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il 12 Mag 2019

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Jamie Gold rivive le sue WSOP: Sono stato fortunato nell’età aurea del poker

Jamie Gold rivive le sue WSOP: Sono stato fortunato nell’età aurea del poker

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Oggi ci facciamo un tuffo nell’epoca d’oro del poker e delle WSOP grazie a una interessante intervista a Jamie Gold.

Nel 2006 l’americano vinse il più ricco Main Event della storia delle World Series, incassando la bellezza di 12 milioni di dollari! Dopo 13 anni, il ricordo di quell’impresa è ancora vivo.

Gold racconta ai colleghi di PokerNews: “Ricordo che ero sia fiducioso che nervoso. Avevo vinto una serie di piccoli eventi in California prima delle World Series of Poker, ma era il mio primo Main Event delle WSOP“.

Gold non aveva esperienza nel Main, eppure dal vivo aveva già sfidato campioni come Johnny Chan e Chris Ferguson. Non li ha avuto come coach; in compenso, li ha osservati da molto vicino, imparando da loro:

Mi sono reso conto di quanto avevo bisogno di imparare sul gioco. Ho capito che lo studio del poker potrebbe andare avanti all’infinito. Ammiro e rispetto quei campioni che mi hanno ispirato nel lavorare di più sul mio gioco“.

Gold ammette che sta ancora imparando e crescendo come giocatore. In certi momenti di gioco si trova in difficoltà e sta lavorando per rendere quei momenti meno frequenti. Ma dice anche che nessuno conosce il suo miglior poker:

Le giocate di cui vado più fiero non sono mai finite davanti a una telecamera. Il 99% di tutte le mani che gioco non sarà mai visto da nessuno. La cosa più importante è fare del mio meglio e capire ogni mio errore, cosa che credo di fare. Mi ci sono voluti più di dieci anni per arrivare a quel livello di gioco dal vivo“.

Lo stile di Gold è stato diffamato negli anni, a partire da quei 12 milioni incassati. Ma lui ritiene che alcune di quelle critiche siano ingiuste e che siano il risultato di una valutazione parziale degli spettatori:

Penso che le persone giudichino spesso senza conoscere i fatti. Il modo in cui sono stato presentato nel 2006 è stato limitato dalla televisione. Potrebbe essere interpretato in modo positivo o negativo, quindi capisco. Per fortuna la quantità di reazioni positive è stata dieci volte maggiore rispetto a quelle negative“.

Gold sostiene che la copertura televisiva del poker al giorno d’oggi fornisce informazioni limitate, un riassunto di quello che succede al tavolo.

Molte delle vittorie di Gold precedenti alla vittoria del Main Event, per esempio, non sono state registrate. Parliamo di tornei tra i 300 e i 1.000 dollari di buy-in.

Comunque sia, Gold non sembra troppo affranto dalle critiche: “I miei amici e la mia famiglia erano molto orgogliosi ed entusiasti per me nel 2006, è stato un momento meraviglioso. Sono così fortunato, vivo una vita fantastica con persone eccezionali intorno a me“.

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Jamie Gold tornerà al Rio quest’anno per provare a reclamare la sua corona. Il montepremi del Main potrebbe salire ancora dopo una costante ascesa negli ultimi anni. Tuttavia, è improbabile che raggiunga il tetto record di 12.000.000$:

Nel 2006 ho battuto quasi 9.000 giocatori e la copertura dei mass media è stata incredibile. L’eccitazione attorno al poker era al massimo storico“.

Golf ha eliminato sette degli otto giocatori che stavano al tavolo finale con lui e ci sono stati momenti in cui sembrava imbattibile. Era consapevole del ruolo della fortuna in quel momento:

Sai sempre che la fortuna può aiutarti o abbatterti. Ho cercato di minimizzarla il più possibile. Solo una volta ero contento di flippare, per cercare di liberarmi di Allen Cunningham che sembrava l’avversario più duro per me“.

Gold era entrato in quello che ora chiama “flusso di gioco” per il suo livello di abilità in quel momento. Egli afferma convinto che sapeva esattamente dove si trovava in ogni mano. Dopo aver vinto il torneo, però, ha festeggiato molto poco:

Mio padre aveva pochi giorni di vita, così ho provato a passare più tempo possibile con lui e la mia famiglia. Non mi importava molto altro“.

 

 

E adesso Gold cosa combina? Diciamo che si è imposto in altri campi. È diventato un uomo d’affari di successo in età avanzata, aiutando a scoprire attori come James Gandolfini e Jimmy Fallon.

Faccio consulenze alle aziende che vogliono crescere nel nel mondo degli affari. Ho avuto anche l’opportunità di contribuire nell’organizzazione di eventi benefici. È fantastico“. La sua storia diventerebbe ancora più bella se lasciasse il segno nella 50esima edizione delle WSOP di Las Vegas. Dite che ce la può fare?

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