Wednesday, Apr. 24, 2024

Strategia

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il 11 Set 2012

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Iniziare a vincere al Cash Game dai microlimiti

Iniziare a vincere al Cash Game dai microlimiti

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In questo articolo cercherò di spiegare quello che secondo me è l’atteggiamento da seguire durante il periodo passato a grindare i microstakes. Il primo ma grande errore di un player che passa dai stngo al cash game è quello di voler saltare i microstakes, perché reputati troppo spesso noiosi e poco profittevoli.

Non è affatto cosi, come per ogni disciplina pokeristica ( specialmente il cash game) i microstakes sono un passo inevitabile se si vuole diventare vincenti nel long term. Inoltre c’è da considerare che se si studia con impegno e dedizione la materia, i microstakes possono riservarvi gradite sorprese, vista la facilità con il quale si batte il livello.

Per prima cosa cercheremo di metabolizzare bene il concetto da me prima espresso ovvero:“la facilità con il quale si vince ai microstakes”.

Mentre nei sitngo l’obbiettivo è quello di prendere TUTTE le chips dei nostri avversari, nel CG l’unica cosa che ci deve importare è quella di commettere meno errori di tutti.Il profit che riuscite a generare è solo una conseguenza di questo.

Vista questa premessa non vi risulterà difficile capire che ai livelli bassi l’unico modo per fare profit, è quello di effettuare un gioco solido e allo stesso tempo efficace. I tavoli per la maggior parte dei casi saranno infestati di player insensati, da gambler, giocatori occasionali che hanno un solo vantaggio su di voi, quello di essere imprevedibili.

Capirete bene però che questa può essere una caratteristica che andrà a nuocervi solo in una piccola percentuale di volte, non lasciatevi dunque scoraggiare da periodi negativi, mantenete il controllo, continuate a giocare il vostro a-game e vedrete che nel lungo periodo non potrete che risultare vincenti contro questi avversari.

Puntare per valore

Una delle prime cose da capire quando si inizia a giocare i microstakes è quella di come farsi pagare al meglio i punti migliori che andremo a centrare nel corso delle nostre sessioni: la value bet è per definizione una puntata che la maggior parte delle volte verrà chiamata da mani peggiori.

Quando entrerete in possesso di una mano molto forte non cercate di inventare giocate strane, non slowplayate (salvo particolari info su oppo), cercate di effettuare puntate per valore su tutte le street, a questi livelli se decidono di seguirti lo fanno con tutto (botton pair,draw,gutshot, il nulla cosmico), quindi il vostro obbiettivo deve essere quello di far finire il prima possibile tutte le vostre chips in mezzo al tavolo.

Naturalmente capiteranno anche casi in cui anche con una mano molto forte vi ritroverete indietro fin dal flop, ma come detto saranno solo una piccola minoranza di casi e cmq anche in quelle occasioni starete facendo la mossa giusta. Questi casi si chiamano bad beat e sono situazioni in cui i soldi sono destinati a finire al centro del tav e non c’è nulla che voi possiate fare.

In conclusione diciamo che, le giocate fantasiose effettuate dai grandi professionisti che siamo abituati a vedere in televisione, ai microstakes non servono. I top player hanno bisogno di inventare giocate sempre diverse perché si confrontano con giocatori di alto livello, devono cercare sempre di essere il meno prevedibili possibile.

Noi non abbiamo bisogno di questo, i nostri avversari nella maggior parte dei casi non si preoccupano minimamente di ciò che abbiamo in mano, si innamorano semplicemente delle loro carte e pagano. Quindi,quando entrate in possesso di una mano molto forte, cercate sempre di finire allin, sarà proprio da queste situazioni che proverrà la maggior parte dei vostri guadagni.

Starting hands

Una delle cose fondamentali per evitare di ritrovarci in situazioni che magari risultano complicate da gestire e che di conseguenza ci portano ad effettuare scelte non corrette , è quella di selezionare con accuratezza le nostre starting hands preflop.

Il mio personale consiglio è quello ( per i principianti o per chi si avvicina per la prima volta al CG) di utilizzare un range molto ristretto che ovviamente si allarga con l’avvicinarsi del bottone.Giocare solo alcuni tipi di hand implica facili scelte postflop e di conseguenza un sempre minor numero di scelte EV-.

Agli inizi della vostra avventura, in special modo ai limiti bassi adottare un tipo di gioco lag è sicuramente controproducente, vista la scarsa capacità dei nostri avversari di foldare le loro mani. Quindi evitate sempre di impelagarvi in grossi piatti quando siete OOP e non avete una buona mano, considerate per questi livelli i blind per quello che sono ovvero, la peggior posizione al tavolo, non cercate di difenderlo a tutti i costi vi assicuro che a questi livelli non serve.

