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Strategia

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il 15 Apr 2006

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Comprendere gli errori attraverso la Prospect Theory – Parte 1 di 2

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Riportiamo il primo di due interessanti articoli apparsi sulla rivista CardPlayer riguardanti alcuni studi generali applicati alla valutazione del comportamento dei giocatori di Poker.

Il giocatore A fa scala nut. Un avversario probabilmente ha un progetto di colore ed un altro punta come se avesse una mano forte. Il giocatore A con la scala rinuncia al rilancio basandosi sulla teoria che se al river dovesse uscire una brutta carta, risparmierebbe così i soldi del rilancio. Spreca pero così la possibilità di avere un piatto più alto se dovesse tenere la sua mano migliore e le percentuali favoriscono il raise. Perchè giocare così?

Ad un altro tavolo il giocatore B ha JJ e rilancia prima del flop. Un buon giocatore gioca dal grande buio e al flop scendono A-8-3. Il grande buio fa check, il giocatore B bets e il grande buio fa check-raises. A questo punto, il giocatore B è convinto che il grande buio abbia un asso e quindi la mano migliore ma fa call ugualmente, nella speranza di battere il jack. Quando il jack non scende al turn, il giocatore B questa volta folda alla puntata dell’avversario.Molti giocatori sanno che le chances di battere un jack on the turn sono di 22 contro 1 e ci sono soltanto sette small-bets (piccole puntate) e mezzo nel pot al flop. Non esiste un calcolo ragionevole di probabilità che renda corretto il call, eppure questa giocata è piuttosto di routine. Perchè fare questo errore?

Possiamo capirlo dagli accademici. Gente che studia sui criteri e prese di decisioni ha documentato un numero di errori che gli individui fanno nella valutazione del rischio sia nel poker che in altre situazionidella vita.
Per spiegare questo fatto, ho invitato una nota ricercatrice ad unirsi a me nelle prossime rubriche. Il suo nome è Dr. Rachel Croson dell’Università della Pennsylvania ed ha condotto una ricerca per capire perchè i giocatori di poker (ed altri) pensano in questo modo.
Prima di tutto, lasciamo che Rachel si presenti.
Rachel: ho iniziato questo lavoro perchè mi ero innamorata di Mr. Spock di Star Trek. Tutte le mie giovani amiche andavano pazze per il capitano Kirk (naturalmente) ma io ero invece affascinata dalla razionalità di Spock. Anche da ragazza non pensavo che gli individui agissero in realtà con razionalità e mi domandavo il perchè.
La mia ricerca tende a descrivere come la gente agisce, soprattutto in situazioni strategiche. Confronto tali reazioni rispettoa ciò che sarebbe stato razionale e consiglio stretegie per far sì che le decisioni prese siano razionali.
Fra gli accademici, la razionalità di Spock viene chiamata prendere una decisione normativa, e ciò che io faccio è descrivere ciò che la gente fa in realtà e proporre strategie per superare gli errori.
Mio marito iniziò a giocare a poker nel 1996 e osservando il comportamento dei giocatori riconobbi gli errori che i ricercatori avevano documentato in altri settori. Così iniziai a raccogliere dati sui giocatori di poker, come prendevano le decisioni sia al tavolo che in altre situazioni.
Ho potuto documentare come i giocatori di poker siano diversi dal resto della popolazione, ma contemporaneamente anche simili. In questa rubrica discuteremo degli errori che vediamo ai tavoli e di come questi siano gli stessi che la gente comune compie nella vita. Discuteremo su alcune delle cause di questi errori, e vi diremo come riuscire a scoprirli negli avversari ed evitarli quando si gioca.

Introduzione alla Prospect Theory.
Psicologi ed economisti studiano le decisioni che vengono prese in varie situazioni, per fatti importanti (quale persona sposare) o per piccole cose (quale marca di latte comperare) in settori diversi (decisioni mediche, decisioni finanziarie…) dagli individui, dai gruppi e dalle grandi società. Ma i ricercatori amano soprattutto studiare gli individui nel gioco d’azzardo e in situazioni di gioco. Studi di situazioni differenti portano spesso alle stesse conclusioni. Per prendere decisioni la gente usa gli stessi processi e compie gli stessi errori in continuazione.
Tre degli errori più importanti vennero formalizzati nel Prospect Theory di Amos Tversky e Daniel Kahneman (Kahneman ha vinto di recente il Premio Nobel in Economia e l’avrebbe ricevuto anche Tversky se non se ne fosse andato poco prima). In questa rubrica descriviamo questi errori e diamo esempi di errori comuni al tavolo da gioco.
I tre errori indicati nella Prospect Theory sono:
– L’avversione verso la sconfitta (la sofferenza per una sconfitta al gioco è circa due volte più grande della gioia per una vittoria)
– Asimmestriche preferenze per il rischio (si preferisce non giocare quando si è in sopra e giocare quando si è sotto).
– Falsa valutazione delle probabilità (pensando che eventi meno probabili possono capitare più di quanto si possa pensare)

