordatevi che ogni mano ha una sua storia e un suo destino che nessun parametro potrà prevedere con esattezza.

Valutate attentamente ogni possibilità e usate le statistiche dell’HUD come uno strumento per decidere la vostra mossa e non come un copione da seguire senza pensare.

 

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