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Strategia

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il 27 Mar 2017

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Qual è il modo migliore per giocare in heads-up nei Velox?

Qual è il modo migliore per giocare in heads-up nei Velox?

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Eccoci a parlare di quello che per molti è l’essenza del poker: l’heads-up.

Dopo aver esaminato le varie strategie per sfruttare al meglio le posizioni e spiegato in che modo approcciare i moltiplicatori più alti, quest’oggi parleremo della fase più delicata nei Velox targati People’s Poker.

Uno snodo cruciale dal momento che nel formato lottery solamente il primo classificato, ad eccezione dei moltiplicatori massimi, riesce a vincere un premio in denaro.

Quando uno dei tre avversari in gioco viene eliminato, a patto che non si tratti proprio di noi, ci troveremo davanti cinque scenari possibili:

  • Partire in netto  vantaggio (rapporto chip 3 : 1 o superiore)
  • Partire in vantaggio ( rapporto chip circa 2 : 1)
  • Partire in netto svantaggio (rapporto chip 1 : 3 o superiore)
  • Partire in svantaggio ( rapporto chip circa 1 : 2)
  • Partire da una situazione di sostanziale equilibrio

Per quanto la disciplina heads-up sia tra le più complesse nell’Hold’em, sia per la sua peculiarità intrinseca che per il meta-game che può venirsi a creare tra i giocatori, a seconda del nostro stack a disposizione sarà possibile elaborare una strategia più o meno complessa per centrare il nostro obiettivo.

Onde evitare di rendere questa piccola guida troppo macchinosa e trovarci a ripetere alcuni concetti, abbiamo scelto di non analizzare ogni fase singolarmente ma di fare un discorso generale, lasciando alla discrezionalità del lettore l’eventuale adattamento alla situzione che si troverà a fronteggiare. E ora andiamo insieme a scoprire come approcciare al meglio la fase heads-up.

Nel formato hyper-turbo partire in vantaggio non significa automaticamente avere in tasca il Sit&Go, così come cominciare da ‘underdog’ non equivale ad averlo già perso, dal momento che uno o due colpi sfortunati in fila possono ribaltare la situazione nel giro di pochi secondi. Il vantaggio è quindi una preziosa risorsa da gestire e deve essere inteso come una sorta di “credito” nei confronti della sorte, che ci permette di tornare in gioco laddove questa ci volti le spalle allo showdown.

Viceversa partendo in svantaggio non dovremmo sentirci già battuti ma sarà nostro dovere cercare di capitalizzare le chip a disposizione in modo da ripristinare una situazione di equilibrio. Dal momento che, nella migliore delle ipotesi (ovvero quando uno dei tre avversari verrà eliminato nel primo livello) ci saranno in gioco al massimo 70 big blind (fino all’imminente raggiungimento del livello 15/30) lo spazio di manovra risulterà comunque limitato.

Ecco quindi che non avrà molto senso lanciarsi in 3-bet o 4-bet se non si ha intenzione di arrivare allo showdown. Ciò non significa che lo steal sia da abolire, tuttavia è meglio avere ben chiare le idee prima di fare una mossa avventata che potrebbe compromettere la nostra leadership soltanto per la fretta di chiudere i giochi quanto prima.

Al livello 15/30, con 50 big blind in gioco e un vantaggio pari o superiore a 2 : 1 sul nostro avversario dovremo sempre ricordarci che l’unico stack da tenere in considerazione è quello dell’opponent, ovvero lo stack effettivo. Se dunque l’avversario avrà a disposizione 15 o meno big blind potremmo al massimo effettuare un rilancio e una c-bet, disponendo solamente di un’altra cartuccia tra turn e river.

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Fatte queste premesse, nel caso in cui ci trovassimo a dover gestire un vantaggio di 2 : 1 dovremmo cercare di exploitare le tendenze di chi ci sta di fronte elaborando una strategia tanto precisa quanto flessibile. Cominceremo a vedere in che modo questi risponde alle nostre aperture e in base alle sue frequenze di re-raise valutare l’opzione di limpare tutto il nostro range da bottone. Al contrario se notiamo che l’avversario tende a isolare eccessivamente sul nostro limp, prenderemo in considerazione il raise o, a seconda dello stack effettivo, lo shove diretto. Discorso analogo per il post flop: l’avversario chiama sempre le nostre c-bet? C-bettiamo solo per valore. L’avversario tende a over-foldare sulle nostre c-bet? C-bettiamo in bluff e via dicendo.

Per quanto concerne la difesa dei blind la logica sarà la stessa adottata in precedenza. Il testa a testa in fondo è la fase più oppo-dependent del gioco, perciò sarebbe insensato parlare di una strategia univoca da applicare in qualsiasi circostanza senza tener conto delle caratteristiche del player contro cui ci troviamo a giocare. Quindi valuteremo di volta in volta se varrà la pena limitarci al call con un range più o meno ampio, giocando il post-flop fuori posizione, o se invece sarà meglio accantonare le mezze misure e scegliere esclusivamente tra fold e all-in diretto.

Ci sono avversari che tendono aprire quasi tutto il range da bottone e altri che invece preferiscono il limp, altri ancora andranno direttamente all-in con una grossa porzione del range open-foldando le mani marginali…Insomma, nessuna mossa deve essere esclusa in modo assoluto ma starà a noi, e alla nostra sensibilità pokeristica, capire in che modo contrastare il gioco avversario senza sbilanciarci eccessivamente a nostra volta.

La costruzione dei nostri range di apertura,raise/fold, raise/call, steal, open-shove, iso/fold, iso/shove, iso/call, limp/fold, limp/call e openfold dovrà essere effettuata in primis in base alle nostre caratteristiche di gioco e modificata di volta in volta in base alle tendenze dell’opponent. In linea generale più l’avversario tende a mettere in atto un gioco passivo e più andremo ad aggredirlo, così come tenderemo a evitare di fare i leoni senza una buona mano contro qualcuno disposto a mettere le chip in mezzo alla prima occasione disponibile.

Ma come comportarsi nelle situazioni in cui il nostro stack, o quello avversario, è inferiore ai 10 big blind? In casi come questo, non essendoci alcuno spazio di manovra, starà a noi decidere con quale range fronteggiare uno shove o andare direttamente all-in. Contro avversari particolarmente ‘allegri’ amplieremo a nostra volta il nostro range di call mentre contro altri meno inclini a un atteggiamento aggressivo limiteremo i call marginali tranne nei casi in cui le odds risultino estremamente favorevoli.

L’unico vero consiglio valido in ogni circostanza è quello di mantenere la calma: troppo spesso infatti i giocatori commettono errori per eccessiva foga o smania di vincere tutto e subito, senza ponderare per bene le decisioni da prendere. L’heads-up è un gioco di nervi oltre che di strategia e perdere la pazienza lasciandoci andare a mosse affrettate ci porterà inevitabilmente a perdere nel lungo periodo, nonostante qualche volta la fortuna possa girare dalla nostra parte. Perciò prima di effettuare ogni decisione, per quanto semplice possa apparire, contare fino a tre prima di fare ‘click’ è probabilmente il suggerimento migliore che ci possa essere. Good luck!

 

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