Wednesday, Apr. 24, 2024

Strategia

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il 3 Apr 2015

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Thinking Process – Charlie Carrell e lo shove river in bluff su Kitai all’High Roller EPT Malta

Thinking Process – Charlie Carrell e lo shove river in bluff su Kitai all’High Roller EPT Malta

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Oggi, per quanto concerne la tecnica, ci concentriamo su uno spot che ha visto protagonista il talento britannico Charlie Carrell. ‘Epiphany77’ ha ‘beffato’ all’High Roller da 10.300€ dell’EPT maltese il campione belga Davidi Kitai.

 

La mano si è svolta come segue.

 

Apre Loosli da under the gun a 45.000, chiamano Carrell da bottone, Kitai e Luca dai blind. Il flop è 2 K 10 e tutti e quattro i giocatori scelgono di bussare.

Al turn esce il J di picche. Carrell betta 115.000 chips e rimane in gioco il solo Kitai. Il river è il 7 di fiori, carta su cui Kitai checka e Charlie pusha costruendo una torre con le chips rosse da 25.000.

Il belga entra in the tank, ci rimane per dieci lunghissimi minuti, poi si auto-chiama il tempo. Chiede, inoltre, al britannico se avrebbe mostrato qualora avesse optato per il fold. Carrell dice di si.

Kitai folda mostrando A 10 e, come promesso, Carrell gira il nulla con 8 6.

 

Abbiamo contattato Charlie e ci ha spiegato integralmente, in esclusiva, il suo thinking process.

 

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THINKING PROCESS

Preflop

Un regular (Loosli) apre da under the gun, decido di flattare con 8-6 di picche perché sono deep e penso di avere edge post-flop. Anche i bui chiamano.

Flop

Avrei mollato se utg avesse c-bettato o qualcun’altro avesse leadato. Possedevo infatti solo un backdoor di colore. Con molte combo di picche con equity sul flop, comunque, avrei considerato di uscire in puntata.

Turn

Esce il jack di picche. Gli altri checkano fino a me. A questo punto, penso che con qualsiasi mano di valore (doppie, set o scala) superiore a J-T, combo che probabilmente avrebbe pot-controllato, un mio avversario sarebbe uscito puntando. Non era, infatti, lo spot adatto per un check/raise dei blind, dato che Loosli o io potevamo anche avere A-Q. Ho deciso dunque di bettare circa metà piatto, con il plan di pushare su molti river simulando un ‘capped range’ (range stretto, quindi molto spesso il nut). Credo su quel board, infatti, mi avrebbero chiamato diverse mani marginali quali coppie più incastro, oppure coppie più progetti vari. Chiama solo Kitai, foldano gli altri due.

River

Kitai checka, quindi penso che l’idea di shovare sia buona, perché non posso avere molto bluff nel mio range. Se avessi puntato piccolo, infatti, lui avrebbe chiamato facilmente con gran parte del suo range. Così ho shovato e lui ha iniziato a fissarmi. Inizialmente ero eccitato, sicuro che la mia azione stesse funzionando. Trascorsi cinque minuti, mi stava infastidendo il fatto che nessuno chiamasse il clock, tanto che ho considerato io stesso la possibilità di chiamarlo. Probabilmente lo avrei fatto se avessi pensato che il mio bluff non avrebbe funzionato. Dopo dieci minuti Davidi mi chiede “Mostri se foldo?” e io non gli ho risposto. Lui ha iniziato a controllare le sue carte come per foldarle, a quel punto gli ho detto “Si!”, simulando disperazione nel caso avesse fatto call (reverse tell). Credo infatti si aspettasse che io dicessi qualcosa, dopo aver ricontrollato le sue carte, qualora avessi avuto una mano di valore.

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