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Strategia

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il 26 Set 2019

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Jacobson analizza un memorabile fold di Koon in heads up contro Pollak

Jacobson analizza un memorabile fold di Koon in heads up contro Pollak

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Mettiamoci comodi perché stiamo per ascoltare un campione del mondo di poker mentre analizza una bellissima mano che vede protagonisti altri due grandi giocatori. Cosa c’è di più bello per un appassionato del gioco?

Per la precisione stiamo per commentare con lo svedese Martin Jacobson, vincitore del Main Event WSOP 2014, uno spot memorabile che si è consumato lo scorso anno all’Aria di Las Vegas durante i tornei US Poker Open.

Torniamo indietro nel tempo all’evento #6 che ha visto Benjamin Pollak spuntarla su Jason Koon. A suo tempo vi avevamo già raccontato per filo e per segno il gran fold di Koon che non era bastato però per vincere il duello.

Riassumiamo il tutto… Bui 25/50k e oltre 400mila dollari di prima moneta in palio. Pollak fa un mini raise preflop con QQ e Koon chiama con A2. Tutto standard secondo Jacobson.

Il flop recita 69A. Lo svedese qui commenta: “Jason decide di fare un check/call standard contro la c-bet di Ben“.

Il turn è un A ed entrambi i giocatori checkano: “Per Koon è standard checkare quello spot, non ha molte mani forti e non avrebbe senso uscire puntando. Ben checka perché sa che può scontrarsi contro un Asso oltre che un 9, un 6 o un flush draw. Ben controlla la size del piatto preoccupato da un eventuale Asso. Inoltre può indurre qualche bluff al river, in particolare se Koon manca un draw“.

 

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Arriviamo alla street più interessante. Il river è una Q. “Jason è sicuro di avere la mano migliore. Lo stack minimo ammonta al triplo del pot. Se Pollak avesse avuto una mano molto forte avrebbe puntato al turn per costruire un grosso pot e far finire il match. Il suo range è cappato. Ecco perché Jason fa una grossa puntata. Vuole indurre l’avversario all’hero call, in quanto molto polarizzato. Non lo farebbe con un 9. Sta dicendo in pratica che ha un A o un draw mancato. Anche Ben sa che Koon è piuttosto polarizzato e sarebbe contentissimo di scontrarsi con un Asso“.

Pollak ovviamente va in all-in e per Koon arriva una scelta difficilissima: “Spot complicato per Jason che ora è sicuramente confuso. Si aspettava una puntata al turn da una mano veramente forte, ma allo stesso tempo è uno spot complicato da bluffare per Pollak. Jason ha il top del proprio range su quel board. Con A-7 non sarebbe cambiato nulla. Ma quando Ben prende una linea del genere vuol dire che è davvero forte. Q-Q ha molto senso nello spot“.

Alla fine Koon folda e Jacobson dice: “Davvero un gran fold in heads-up. Il tempo extra qui serve a poco. In questi spot hai già capito subito cosa farai. Più ci pensi e più consideri cose inutili, tornando sui tuoi passi. Lui ha deciso subito fidandosi del proprio istinto“. Voi a casa che ne dite?

 

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