Giacomo Fundarò, sesto al Main Event Carnival of Poker al Rio

Il mondo non finisce con l’eliminazione del Main Event delle WSOP. Altroché. Soprattutto se uno si trova ancora a Las Vegas, dove certo non mancano i posti dove andare a giocare. A volte non c’è bisogno nemmeno di uscire dal Rio per trovare un bel torneo, come il Carnivale of Poker, che si giocava nella sala Pavilion mentre il Main Event andava avanti nelle altre sale. 

Giacomo Fundarò, eliminato prematuramente del ME, ha deciso di entrare in questo evento da 1.675$ di buy-in dove alla fine si sono radunati circa 250 giocatori per un montepremi di 375.000$ e una prima moneta di 91.879$.

Alla fine Giacomo ha centrato un sesto posto che vale 18.348$. Sembrerebbe un buon risultato ma se andiamo a chiedere a Giacomo come sono andate le cose, c’è più dell’agro che del dolce in questo torneo. “Il Day1 sembrava procedere per verso giusto, ho chiuso a più di due volte l’average. Ottimo anche il Day2 dove mi sono ritrovato secondo in chips con 18 left“. È stato qui che sono iniziati i brutti colpi per Giacomo.

“Prima apro da UTG con KQ suited, flatta il bottone e foldano i bui. Arriva un flop TJx, che mi è abbastanza favorevole: ho 2 overcard, bilaterale e backdoor flush draw…“. Una mano certamente piena di potenzialità ma ancora non chiusa: “lo stack dell’opponente oscilla attorno ai 20 bui. Non mi piace la continuation bet in questo spot, preferisco check-reisare avendo ancora margine di fold equity o su un suo eventuale check acquisire una free card per poter vincere la mano al turn sia hittando che non“.

Giacomo segue il suo piano ma purtroppo le cose non vanno bene: “Lui betta circa 3/4 del pot e sul mio all-in snappa facilmente girando AJ, turn e river non mi aiutano“. Dopo questo colpo arrivano “le delusioni del 30%“, due mani importanti perse con KK contro AK (asso al flop) e con in blind war con 99 contro K7, che trova il K anche al flop. La mano che condanna definitivamente il giocatore italiano è un classico coin in cui il suo AQ non trova nessuna coppia sul board e soccombe alla coppia di 6 dell’avversario.

Dopo i 3 in the money nelle WSOP un altro risultato per Fundarò, che comunque vede il bicchiere mezzo vuoto per come si è svolto il torneo nei momenti importanti: “un sesto posto più da dimenticare in fretta che da ricordare, torneo abbastanza fotocopia di altri eventi WSOP dove in late stage si fatica a vincere gli showdown“.