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il 31 Mag 2012

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WSOP 2012 – Marcello Marigliano: “Quel bluff a durrrr grazie ai tell”

WSOP 2012 – Marcello Marigliano: “Quel bluff a durrrr grazie ai tell”

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Prima volta a Las Vegas per un giocatore di fama internazionale come Marcello Marigliano, che per quanto sia forte e per quanto abbia vinto, non aveva mai partecipato alle World Series Of Poker prima di quest’anno. Un esordio coi fiocchi il suo, visto che riesce a collezionare due ITM consecutivi: prima 71° su 2101 giocatori all’evento #2, poi 60° su 317 all’evento #3.

Tuttavia, Marigliano è famoso per essere un grande giocatore di Cash Game high stakes, dove ha ottenuto grandi risultati online e ha partecipato a format televisivi live, oltre a giocare nei vari casinò d’Europa come quelli di Montecarlo, Austria e Londra, ed essere avversario di Tom Dwan niente poco di meno che nella “durrrr Challenge”, dove fu protagonista di un grande bluff ai danni del padrone di casa allora griffato con la patch di Full Tilt Poker.

Quella giocata lasciò a bocca aperta l’avversario e fece il giro del mondo, e Marcello ci confessa di avere un certo rapporto con durrrr: “Ci incontriamo spesso, parliamo spesso, abbiamo avuto anche altre occasioni di giocare insieme”. Un bluff spettacolare che, però, non sembra aver scalfito più di tanto l’ex pro della red room: “Sinceramente credo che lui non sia rimasto così shockato come la gente crede”, dice Marcello, “La mia è stata una di quelle giocate estemporanee che fanno più show che sostanza: è andata così ma non è che ci fosse molto da discuterne”.

L'espressiva reazione di Tom Dwan alla vista del bluff di Marcello

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Perché quella giocata? Cosa c’era dietro? Un bluff coraggioso, soprattutto se si tiene in considerazione la presenza delle telecamere e gli occhi del mondo puntati addosso all’italiano, che però è consapevole del fatto che Tom sia a conoscenza del motivo di quella mossa che agli occhi di molti è sembrata azzardata: “Dwan sa benissimo perché ho giocato in quel modo: avevo letto una sua debolezza”, spiega Marigliano. “Anche lui gioca moltissimo sui tell, e tutti i giocatori live di alto livello basano la loro strategia prevalentemente sui tell”.

Una lettura forte che si è rivelata vincente, e fa capire quanto sia importante il body language nel poker live, ed è importante anche l’esperienza in un gioco dove informazioni del genere possono essere davvero fondamentali: “Da ragazzo giocavo a 5 carte e basavo la mia strategia solo sui tell; essi non dipendono dal gioco ma dalle reazioni delle persone, reazioni che ho imparato a distinguere”. Ma come si fa ad imparare a leggere i tell? Marcello ci svela il suo segreto: “Guardare se stessi aiuta molto a capire i tell degli altri, concentrandosi sui movimenti che si fanno quando si punta e si è in bluff, o quando si fa la stessa giocata con un punto forte. Cosa si deve guardare? Ogni minimo particolare, perchè “Tutti i movimenti del corpo possono essere segnali che significano: mani, braccia, bocca, occhi, ogni singolo particolare è importante per leggere l’avversario”.

Parole fondamentali per comprendere quanto il poker dal vivo sia diverso dal poker online, e quanta bravura e abilità ci possano essere dietro il poker a cinque carte, che da molti è considerato un gioco basato sulla fortuna, ma che a conti fatti sembra molto più difficile del Texas Hold’Em, perché non ci sono carte a terra da guardare, ma bisogna leggere nella testa dell’avversario percependo ogni minimo movimento del corpo. Una grande lezione da un grande giocatore.

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