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il 25 Feb 2020

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Basta mezz’ora al giorno per imparare a giocare a poker? Secondo Ashley Adams, sì!

Basta mezz’ora al giorno per imparare a giocare a poker? Secondo Ashley Adams, sì!

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Il poker è uno di quei giochi dove bastano veramente pochi minuti per impararne le regole ma, come diceva qualcuno un tempo, non basta una vita per coglierne tutti i segreti. Ecco allora che l’importante per la stragrande maggioranza dei giocatori è soprattutto divertirsi, senza perdere nemmeno troppo tempo per studiarne a fondo le regole, migliorando il proprio gioco semplicemente giocando e osservando gli altri.

Con la nostra “Guida al Poker” stiamo infatti riprendendo proprio le basi del gioco, per permettere a tutti di cominciare fin da subito non solo a divertirsi, ma anche a giocare nel modo migliore per chi si avvicina le prime volte e rischia di commettere un sacco di errori. E’ più o meno l’approccio che propone anche Ashley Adams (noto giocatore, scrittore e divulgatore di poker d’oltreoceano) nel suo ultimo libro, che pone l’accento anche su una domanda che molti potrebbero farsi: “E’ possibile imparare bene a giocare a poker dedicando solo mezz’ora al giorno”? Inutile dirvi che, secondo lui, la risposta è certamente Sì.

Iniziare con calma e applicazione

Winning Poker in 30 Minutes a Day (English Edition) di [Adams, Ashley]Il paragone che Ashley Adams fa nell’introduzione del suo ultimo libro “Winning Poker in 30 Minutes a Day” (il titolo già la dice lunga sugli intenti primari della pubblicazione) è subito estremamente interessante.

Se invece di poker parlassimo per esempio di imparare a sciare, il percorso iniziale sarebbe subito abbastanza chiaro. Nessuno mai si sognerebbe di mettere per la prima volta gli sci ai piedi e gettarsi a capofitto giù da una pista nera. Come abbiamo fatto tutti si comincia da un terreno appena leggermente in pendenza, scendendo dritti senza curvare e con gli sci a “spazzaneve” per rallentare al massimo la velocità. Provando e riprovando i movimenti finchè non ci sentiamo più sicuri, a costo ogni tanto di cadere e rialzarsi (ma da quasi fermi e sul piano per non farsi troppo male).

Da questo semplice esempio possiamo capire subito almeno due regole essenziali per chi comincia: è necessario applicarsi anche con un minimo di studio, è molto meglio cominciare con le cose più facili che possiamo tenere sotto controllo.

Una mezz’ora al giorno

Secondo Ashley Adams, per imparare fin da subito i concetti di base, basta appunto una mezz’ora al giorno. In questo caso, in maniera “leggermente” autoreferenziale, da utilizzare leggendo il suo libro che si propone (sempre a suo dire) non tanto di fare dei campioni i giocatori già bravi, ma viceversa di trasformare giocatori mediocri (o semplici principianti), in buoni giocatori discretamente vincenti.

L’approccio di Ashley è come detto abbastanza diverso dai tanti libri di tecnica e strategia che abbiamo visto in giro in questi anni, e come sottolineato sopra lo è di certo il suo target. Per cui il suo obiettivo non è fornire dettagliati spot da analizzare nel particolare per formare una strategia da grande campione, quanto piuttosto cambiare radicalmente l’approccio iniziale di chi gioca (e non ottiene risultati). Motivo per cui moltissimi esercizi si svolgono ancora prima di prendere le carte e fuori dalle analisi delle mani giocate.

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Ma i concetti espressi sono, per quanto semplificati e basilari, da assimilare con costanza e applicazione, senza la scusa che non si ha tempo o voglia di imparare e approfondire. In fondo, basta solo mezz’ora al giorno (o comunque, una certa costanza e voglia di imparare).

Le basi con cui iniziare

La base per cui ha costruito questo libro, è la convinzione che la maggior parte dei giocatori non hanno molto interesse nel comprendere nel dettaglio dinamiche complicate come la GTO, ma hanno comunque bisogno di comprendere concetti semplici che possano aiutarli nelle loro scelte basilari.

Partendo da questa considerazione, il primo consiglio è altrettanto semplice e basilare: NON giocare contro avversari più forti. Il profitto di questo gioco, secondo Ashley, viene fatto proprio in base al “gap” (alla differenza) di “skill” (di bravura) tra noi e gli altri del tavolo in cui giochiamo, per cui è ovvio che dovremo attaccare il gioco soprattutto di quelli meno bravi di noi e mai il contrario (e quindi scegliere anche il livello giusto in cui giocare).

La conseguenza di questo, è che quindi non ha molto senso preoccuparsi di essere troppo “leggibili” giocando il nostro gioco ABC (che consiste appunto nel giocare solo mani molto forti in maniera altrettanto aggressiva), visto che il più delle volte ci troveremo di fronte avversari che non coglieranno quasi mai queste indicazioni pur molto precise che potremmo dare con il nostro gioco standard.

Va detto che molte delle indicazioni date da Ashley nel suo libro, si riferiscono soprattutto al gioco dal vivo (e spesso “Cash”), dove la selezione del tavolo e degli avversari può essere davvero l’abilità migliore da avere in dote. Ma anche per chi gioca tornei online, alcuni consigli di base sono comunque estremamente validi e semplici da seguire. E non lo dico solo perchè sono molto vicini a quelli che diamo costantemente nella nostra Guida al Poker. Ci piace però il messaggio palese che vuole comunicare: non tutti possono diventare grandi campioni, ma tutti possono divertirsi giocando a poker. Però ci si diverte di più se si vince spesso, per cui meglio rimboccarsi le maniche e fare le scelte giuste.

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