Friday, Apr. 19, 2024

Strategia

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il 30 Gen 2015

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Quattro consigli per avere successo negli MTT micro-stakes

Quattro consigli per avere successo negli MTT micro-stakes

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La maggior parte dei nostri lettori non gioca a poker per professione. Chi sta scrivendo fa lo stesso.

Siamo quindi ‘costretti’ a giocare tornei dal buy-in piccolo, quelli presi d’assalto da migliaia di player, quelli in cui il payout premia in modo consistente solo i finalisti (talvolta solo il ‘podio’…), quelli in cui le delusioni superano di gran lunga le soddisfazioni. Perché c’è sempre ‘lui’ che ha spezzato i nostri sogni di gloria, scoppiandoci A-A con J-4 perché “erano suited” e “non poteva non difendere il big blind”.

E’ indubbio, la fortuna serve per arrivare in fondo a qualsiasi torneo multi-tavolo, ancora di più in uno con migliaia di iscritti, ma siamo sicuri di fare tutto ciò che servirebbe per provare a vincere?

Qualche prezioso consiglio, che sarebbe buono apporre a un lato dello schermo quando si gioca, ce lo fornisce Matthew Pitt, collega di PokerNews e buon giocatore dilettante di lungo corso.

Non vanta né braccialetti WSOP né vincite milionarie, ma di recente, grazie a questi consigli, ha raggiunto diversi buoni piazzamenti in tornei low buy-in.

 

Primo consiglio: essere al tavolo sin dall’inizio

E’ il momento migliore per provare a incrementare in modo sostanzioso lo stack, sfruttando le debolezze dei giocatori meno esperti. Questi ultimi, solitamente, compiono nelle fasi iniziali molti errori, non sapendo gestire in maniera ottimale i tanti big blind cui dispongono. E’ proprio nei primi livelli, infatti, che si può catturare il ‘fish’.

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Secondo consiglio: essere pazienti

La pazienza è uno degli elementi fondamentali da possedere in un torneo che, potenzialmente, ci impegnerà per svariate ore. Tante volte i giocatori più scarsi, sostiene Pitt, vanno rotti con mani improponibili durante i primi livelli, magari perché frustrati dal non vedere mani giocabili per… 20 minuti. Vitale, quindi, esser capaci di foldare per diverse orbite e saper gestire in modo ottimale uno stack short (15 blinds).

Terzo consiglio: essere ‘focused’

E’ impossibile mantenere lo stesso livello di concentrazione per molte ore, ma per ‘sopravvivere’ in un mtt l’attenzione è cosa fondamentale. Matthew, in uno dei quattro eventi di cui sopra, ha giocato per undici ore prima di arrivare al deal e nel bel mezzo della fatica si è addirittura addormentato per 35 minuti. Considerando, comunque, che molti dei vostri avversari non avranno pazienza e non saranno troppo ‘focused’, avete l’obbligo di sfruttare queste loro macroscopiche debolezze.

Quarto consiglio: saper cambiare marcia

In aggiunta agli altri tre ‘tips’, è necessario che sappiate cambiare marcia in un torneo dal field oceanico. Ciò significa esser aggressivi quando si gioca una mano, senza alcun tipo di timore, al fine di sorprendere gli avversari. Questo vale ancor di più in prossimità della bolla, perché a nessuno fa piacere giocare per tante ore e uscire a un passo dai premi. Uno stile deciso, dunque, paga in questi frangenti e quando si gioca, magari durante il final table, per cifre cospicue. La maggior parte dei vostri ‘colleghi’ giocherà col freno a mano tirato, così voi dovrete esser in grado di sfruttare a vostro vantaggio la loro paura di essere ‘bustati’.

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