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il 5 Ago 2014

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“That’s it… and the Italians go crazy”: il commento americano dell’heads-up del braccialetto di Suriano

“That’s it… and the Italians go crazy”: il commento americano dell’heads-up del braccialetto di Suriano

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Il commentatore WSOP David Tuchman e il giocatore Scott Baumstein sono entrati, seppur da una porta decisamente secondaria, nella storia recente del poker italiano. Sono le loro voci, infatti, ad aver raccontato la favolosa vittoria del braccialetto delle World Series of Poker da parte del nostro Davide Suriano nella diretta streaming WSOP che anche noi vi abbiamo riportato.

Baumstein deve aver leggermente gioito nell’aver visto Suriano sconfiggere quello che è stato il suo carnefice ai quarti dell’evento #40 Heads Up No-Limit Hold’em, quel Sam Stein che non è mai riuscito ad entrare in partita nel testa a testa contro il giocatore italiano.

E proprio a tal proposito vi riportiamo i commenti dei due telecronisti in questa bellissima partita, che ha regalato a Davide il suo primo braccialetto alle WSOP.

Le prime mani sono interlocutorie. Tuchman non entra troppo nel merito, Baumstein lo fa solamente alla settima mano della finale del torneo Heads-Up, in tempo per veder chiudere un colore di fiori runner-runner a Suriano nel colpo successivo: il “wow” alla discesa della Dama di fiori di entrambi i commentatori è indicativo. Baumstein spiega come il check-call da parte di Stein sia “brutto” perché non polarizza il range di puntata al river dell’italiano.

Una piccola tiratina di orecchie, Suriano se la prende da Baumstein al momento in cui completa da small blind alla dodicesima mano, in cui Davide folda dopo non aver valorizzato la sua coppia di 6 al flop.

La 3-bet con 9 7 alla mano numero 15 del testa a testa è molto apprezzata da Baumstein: “huge three-bet” è l’inequivocabile commento da parte di Scott, che però non fa mancare un altro rimprovero al nostro giocatore per il suo secondo limp, arrivato alla mano #18, vinta comunque da Suriano con scala e in cui Baumstein sottolinea la velocità con cui Stein ha puntato al river.

Si passa alla mano #21, in cui Suriano scava un discreto solco tra sè e Stein: Baumstein ammette di apprezzare il check-raise di Davide al flop, con una mano non fortissima in quel momento (coppia di 4 senza kicker), ma che può diventare fortissima e può dare persino il comando all’azzurro dopo la discesa del turn, che vede un’altra carta di quadri e, secondo i due commentatori, offre a Suriano maggiori chances di bluffare anche al river. Cosa che non accade per il fold al turn di Stein dopo la ‘pottata’ dell’azzurro.

Anche l’azione di Suriano nella mano #23 è molto apprezzata da Baumstein e Tuchman: un check-raise al flop che induce Stein a foldare la mano migliore, ma la cui bontà viene sottolineata dai commentatori per lo sviluppo che la mano potrebbe avere in caso di call da parte dell’americano.

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Positivo il commento anche nella mano successiva, in cui Suriano toglie a Stein ogni tipo di azione al turn con una overbet che costringe l’ avversario a polarizzarlo su over-pair o comunque su un punto più forte della sua second pair.

Whatever Suriano’s doing, it’s working“, ovvero “Qualunque cosa Suriano stia facendo, sta funzionando“: una frase emblematica dell’ottimo stato di forma mantenuto da Davide durante l’heads-up.

La sensazione dei telecronisti è che l’italiano abbia in mano partita e braccialetto, anche perché è stato capace di cambiare marcia a differenza di uno Stein sempre più in difficoltà, come sottolineano con un po’ di sorpresa Tuchman e Baumstein.

La mano numero 31 è la prima in cui Suriano mette all-in Stein: le due voci al commento giudicano in maniera positiva il fold dell’americano, non ancora in condizioni tali da doversi giocare tutto lo stack con Q-J suited.

Poco dopo arriva la mano decisiva, la numero 36: A T di Suriano batte K 7 di Stein e il ragazzo di Andria porta in Italia il settimo braccialetto WSOP della nostra storia.

That’s it… and the Italians go crazy“, il commento forse un po’ troppo freddo di Tuchman dopo la discesa del board e l’invasione della claque di Suriano nei pressi del tavolo in cui è stata appena scritta la storia.

 

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