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Strategia

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il 3 Ott 2009

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Omaha High Pot Limit – Mani di partenza

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Questo articolo si soffermerà sull’Omaha High Pot Limit, che è una delle 3 principali porte di ingresso in Omaha Poker insieme alle varianti High-Low PL ed infine l’High-Low Fixed Limit. Passando dall’una all’altra di queste varianti sarà come fare visita agli asiatici piuttosto che agli europei o agli africani nel caso stessimo a parlare di una esplorazione all’interno del Pianeta Terra.

In effetti questa analogia ci sembra molto azzeccata poiché, così come i popoli di questi continenti, pur legati tra di loro dallo stesso filo di umanità, oltre a presentare differenze fisiche e culturali, molto spesso, non necessariamente intrattengono particolari rapporti, se non quelli legati alla consapevolezza della loro rispettiva esistenza, così anche i giocatori di una delle 3 varianti di Omaha, finanche sulla stessa poker room e con le dovute eccezioni, si limitano a frequentare preferibilmente solo quella parte di palinsesto dedicata alla propria variante di riferimento.

Questo è il segno inequivocabile dell’effettiva differenziazione esistente tra una variante e l’altra e tra queste, con un divario più profondo, tra la prima, l’Omaha High PL, e le altre due.

Iniziamo il nostro viaggio in questo Mondo con la più praticata e famosa di queste varianti: l’Omaha High Pot Limit.
Ci si presenta da subito, rispetto ad altre discipline del poker, un panorama sconfinato. Le combinazioni di 4 carte possibili in mano ad un giocatore, prima della smazzata, sono la bellezza, di 270.725.

Un numero che apparentemente può far paura nell’immaginario di un povero rounder intento a cercare di capire quale di queste migliaia di mani possibili possa avere il suo opponent. Per cercare di farlo raccapezzare meglio in questa girandola di combinazioni possibili, possiamo intanto però, fargli notare, che con un rapporto di 0,48:1, quindi per eccesso circa due volte su 3 il suo avversario avrà in mano 4 carte spaiate fra di loro.

Già questo primo dato rilevato, ci consente, di mettere a fuoco, ancora meglio le cause per le quali, di natura, oltre a quelle relative già rilevate nell’articolo che introduceva i concetti di Control Pot e Control Game, l’Omaha è una specialità poco incline al gioco pre-flop. Infatti, la circostanza che due volte su tre il nostro avversario avrà quattro carte diverse che, a loro volta, formeranno una serie di 6 coppie distinte ci dice che, anche la miglior mano di partenza, lascerà sempre, ad una mano di questo tipo, non mai meno del 35% di possibilità di vincere.

Percentuali di vittoria pre-flop, nell’Omaha High, tipo quelle che si verificano nel Texas Holdem quando ad esempio di scontrano AA contro 22, sono una chimera ed è assolutamente un errore pensare di andare a replicarle quando abbiamo in mano combinazioni tipo AAxx, snaturando il gioco. Con questo non vogliamo affermare che ad Omaha High non si possano mai operare rilanci pre-flop ma che essi non possono prendere a riferimento patterns abituali di altre discipline ed, ad esempio, per la mano appena citata AAxx, nel caso, sarà determinante sapere, oltre la posizione, la situazione e la modalità che si sta giocando di volta in volta al tavolo, il valore delle xx dietro alla coppia d’Assi.

Viceversa nella mano di 4 carte spaiate che, come abbiamo detto, formano sei coppie distinte fra loro, sarà da porre l’accento, non esclusivamente sul valore delle coppie prese in sé, ma avrà importanza capitale la loro armonizzazione nel complesso ossia come tutte e quattro possono lavorare insieme per la conquista del piatto (pot).

L’Omaha High Pot Limit è il gioco dell’armonia fra di loro delle quattro carte in mano al giocatore correlato all’armonia che queste stesse vanno a combinare con quelle che, nei rispettivi turni, scendono sul board, al fine, di realizzare il massimo punto.
Tutte le azioni di gioco che non sono allineate, più o meno, con questa definizione dell’Omaha stridono e non fanno parte del cosiddetto humour di questo gioco.

Vediamo adesso, secondo uno dei massimi esperti della materia Lou Krieger, quali di queste combinazioni sono meglio armonizzate fra loro, nella situazione di partenza, al fine di darci più probabilità di vittoria nel colpo.