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Avversione verso la sconfitta.
Per Mr Spock 100$ sono 100$. Rappresentano un valore usato per acquistare beni e servizi. Con gli umani la storia è diversa. Per molta gente perdere la somma di 100$ fa più male rispetto al beneficio di guadagnare la stessa cifra. Così il beneficio di guadagnare 100 $ è infriore rispetto alla sofferenza di perderne 100. In termini pokeristici, la gente sta peggio (in realtà due volte e mezza di più, secondo Rachel) quando perde una mano rispetto alla gioia provata nel vincerne una.
Molti esperimenti portano a questa conclusione. Ad alcuni soggetti venne chiesto (in un gioco al 50% con 10$ di perdita o di vincita) quale dovrebbe essere la probabilità di vittoria affinchè il gioco sia accettabile. La maggior parte delle persone, non giocatori, chiesero in media 25$. Quindi una perdita di 10$ “peserebbe” quanto la gioia di una vincita di 25$. Al tavolo da poker, individui con l’avversione verso la sconfitta agiscono troppo timidamente.
Nell’introduzione di questo articolo abbiamo visto il giocatore A giocare nel tipico atteggiamento di avversione alla perdita. Ha rinunciato perchè avrebbe sofferto nella eventuale sconfitta più di quanto avrebbe gioito vincendo una mano più ricca.
Un altro esempio di gioco con avversione verso la sconfitta avviene quando i giocatori rinunciano a puntare al river con un punto in mano (“value bet”). Se puntano e vengono chiamati si sentono OK, ma il piatto lo avrebbero vinto comunque.(“E’ abbastanza ricco” si sente dire nelle sale da gioco). Ma se puntano e vengono chiamati perdendo, stanno male e si annoiano. Così lasciano soldi sul tavolo e si meravigliano di come non riescano a vincere.

L’avversione verso la sconfitta può anche verificarsi quando un giocatore ha progetto di colore “nut” sul flop contro tre avversari e non fa raise. Vincerebbe il 33% delle volte e sta puntanddo solo 25% del denaro.
Però il giocatore sa che perderà due terzi delle volte e ci sta male se succede. Se vince, sta bene comumque e le evetuali puntate extra che non ha vinto non hanno molta importanza.
Persino i giocatori che leggendo ciò dicono “io in queste situazioni faccio raise” in realtà non applicano correttamente lo stesso ragionamento nella stessa situazione al turn contro 6 avversari. Gli argomenti sono gli stessi, ma il giocatore perderà due mani doppie quattro volte su cinque. Nonostante che tale giocata rappresenti una vincita a lungo termine, la più frequente perdita fa star male più di quanto la vincita possa far star bene.

Come sfruttare l’avversione verso la sconfitta
Osserva gli avversari e individua i segni dell’avversione alla perdita. Ricorda che questi giocatori raramente fanno bet sul river e il bluff è raro. Quando un tali giocatore fanno raise al flop, quasi sempre hanno una buona mano. Non adottano quasi mai un semibluff al turn. Se si comprende la situazione, ciò può essere di aiuto nel leggere la mano e migliorare i vostri fold.
E’ necessario monitorare anche il proprio modo di giocare. Se ti accorgi che una mano persa fa più male di quanto faccia bene una vinta, cerca di capire quanto le emozioni possano influenzare il tuo modo di giocare. Può darsi che tu sia troppo passivo nel gioco, troppi call, troppi check al river e si rinuncia a rilanciare in situazioni importanti.
Nella prossima rubrica, concluderemo questa trattazione della Prospect Theory prendendo in considerazione degli errori causati da preferenze di rischio asimmetrico ed errata valutazione delle probabilità. Ti diremo anche come usare queste informazioni per fare più soldi ai tavoli.

Artcolo tratto da CardPlayer
Understanding Poker Errors Through Prospect Theory — Part 1
by Barry Tanenbaum With Co-Author Rachel Crosen

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