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il 17 Mar 2014

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Cipollini, Scalzi e la chip al posto sbagliato al WPT Venezia

Cipollini, Scalzi e la chip al posto sbagliato al WPT Venezia

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Il WPT Global di Venezia concluso con l’affermazione di Andrea Dato ha registrato un episodio che ha fatto discutere parecchio.

Allo start del Day2 il dealer di un tavolo ha aperto le buste dei player ancora in gioco senza accorgersi di una chip da 5.000, o per un totale di 7.000 secondo la ricostruzione del giocatore Federico Cipollini, scivolata nello stack sbagliato.

Il beneficiario di questo scivolamento, in modo consapevole o meno dell’accaduto, è andato avanti a giocare  finchè non è arrivato il legittimo proprietario della chip, Marcello Montagner, che ha richiamato l’attenzione del floor sull’ammanco nel suo stack.

Dopo una rapido controllo, il tournament director ha ricostruito la dinamica e ha restituito a Montagner una chip da 5.000. Prima di comminare la sanzione al giocatore che l’ha tenuta, il td ha però deciso di far visionare i filmati delle telecamere del Casinò per capire bene la dinamica dell’accaduto.

Nel mentre il giocatore ha continuato a giocare il WPT Global eliminando Federico Cipollini in un all in preflop, giusto pochi attimi prima che il tournament director gli comunicasse una penalità di due giri.

Tramite Facebook Cipollini ha esternato pubblicamente la sua posizione sulla vicenda, specificando che secondo lui il torneo è stato falsato sia perchè l’avversario ha tratto vantaggio nell’avere 7.000 in più nel suo stack nelle mani immediatamente conseguenti, utilizzandole per incrementarlo, sia perchè il giocatore che ha giocato con una chips non sua avrebbe meritato la squalifica dal torneo, e quindi non essendo più in gioco non avrebbe potuto successivamente eliminarlo.

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Inoltre, successivamente alle polemiche scatenatesi, il giocatore spezino ha lamentato una mancanza di comunicazione da parte dei protagonisti, anche involontari, della vicenda, sia direttamente sia tramite email e quindi, sentendosi danneggiato,  ha presentato un esposto (visibile qui) alla Questura di Venezia.

A spiegarci perchè il giocatore non sia stato estromesso è il tournament director WPT Christian Scalzi, che motiva così la sua decisione di comminare due giri di penalità:

“In questi casi la discriminante per decidere un provvedimento radicale come l’estromissione dal torneo di un giocatore è il dolo – spiega Scalzi – il direttore del Casinò di Venezia ha visionato le riprese a circuito chiuso sotto mio consiglio, per vedere se Fasan avesse avuto un ruolo attivo nella vicenda.

Invece la chip è scivolata al suo posto con motu proprio, senza il suo intervento. Anche parlando con il giocatore, assieme allo staff ci siamo accorti che non c’erano elementi per ascrivergli il dolo. Infatti quando ho spiegato la mia decisione al tavolo i giocatori l’hanno accettata”.

 

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