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il 14 Giu 2012

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WSOP 2012 – Dario Alioto vs Flavio Ferrari Zumbini: il teorema di Morton nel Limit Hold’Em

WSOP 2012 – Dario Alioto vs Flavio Ferrari Zumbini: il teorema di Morton nel Limit Hold’Em

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La mano giocata nell’evento #20 di Limit Hold’Em fra Dario Alioto, Flavio Ferrari Zumbini e un terzo giocatore, è l’esempio pratico del teorema di Morton: “In un multi-way pot, la nostra aspettativa di vincita potrebbe aumentare grazie ad una decisione corretta del nostro avversario”. In questo spot si crea un 3-way pot con delle odds che “costringono” Dario a chiamare nonostante abbia la mano peggiore, consapevole però delle implied odds.

LO SPOT – I tre giocatori hanno pari stack. Apre UTG, Dario da MP 3betta con AJo, Zumbini da SB decide di 4bettare; UTG flatta, Dario anche.

Normalmente folderei AJo sull’apertura di un UTG, che dovrebbe avere un range strong, ma il giocatore in questione apriva per la terza volta consecutiva da UTG, praticamente ogni volta da quando io ero arrivato al tavolo. Per questo motivo decido di 3bettare. La 4bet di Flavio è la cosa peggiore che possa succedere: a meno che non abbia intuito la mia chiave di lettura e stia bluffando, il suo range di 4bet è quasi sempre AK QQ+, con TT-JJ penso avrebbe flattato in quella situazione, con 99 foldato. Il problema è che, nel momento in cui UTG flatta le due bet, io sono costretto ad aggiungere per odds.

FLOP – Cadono T93 rainbow, Flavio punta, oppo gioca, Dario anche.

TURN – 7 di picche che apre una possibilità di flush draw. Flavio punta ancora, UTG passa, Dario chiama.

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Posso escludere AK dal suo range, a meno che non abbia AK di picche; in quel caso, se non hitta river, rinuncia al pot e posso far valere la posizione. Con l’8 probabilmente chiudo il punto migliore (scala), poi ho l’asso come overcard che batterebbe QQ e KK, e che diminuisce le possibilità che lui abbia AA: sono 7 out. Ci sono delle implied odds: in base al tipo di river che cade, potrei riuscire a farlo foldare o a farmi pagare nel caso esca uno dei miei out. Quindi decido di chiamare. A questo punto io devo mettere per quanto è grande il piatto.

RIVER – 8, Dario chiude scala, Flavio checka, Dario punta e Flavio chiama.

Mi pare di aver intravisto due figure nella mano che muckava Flavio. Le odds al turn erano di 1/7, quindi la mia chiamata è al limite, ma io sono stato tirato dentro dall’action particolare. Al river non so se è costretto a pagare. La mano più probabile da assegnarmi è JJ, ma è pur vero che avrei potuto avere AK o AQ suited con flush draw, e a quel punto betto sempre river e lui mi becca in busted flush draw runner runner.

Il thinking process è interessante perché Dario gioca quasi sempre consapevole di non avere la mano migliore, ma prendendo la decisione corretta. Probabilmente, anche Flavio al river chiama per odds ma immaginando di essere battuto. In pratica: le odds che la deadmoney ha creato nel piatto hanno portato i due giocatori a giocare correttamente la propria mano, e nonostante Dario abbia messo chip dentro quando non aveva la mano migliore, la sua decisione era corretta per una questione di pot odds.

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