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il 27 Set 2011

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L’incredibile storia di Miikka Anttonen: dalle slot machines all’EPT – parte terza

L’incredibile storia di Miikka Anttonen: dalle slot machines all’EPT – parte terza

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Continuiamo a tradurre dall’inglese le vicende di Miikka “Chuck Bass” Anttonen, giocatore di poker finlandese che ha pubblicato un resoconto della sua vita negli ultimi anni, sempre in bilico tra professionismo e dipendenza dal gioco d’azzardo come ci ha già raccontato nella prima e nella seconda parte.

In questo episodio, Miikka ci racconta del suo viaggio a Las Vegas, e di come è diventato un Pro sponsorizzato giocando… NL4, ovvero Cash Game con bui 0,02/0,04 $!

La notte prima di partire per Las Vegas mi ero messo a giocare alla roulette, 1000 $ alla volta. Ovviamente nel giro di poche ore bruciai tutto il mio bankroll, 5.000 dollari: ne avevo appena ritirati 15.000 per il viaggio. Ricordo di aver furiosamente cercato di cancellare il mio prelievo per giocare ancora alla roulette, ma non me lo lasciarono fare. Ne sono lieto.

Appena arrivato a Las Vegas iniziai a pentirmi del mio piano: avevo detto a mezza Finlandia, compresi quelli che mi odiavano (ormai un buon numero) che sarei andato a giocare il Main Event delle WSOP. Solo due o tre finlandesi l’avevano giocato prima, e sarebbe stata una enorme pubblicità per me, il mio blog, e la rivista sulla quale scrivevo. Ma c’erano troppe cose che volevo fare a Vegas, e sapevo che i soldi non mi sarebbero mai bastati. Tolti i 10.000 $ di buy-in, mi rimanevano solo 5.000 dollari, ed ovviamente iniziai subito a perderli tra roulette, blackjack e cash games, al ritmo di circa 1.000 al giorno.

Ovviamente non giocai il Main Event. La sera prima ero ad un tavolo Cash Game 30/60$ Fixed Limit, stavo giocando insieme ad un amico con un bankroll in comune, e avevamo dato 20 dollari al floorman perchè ci lasciasse bere dalla bottiglia di vodka invece che continuare ad ordinare cocktails. Vi lascio immaginare in che condizioni fossi la mattina seguente, e ne consegue che non andai ad iscrivermi al torneo.

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Sebbene io abbia vinto alcuni MTT minori durante la mia permanenza a Las Vegas, persi tutto. Giocai alla roulette, anche 5.000 $ una volta, e ovviamente perdevo sempre. Con gli ultimi soldi, un’ora prima del check-in per il volo verso l’Europa, comprai un orologio costoso: non avevo mai usato orologi prima di allora, è stato un acquisto compulsivo. Tornato a Helsinki, avevo mille dollari tenuti da parte, e sapevo che ce l’avrei fatta a grindare fino a tornare a decine di migliaia.

Qualche mese dopo avevo ricostituito nuovamente il mio bankroll, prima giocando un po’ di SNG per costruire una base, e poi tornando a grindare HU Cash Game dal NL100 in su: le cose andarono piuttosto bene, fin quando la rivista su cui scrivevo non decise di mandarmi all‘Unibet Open di Varsavia insieme alla mia fidanzata di allora, che aveva gravi problemi di alcolismo.

Persi tutto il mio bankroll durante quel viaggio. Di ritorno a Helsinki, come al solito non avevo nemmeno i soldi per pagarmi il taxi dall’aeroporto a casa, e avevo anche perso l’orologio che avevo comprato a Vegas. Mi erano rimasti pochi spiccioli sui conti delle varie poker room, e arrivato a casa iniziai a grindare i limiti più bassi che trovavo, facendo un deposito di 5$ attraverso un SMS dal cellulare: mentre stavo giocando tavoli 6-max con bui 0,02 / 0,04 $ mi arrivò una email da parte di una certa compagnia, Tower Gaming.

Per farla breve, il mio nome era uno dei più cliccati nel mondo del poker Finlandese, grazie anche ai miei articoli su Pokerisvut, al mio blog ed al mio atteggiamento da giovane idiota. Mi offrirono una sponsorizzazione per MTT Live in qualunque circuito europeo, 70.000 € all’anno da spendere nei tornei che avrei scelto io stesso.

Non sapevo che questa sponsorizzazione mi avrebbe portato nuovamente alla rovina.

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