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il 19 Nov 2009

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TonyG di nuovo a Las Vegas – Quarta Parte

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Sabato mattina sveglia alle 7: alle 8.15 ho un tee-time a Shadow Creek, il campo più esclusivo degli Stati Uniti. Niente foto all’interno, quelle che vi posto le ho rubate col telefonino. Club house da favola, maxi televisore negli spogliatoi, armadietti personali di Bill Clinton, Gorge Bush junior e senior, Sean Connery, Tom Cruise. Anche Phil Ivey e Doyle Brunson hanno il loro. A me mi danno l’armadietto esattamente accanto a quello di Silvester Stallone.
In questa prima foto quello che vedete non è il campo da gioco, ma il semplice campo pratica!!!

Il caddie è una mia vecchia conoscenza: un omone di un metro e novanta, ex pilota dell’Aeronautica Militare, ora sui 45 e già in pensione (mi raccontava che il loro lavoro era particolarmente usurante). Sono 3 anni che non ci vedevamo: grandi abbracci. I miei due ospiti restano a bocca aperta: hanno girato il mondo giocando a golf, ma un campo così ancora non l’avevano visto. Comprendono ora perché non solo costa 500 dollari al giorno, ma anche perché è necessario “conoscere qualcuno” per poter accedere.

golf las vegas 2Un’immagine della buca 17, 140 metri di volo sull’acqua per arrivare su un green largo ma profondo non piu’ di 10 metri: bisogna arrivarci con la palla a campanile, altrimenti la pallina che arriva con la forza dopo aver volato sull’acqua se ne scende dalla parte opposta oltre il green.

Il golf ha il potere di rilassarmi completamente, gioco anche benino. Mi ritorna il buonumore. Anche la gamba alla quale avevo subito una distrazione giocando a basket con la nazionale di quelli che fanno la mia professione reagisce bene nonostante l’enorme ematoma di oltre 30 centimetri che ancora mi ricorda il precedente infortunio. Sento che la fase negativa è ormai alle spalle.

Rientro alle 14, vado alla sala dei fiori del Bellagio. Tutta addobbata in tema Halloween. Vado a fare una robusta colazione, o forse un lunch leggero al caffè Bellagio. Un vecchio rituale che mi era molto caro un tempo e che apprendo fa parte dei rituali anche di Max.

Seduta pomeridiana al punto e banco. Io gioco 100 o 200 dollari a puntata. Arriva un ragazzino, 23-24 anni, tutto allegro e sbrafante e inizia a puntare 4-5000 dollari a puntata. Capita qualche volta che la mia puntata sia opposta a quella che fa lui. Lui mi propone di ritirare la mia puntata. Credo che si tratti di una scaramanzia, o forse la fretta di vedere il punto opposto al proprio (infatti se prendo io le carte in mano, le spizzico abbastanza lentamente, in 15-20 secondi) senza aspettare.

Mi dice che se ritiro la puntata e poi questa sarebbe stata vincente, me la paga lui. Accetto subito, anche perché è giusto non contrariare chi punta forte, e poi io così non posso perdere, ma solo vincere! Di tutte le stranezze viste, in anni di gioco con cinesi o asiatici in genere, questa è proprio una delle più strambe! E la cosa nell’arco di due ore mi viene richiesta almeno 5-6 volte! Chiudo dopo 2 ore con un millino di vincita e dichiaro che è ora di riposare un’oretta prima di andare a cena

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picassoCena con tutti gli amici al Picasso. Chi ci viene per la prima volta resta ammirato e suggestionato dagli 8 quadri originali di Picasso alle pareti. Cenare ed avere alle spalle 90 milioni di dollari in quadri appesi al muro…ma a me, pur essendo forse la decima volta che ceno qui, mi fa sempre un particolare effetto di emozione mista ad estasi artistica. Il mio piatto preferito: le ostriche cotte nello champagne sul quale viene posato una punta di caviale di nero. Una prelibatezza a livello mondiale!

Seduta post cena con Max al punto e banco: vinciamo nuovamente 2-300 dollari. Mentre giochiamo ridiamo con le signore della sera prima: dico a Max che le signore son tornate apposta per lui, e che se son disposte a puntare 1000/2000 dollari a puntata, io, come suo agente procacciatore, posso chiedere almeno 2mila per offrir loro una notte con lui! Di buonumore decidiamo verso le due di andare al poker, è sabato e le poker room sono piene. E a quest’ora l’alcool avrà iniziato a produrre i suoi primi effetti..

Niente Omaha Pot Limit al Bellagio. Niente Omaha Pot Limit al Caesars’, qui tavolo max Texas 5/10, niente 10/20! Andiamo al Venetian, ci spariamo un maxi cappuccino con panna e non so quale altra mielosità, poi Max rinuncia/lascia per cortesia nei miei confronti l’unico tavolo Omaha che c’era, un 1/2 e va a giocare Texas 10/20. Io mi metto in lista d’attesa, gioco qualche mano ad un texas 5/10 e aspetto il mio turno…

…(continua)….

tonyg

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