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il 29 Lug 2016

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Il peggior downswing di Emiliano Conti: “Chiuso il pc, l’esito della sessione non deve influenzare la real life…”

Il peggior downswing di Emiliano Conti: “Chiuso il pc, l’esito della sessione non deve influenzare la real life…”

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Altro appuntamento con i professionisti di poker che raccontano i loro periodi più cupi ai tavoli verdi.

A raccontarci oggi il peggior downswing della sua carriera, e delle contromisure prese, è Emiliano Conti, tra i più quotati giocatori di tornei del panorama italiano e coach di lungo corso:

“Il peggior downswing della mia carriera è stato di circa 8.000€ – esordisce Emi – ne ho avuto uno nel 2011 e uno quest’anno: tra la fine di marzo e tutto aprile, quindi in un mese e mezzo, ho swingato di nuovo 8.000€ giocando circa 600 mtt”

Emiliano spiega di affrontare questi periodo con il piede sull’acceleratore.

“Di solito reagisco giocando più di prima, perché so di avere edge sul field e non vedo l’ora di recuperare i buy-in persi – spiega – Ovviamente, anche se gioco da tanto, quando perdo intensifico la fase di review, per vedere se davvero c’è qualche errore mio oppure se è solamente varianza Il confronto con amici colleghi c’è sempre, non lo intensifico durante i downswing ma lo tengo costante nel tempo. Più che altro mi confronto con persone che ritengo valide per qualche spot specifico”

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Ma un giocatore di lungo corso come il toscano sa bene come fare per evitare che la varianza negativa ai tavoli vada a incidere sulla vita reale:

“Oggi a livello psicologico i downswing non incidono assolutamente nella mia normale vita di tutti i giorni. Magari cinque sei anni fa poteva farlo, ma oggi no. Anche ai tavoli la cosa non incide: che io stia vincendo un mese 15k, o che ne stia perdendo 5k, gioco esattamente alla stessa maniera, ma perché è da tanto che faccio questo lavoro, ci sono già passato e so bene che non bisogna cambiare il modo di giocare a seconda che si vinca o che si perda. Molti player che coacho invece se le cose vanno male iniziano a giocare un B- o C-game, quindi a snaturare il loro gioco nel momento in cui perdono. A me fortunatamente non succede più anche grazie all’esperienza e al fatto che gioco davvero da tanti anni”

Ed ecco i consigli di Emiliano ai giocatori che stanno passando da questi momenti bui:

“Per iniziare, non perdere fiducia nel proprio gioco: se giocando in un determinato modo si è arrivati a essere buoni player e a vincere bisogna continuare su quella strada cercando di migliorarsi, senza cambiare gioco perché le carte non ci sorridono e gli showdown non cadono dalla nostra parte. Non bisogna provare a fare cose troppo diverse dal nostro standard, ma intensificare lo studio e vedere se stiamo giocando bene o se non lo stiamo facendo. E soprattutto, non lasciare che i downswing vadano a peggiorare la nostra real life, perché alla fine il poker è un lavoro e va trattato come tale. Chiuso il pc non bisogna lasciare che l’andamento dei tavoli lasci il segno: nella vita ci sono tante cose belle che non mi sembra il caso di rovinarle per il poker…”

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