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il 30 Mar 2011

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Poker Live : L’ennesimo colpo di scena arriva dalla Puglia

Poker Live : L’ennesimo colpo di scena arriva dalla Puglia

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Ancora una volta un colpo di scena nel panorama pokeristico live italiano. Questa volta però quello, si è andati ben oltre la semplice accoglienza di un ricorso, si è arrivati a creare qualcosa che potrebbe minare fino quasi a demolire l’intera posizione che il ministero dell’interno ha assunto nei confronti del gioco live fuori dai casinò.

Ma andiamo per gradi cercando di ricostruire nella loro interezza le circostanze. Qualche tempo fa l’associazione sportiva dilettantistica “Texas Hold’Em Sportivo” vede rigettarsi dalla Questura di Taranto la richiesta di nulla osta per l’organizzazione di tornei di poker live. A seguito del rigetto la stessa associazione decide di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia e nello specifico alla sua Prima sezione di Lecce.

Ed è qui che viene il bello, il TAR di Puglia non si limita ad accogliere il ricorso ma nelle proprie motivazioni, che di fatto rappresentano una vera e propria sentenza, va ad evidenziare come l’organizzazione di tornei di poker sia perfettamente legale a patto che vengano rispettate le normative comunitarie.

Questo il testo delle motivazioni della Prima Sezione di Lecce del TAR di Puglia : “in mancanza del regolamento non si possono penalizzare le aspettative di imprese, cittadini ed enti. In presenza di una lacuna regolamentare tuttora non colmata, sembra possibile dare vita a tornei di poker sportivo nella variante prescelta dalla associazione ricorrente, a condizione che siano rispettate le modalità individuate dal Consiglio di Stato, sez. II, nel parere n. 3237 del 22 ottobre 2008“.

Appare evidente quindi l’orientamento di questa sentenza, che si va ad accoppiare a quella già espressa dallo stesso tribunale, che accogliendo la domanda di sospensione del provvedimento di sequestro di un’altra associazione dilettantistica di poker, pugliese, aveva già evidenziato come in presenza di un vuoto legislativo, andavano rispettato il parere del Consiglio di Stato che recepiva la legge comunitaria del 2008.

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Ovviamente, l’insieme di queste sentenze non sancisce di fatto la possibilità che nei circoli si possa giocare a poker in maniera legale. Ma quantomeno crea i presupposti affinché in sede giudiziaria i circoli possano spuntarla, rendendo di fatto vani i tentativi delle questure e creando così i presupposti per un caos giudiziario.

Va inoltre aggiunto che tali sentenze sono applicabili sono nei casi in cui vengano rispettate le modalità individuate nella legge comunitaria : Buy in massimo 30€, nessun premio in denaro e divieto di rientro.

Qualora dovessero essere riscontrate violazioni alle suddette disposizioni, difficilmente si potrà sperare nella vittoria di un ricorso.

A questo punto, riteniamo si ponga un problema grave, quello cioè di provvedere alla stesura di un regolamento nel minor tempo possibile. Una regolamentazione infatti, scongiurerebbe il moltiplicarsi di ricorsi ed operazioni infruttuose che comportano un costo notevole per tutti i contribuenti. A questo andrebbe aggiunto che l’attività dei circoli al momento non è soggetta ad alcuna tassazione, cosa che con una giusta regolamentazione potrebbe portare all’Erario un gettito notevole.

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