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il 21 Dic 2017

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Liquidità condivisa – Spagna e Francia sono pronte a partire da gennaio senza l’Italia!

Liquidità condivisa – Spagna e Francia sono pronte a partire da gennaio senza l’Italia!

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Da mesi stiamo aspettando il 2018 per capire se effettivamente l’annunciata liquidità condivisa diventerà realtà.

Bene, a tal proposito c’è una buona e una brutta notizia. Partiamo da quella buona: a gennaio 2018 la nuova liquidità europea si farà.

Qual è allora la cattiva? Beh, i Paesi effettivamente pronti a partire con la nuova liquidità sono Spagna e Francia… Per il momento l’Italia non è ancora attrezzata, così come il Portogallo.

La doppia bomba arriva dal portale spagnolo poker10.com che ha interrogato ieri la Dirección General de Ordenación del Juego.

Ecco cosa ha detto chiaramente il Dgoj: “Lo scenario più plausibile è una partenza a due con la Francia da gennaio 2018“.

Come mai l’Italia è fuori? La spiegazione non è così inaspettata: “Il processo è stato fermato dal governo italiano in attesa di una risoluzione del Ministero dell’Economia alle questioni poste da molti politici e alcuni operatori.

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Consideriamo la situazione italiana con grande cautela. L’Italia ha firmato l’accordo del 6 luglio e quindi vogliamo capire quali sono le sue reali difficoltà, se queste possono rallentare la condivisa e se sono superabili nel breve-medio periodo. Siamo fiduciosi, i tempi dovrebbero essere ragionevoli. L’Italia è fondamentale per l’accordo. In ogni caso dobbiamo rispettare la gestione delle situazioni da parte di ogni regolatore che ha incontrato difficoltà

A quanto pare la Francia in questo momento è più avanti tra tutte le nazioni: “La room di PokerStars.fr sarebbe già in grado di condividere tavoli ed è un segnale chiaro. Se domani si dovesse partire, la Francia è prontissima“.

Invece la Spagna è quasi pronta: “Dovremo adeguarci alla scadenza prefissata o quanto meno non allontanarci eccessivamente, in modo da rispettare la risoluzione firmata a luglio. Dal mese di gennaio potremmo farcela“.

Insomma la liquidità può partire tra poche settimane senza di noi: “Le licenze francesi prevedono una piattaforma di poker che offra tavoli condivisi a tutte le giurisdizioni incluse nel mercato regionale. Un operatore potrebbe sfruttare la liquidità di Spagna e Francia rispettando entrambi i quadri normativi. Non è necessario il permesso di tutti i firmatari dell’accordo dello scorso luglio“.

Si parla infine di tasse e aliquote: “Andrebbe applicata la struttura di tassazione di ciascun Paese basandosi sulla base imponibile generata dai giocatori, indipendentemente da chi sia il vincitore. Il modello permette di tenere distinte le fiscalità, indipendentemente anche dagli effetti commerciali che il disallineamento potrebbe comportare. Se la differenza tra le tasse portasse a rake differenti, la questione si ridurrebbe a un problema commerciale degli operatori“.

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