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il 7 Ago 2013

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Ladies Event: discriminazione o solo pubblicità?

Ladies Event: discriminazione o solo pubblicità?

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Manca poco all’avvio della tappa parigina del circuito europeo delle WSOP e una delle novità che sta facendo parlare di più è il ritorno del Ladies Event, che non si era più disputato dopo la vittoria di Annette Obrestad nel lontano 2007. La domanda che si fanno in molti è: un torneo solo per donne è una forma di discriminazione o solo una strategia di marketing per attirare le donne a un gioco tradizionalmente maschile come il poker? Ci sono opinioni per tutti i gusti.

Anche se il Ladies Event delle WSOP è ormai una tradizione, pur essendo tante volte un torneo un po’ troppo colorato, qualche piccola polemica si è accesa in questi giorni con la conferma che uno degli eventi delle WSOPE che si disputerà a Parigi ad ottobre sarà dedicato esclusivamente alle donne. C’è chi considera che un conto è fare un Ladies Event alle WSOP di Las Vegas, dove di eventi ce ne sono tanti, ma che un’altra storia sia “regalare” il prestigio di un braccialetto in un evento molto più esclusivo come le WSOPE, dove i tornei erano solo sette prima dell’introduzione del Ladies.

Una delle voci più importanti in questo dibattito è ovviamente quella di Vanessa Selbst, una donna che di braccialetti “unisex” ne ha ben due: “Se il torneo riesce ad avere tante iscrizioni mi sembra un’ottima cosa, considerando anche dove sta andando il poker a livello internazionale. In ogni caso non sono molto a favore di concedere un braccialetto in un field ridotto, come succede per esempio nelle WSOP-Asian Pacific, ma spero di sbagliarmi e che ci siano tante donne a Parigi“.

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Contraria per principio all’idea di separare uomini e donne è la famosa Annie Duke, anche lei vincitrice di un braccialetto: “Non ho niente contro i casinò che fanno «ladies night», ma qui parliamo di un braccialetto, di un campionato del mondo, no? Secondo me non ha senso. Non ha senso a meno che tu non dica che c’è una differenza di intelletto fra uomini e donne per cui devi farli competere in eventi diversi“.

Nettamente a favore invece Maria Ho, che apprezza “gli sforzi del mondo del poker per portare più donne al gioco e per fargli provare l’esperienza del poker a livello professionale in un’atmosfera serena e divertente, questo è un aspetto fantastico“. Per quanto riguarda la questione del braccialetto, Maria ricorda che “in qualche modo, con tutti questi eventi WSOP e WSOPE stiamo facendo diminuire il suo valore e l’esclusività di dire «ho vinto un braccialetto» quando ce ne sono tanti in giro“. Una questione che va, ovviamente, al di là del singolo “Ladies Event”: basta ricordare che da qualche anno c’è anche un braccialetto per i giornalisti.

Come vedete, opinioni molto diverse ma non necessariamente opposte, il che ci fa capire la complessità dell’argomento. Proprio perché il poker è un gioco di abilità e non ci sono differenze di base fra uomini e donne i Ladies Event possono essere semplicemente una strategia di marketing per andare a prendersi una fetta di mercato finora poco esplorata.

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