Anche Repubblica attacca il poker live

Dopo il tanto chiacchierato servizio delle Iene andato in onda ieri sera, anche su Repubblica appare un attacco al poker live nei circoli.

Ma dobbiamo subito fare una precisazione: rispetto al servizio firmato Luigi Pelazza, pieno (come ha confermato Davide Nughes in qualità di testimone) di errori e inesattezze, qui Repubblica ha oggettivamente colto nel segno.

Non si tratta del circoletto di Olbia con un torneo da 12 persone fatto per passare una serata in allegria. A Roma, come documenta il bravo Fabio Tonacci, ci sono una ventina di sale da poker che organizzano tornei da centinaia di iscritti e montepremi che superano i 200.000 €.

E non si tratta più nemmeno di un servizio fatto senza cognizione di causa: il pezzo di Repubblica è ragionato, ben scritto e soprattutto è stato realizzato informandosi, andando sul posto, visitando di persona le sale senza voler cercare il “botto” ma con l’intenzione di capire cosa succede dentro questi ambienti.

Anche l’autore stesso, messo di fronte a questa realtà, si interroga sulla contraddizione del poker in Italia, giocabile online ma non dal vivo nei circoli (anche se, in teoria, entro gennaio dovevano partire le famose 1000 concessioni per le sale da poker live…).

“La differenza è la legge” conclude Tonacci, e non si può che dargli ragione.