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il 28 Set 2017

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“Perché condividere i giocatori con la Francia?” Frosini (Lottomatica) accende il dibattito sulla liquidità condivisa, LOGiCO risponde

“Perché condividere i giocatori con la Francia?” Frosini (Lottomatica) accende il dibattito sulla liquidità condivisa, LOGiCO risponde

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Si continua a discutere sulla liquidità condivisa mentre nei vari Paesi interessati i lavori procedono.

Qualche giorno fa la DGOJ, ovvero la Dirección General de Ordenación del Juego, ha pubblicato un decreto per chiedere ufficialmente al Ministero spagnolo delle Finanze di rilasciare nuove concessioni per il poker online.

La gara dunque è stata aperta, mentre da noi in Italia dovrebbe uscire a brevissimo il bando per i nuovi operatori interessati al mercato.

Nel frattempo, come detto, non mancano gli spunti di riflessione. Partiamo dalle dichiarazioni di Giuliano Frosini, direttore dei Public Affairs di Lottomatica, che ha parlato nel corso di un convegno sul delicato tema dell’antiriciclaggio. L’agenzia specializzata AGIMEG riporta le parole di Frosini:

Le opportunità di investimenti necessitano di una adeguata stabilità regolatoria. Ben venga il recepimento di direttive del legislatore comunitario per uniformare la regolamentazione a contrasto del riciclaggio tra i Paesi Ue. Va tuttavia ricordato che il settore giochi in Italia è fortemente regolato e negli anni ha dato grandi soddisfazioni alle imprese e ai giocatori.

Il sistema italiano è unico per modello distributivo e recentemente sono state strette ulteriormente le maglie per evitare fenomeni di riciclaggio. Da questo punto di vista bisogna riflettere sull’opportunità della condivisione di giochi con altri Paesi come ad esempio la Francia nel caso della liquidità internazionale.

La Francia dieci anni fa ha creato un ente per regolare il gioco online, ma oggi è un mercato sostanzialmente asfittico e con pochi operatori e ora si fa capofila di operazioni che hanno impatto sulla direttiva e si riflettono anche sul nostro Paese. Perchè l’Italia dovrebbe condividere i propri giocatori con quelli francesi?“.

Una direttiva troppo stingente potrebbe portare a politiche paraproibizionistiche che rischiano di indirizzare giocatori verso l’illegale, serve invece irrobustire i controlli nei punti vendita, attraverso la crescita della cultura dei pagamenti elettronici. Il nostro modello è il migliore tra quelli Ue e la politica deve capire che se si implementano troppo le direttive bisogna valutare le conseguenze“.

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Frosini rivendica dunque la bontà del modello italiano e mette in guardia contro la liquidità condivisa.

Diversamente invece la pensano i rappresentati di LOGiCO, associazione costituita nel 2016 che riunisce diversi concessionari italiani che sviluppano oltre il 75% del traffico in tornei di poker online in Italia.

Ecco qual è il pensiero della suddetta associazione:

A seguito delle recenti osservazioni circa l’opportunità di riflessioni in merito alla liquidità condivisa, l’associazione LOGiCO ritiene sia fuori da ogni dubbio che i regolatori di Italia, Francia, Spagna e Portogallo abbiano previsto tutti i controlli necessari in conformità alla IV Direttiva Antiriciclaggio, e che quindi non esista alcun problema a far giocare gli italiani con i francesi.

Sull’opportunità di farlo, il mercato francese è sì asfittico, ma perché – a differenza di quello italiano – non ha ancora operato scelte corrette in termini di tassazione, ed è probabile che questo avvenga in futuro; inoltre tale asfissia è dovuta, in questo analogamente all’Italia, proprio a causa all’autoimposta segregazione della liquidità.

Spagna e Portogallo sono mercati in crescita. Ci sono quindi tutte le premesse perché il progetto porti finalmente il poker fuori dalla recessione. L’Italia ha siglato l’intesa con gli altri regolatori europei e siamo certi che ADM continuerà senza indugio i lavori per portare a termine quanto prima il progetto“.

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