Quindi ricapitolando:

  • da early position: giocate solo mani premium e entrate nel pot raisando (mai limpando)
  • da middle position: allargate il vostro range di mani con cui entrare nel pot, oltre alle premium iniziate a raisare anche coppie medie e mani tipo A10, AJ, AQ, KQ.
  • dai blind: entrate nei pot raisati solo se avete buone pot odds e ovviamente 3bettate sempre se in possesso di mani molto forti.

Giocate le trouble hands solo se siete in grado di gestire il post flop, ritrovarsi in situazioni compromettenti in cui non sapete che fare non è buono, finire rotti per esempio con mani tipo K10 su flop K7J è un errore che alla lunga vi farà perdere molti soldi.

Per ciò che riguarda i suited connectors, almeno nei primissimi livelli (NL5/NL10) giocateli solamente quando ci sono molti giocatori nel piatto (e ai microlimiti la media di players coinvolti è spesso molto alta), ovviamente con l’intento è quello di andare a floppare punti o draw che ci daranno il nuts, evitando di andare rotti con magari solo una top pair al flop.

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Individuare i nostri avversari

Un’altra cosa fondamentale per poter essere vincenti, è quella di saper individuare chi abbiamo davanti, in modo da sapere quale mossa ci consentirà di estrarre più valore.
Per fare questo ci sono software che ci possono aiutare fornendoci dati specifici sui nostri avversari, quali Holdem Manager e Poker Tracker, ma anche in assenza di questi è indispensabile rimanere concentrati sul loro gioco anche quando non siamo coinvolti nel colpo, in modo da poter mettre note specifiche che poi sfrutteremo a nostro favore.
Cerchiamo di suddividere i nostri avversari per tipologia e capire insieme come servirci di questo.

Avversario Nitty

Questo è un tipo di giocatore abbastanza chiuso che gioca solo mani vere o con punti realmente hittati.Quindi ci sarà facile per la maggior parte delle volte farlo uscire dal colpo e vincere il pot uncontested, l’unico accorgimento è quello di dargli credito quando dimostra forza, perché sarà proprio in quelle occasioni che avrà un buon punto.

Avversario calling station

Si tratta di giocatori essenzialmente scarsi e passivi che si limitano sempre a chiamare le nostre puntate, anche quando non dovrebbero visto che non sanno nemmeno il significato del termine pot odds. Ci risulterà quindi molto facile estrarre valore da essi, ma anche in questo caso attenzione a quando si mostrano aggrssivi, hanno chiuso il loro punto.

Avversario Tag (tight aggressive)

Questo tipo di giocatore nella maggior parte di casi rientra nella categoria dei regular del livello, ed è sicuramente il tipo di player più ostico da affrontare. Cercate quindi di giocarci contro il meno possibile, soprattutto di non farne una questione personale se in precedenza vi ha stakkato, fate in modo che questo succeda solo in seguito a delle bad beat.

Oppo Short Stacker

Si tratta al 90% di giocatori totalmente incapaci che spesso e volentieri andranno allin con un range molto largo di mani, adattate quindi il vostro range di call di conseguenza, senza esagerare però nel farlo.

Oppo Unknown (sconosciuto)

Si tratta di player di cui ancora non abbiamo ancora nessun tipo di informazione. Concedete a questi giocatori il beneficio del dubbio, almeno finchè non vi siete fatti un’idea su di loro.

Controllare il tilt

L’unico vero nemico che può farvi perdere fiducia in voi stessi e di conseguenza bruciare quanto di buono fatto in precedenza è il tilt. I microstakes sono livelli facilmente battibili se si studia e ci si applica con serietà, ma momenti sfortunati che possono essere più o meno lunghi sono purtroppo inevitabili e l’unico modo per limitarne i danni è rimanere calmi, continuare a giocare il proprio a-game e aspettare che passino.

Le bad run sono periodi nel quale ci andrà tutto storto, ci scoppieranno di tutto e di più e sono periodi che capitano sia ai player di microstakes sia a player di hight stakes. L’importante è cercare di comprendere che in quel periodo di tempo noi non possiamo far niente se non di limitare le perdite.

Bruciare il profit generato in tanti giorni di grinding solo perché siamo in tilt, magari shottando livelli superiori,è sicuramente una cosa nosense oltre che frustrante. Cercate quindi di non incappare in questo errore e ricordate che i player che oggi vi scoppiano sono gli stessi che vi regalano i loro soldini.

Solo quando riuscirete a farvi una bella risata dopo che “omino random” vi avrà scoppiato il vostro set di A runner runner, potrete affermare di aver raggiunto un buon mindset.

ildani 

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