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Strategia

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il 1 Mag 2018

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Tre facili accorgimenti da mettere in pratica per migliorare velocemente nei tornei

Tre facili accorgimenti da mettere in pratica per migliorare velocemente nei tornei

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La difficoltà comune di tanti torneisti alle prime armi riguarda in primo piano la gestione delle varie fasi degli MTT, soprattutto se si parla di quei momenti topici in cui ci si avvicina alla zona importante dei premi.

Dati alla mano, solo pochi players riescono a raggiungere abitualmente la late state, e il numero di partite giocate potrebbe non essere la causa predominante. Infatti, risultati costanti provengono in primis da un importante adattamento strategico.

Proprio discutendo del lato tecnico, Ben Ward ha ben pensato di analizzare i 3 accorgimenti da mettere in pratica per migliorare nei tornei per il portale PokerNews.

Presta attenzione alle prossime righe, questi piccoli particolari potrebbero stravolgere completamente il tuo approccio in game…

 

1) Interpretazione delle ante

La presenza di ante in un torneo modifica profondamente la gamma di combinazioni da aprire nel preflop, adottando range lontanissimi da quelli utilizzati ai tavoli cash game.

Questo succede perché l’aumento di dead money presente nel piatto regala migliori pot odds, ergo possiamo aggiungere qualche mano al nostro arsenale di apertura.


Come da grafico, in questa situazione possiamo aprire positivamente il gioco con 128 combinazioni aggiuntive da middle position. Occhio alle ante!

2) Gioco short-stack: il ‘push or fold’ non è sempre la strategia migliore

L’utilizzo del metodo ‘push or fold’ è redditizio in molte situazioni, ma non rappresenta sempre il modo migliore per vincere chips.

Infatti, quando il nostro stack è pari a 14x-15x è preferibile adottare una strategia mista, secondo i seguenti punti:

Comparatore Bonus

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

– gioca in raise/call le mani più forti del range, come JJ+;
– gioca in raise/fold tutte le combinazioni adatte ad un open ma non abbastanza forti per un call su eventuale push, come suited connectors e broadway off;
– gioca in shove diretto tutte le combo non classificabili nelle categorie precedenti, come 22 A5.

Ovviamente il discorso va connesso alle varie posizioni.


Come da grafico, ecco l’action riportata per uno stack di 14 blinds da CO.

3) Difesa dal big blind

Altro elemento cruciale dei range da utilizzare in un torneo riguarda le combo da flattare in posizione di BB.

Con gli ante in gioco, oltre al nostro blind già impegnato nel piatto, stiamo ricevendo ottime pot odds per callare quasi con ogni mano; e se le size di open utilizzate al tavolo sono le classiche 2x-2.5x la situazione migliora ulteriormente!

Supponiamo di giocare dal BB in un tavolo di 9 giocatori, con blinds 50/100 e ante 10. CO apre a 225: abbiamo bisogno del 25% di equity per rendere il call profittevole.


Come da grafico, in realtà il BB può teoricamente difendersi chiamando il 100% del suo range, ignorando la soglia richiesta.

Anche la mano peggiore illustrata nell’intervallo (32o) ha equity sufficiente per giustificare un flat; per chiari motivi di playability postflop è preferibile evitare una difesa totale, ma in termini matematici non sarebbe un errore.

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