Tabella di Krieger

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1. A-A-K-K 11. A-A-J-T 21. Q-Q-J-J 31. A-K-J-T
2. A-A-Q-Q 12. K-K-Q-Q 22. Q-Q-T-T 32. A-Q-J-T
3. A-A-J-J 13. K-K-J-J 23. Q-Q-9-9 33. A-J-T-9
4. A-A-T-T 14. K-K-9-9 24. Q-Q-A-K 34. K-Q-J-T
5. A-A-9-9 15. K-K-A-Q 25. Q-Q-A-J 35. K-Q-J-9
6. A-A-K-Q 16. K-K-A-J 26. Q-Q-K-T 36.K-J-T-9
7. A-A-K-J 17. K-K-A-T 27. Q-Q-J-T 37. Q-J-T-9
8. A-A-K-T 18. K-K-Q-J 28. Q-Q-J-9
9. A-A-Q-J 19. K-K-J-T 29. A-K-Q-J
10. A-A-Q-T 20. K-K-J-9 30. A-K-Q-T

Di queste 37 mani di partenza, Lou Krieger ci dice, in maniera del tutto ovvia, che quelle con al loro interno l’associazione di due semi di colori (double suited) hanno più valore di quelle con un solo seme e che quest’ultime, a loro volta, hanno maggiore valore di quelle senza ripetizione di seme alcuna.

Proviamo a fare qualche considerazione su alcune di queste mani della Tabella di Lou Krieger.
Possiamo notare che le prime 5 in ordine di importanza hanno una struttura a doppia coppia. Le prime quattro però lavorano anche a chiudere una scala (straight) massima, la quinta no e diciamo quindi che in quanto ad armonia rispetto alle precedenti ha un gap.

Questa cosiddetta struttura della mano di partenza a doppia coppia, comprese tutte quante le combinazioni con cui può declinarsi in un mazzo di 52 due carte con 13 valori nominali differenti, quindi anche incluse le combinazioni di questa struttura contenute nella Tabella di Krieger, ci possono capitare in mano con un rapporto di 95:1.

Andiamo a mettere una lente di ingrandimento sulla prima di queste combinazioni, la migliore di partenza non solo per Krieger ma, come è del tutto pacifico, anche per altri tipi di tabelle confezionate allo scopo di stabilire una starting hand chart per l’Omaha High: AAKK. La prima cosa che salta agli occhi è che essa, se composta con tutte carte di seme diverso, non sviluppa, come nel caso di una combinazione di 4 carte spaiate fra loro, 6 coppie distinte ma solo tre ossia AA, KK o AK.

Quindi nonostante la sua forza dovrà sempre tenere conto, ogni qualvolta le si opponga una fila random di carte diverse, che ad ogni sua coppia ne equivalgono, per quanto marginali possano essere, 2 dell’avversario. Come se nell’Holdem l’AA di un giocatore andando all-in trovasse QJ e T9 del suo oppo a lavorare insieme, peggio dunque che giocare in 3 quel colpo, dove sì nell’Hold’em AA, potrebbe trovare queste carte ad opporglisi ma nelle mani di 2 avversari non in quelle di uno che può usarle contro di lui, a coppia di due, come meglio crede.

Guardiamo ora le mani di partenza della tabella di Krieger che vanno dalla n° 6 alla n° 10. Dopo le quattro carte una diversa dall’altra questa è la struttura che con più ricorsività può capitare nelle mani dei giocatori di Omaha.
Come potete constatare nella tabella di Krieger le mani con una struttura a carte spaiate occupano dalla 29esima alla 37esima ed ultima posizione.

Le uniche altre due strutture possibili di 4 carte che oltre a quelle già citate ci possono essere distribuite sono quella con tris + x random e quella che ci da un bel poker servito in mano. Un’altra delle particolarità dell’Omaha: i tris e i poker serviti, qui, si foldano sempre!.

Questo brevissimo excursus all’interno della Tabella di Krieger speriamo possa esserci servito ad evidenziare un dato fondamentale in sintonia con tutte le altre asserzioni fin qui sostenute: anche nell’Omaha High è rilevabile un edge dell’una sull’altra fra le possibili mani di partenza ma esso è sostanzialmente diverso da quello rilevabile dall’analisi delle starting hands di altre discipline e specialità del poker e per essere valorizzato deve essere trattato con dei patterns di gioco specifici o quantomeno compatibili ai capisaldi strutturali e allo humour dell’Omaha.

Autore: el-khidr

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