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il 13 Nov 2008

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Prime reazioni alla relazione del Ministero degli Interni

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Incertezza. Questo il sentimento che accomuna giocatori e organizzatori alla luce delle informazioni divulgate dalla relazione redatta dal Ministero degli Interni sulla situazione attuale e futura del poker in Italia.
“Il panico che si sta scatenando tra i circoli di poker sportivo live e i giocatori non ha senso di esistere” sono le parole di Giosuè Salomone, vicepresidente di Italian Rounders, per i quale la relazione del Viminale non ha fatto altro che mostrare una realtà di cui erano già a conoscenza ed anzi, bisogna “accogliere con favore la legittimazione della realtà associativa da parte dell’autorità centrale”.
Il popolo del texas hold’em italiano è invitato all’ottimismo e a non considerare come una minaccia la tanto attesa normativa ma, al contrario, ad auspicarne l’arrivo nel minor tempo possibile, come Salomone il quale afferma che “se dovesse entrare in vigore domani non potremmo che esserne soddisfatti”, perché è dimostrato che dove il Ministero è già intervenuto tramite le varie questure si riesce a giocare con maggiore tranquillità rispetto alle zone dove non è presente alcun tipo di regolamentazione.

Non mancano però le critiche all’ipotesi normativa che andrebbe certamente corretta in alcuni punti. L’aspetto che senza dubbio sta più a cuore, tanto agli organizzatori quanto ai giocatori, è quello relativo al tetto massimo del buy-in dei tornei locali, fissato a 30€ e considerato all’unanimità troppo basso, tale da non permette di coprire nemmeno le spese di organizzazione e gestione. Da ricordare inoltre che già alcune questure come quella della Provincia autonoma di Trento e quella di Bari avevano legalizzato tale tetto a quota 50€, attenendosi alle disposizioni ministeriali.

Sulla questione si è pronunciato anche Isidoro Alampi, presidente Figp, che suggerisce, per evitare di infliggere un’eccessiva penalizzazione ai club, di portare a 100€ la quota di iscrizione massima per i tornei live locali equiparandola a quella prevista per il gioco online.
Dello stesso avviso Luca Pagano che, in veste di presidente Fith, ha affermato ” l’allineamento dei buy-in del gioco fisico a quello online è, oltre che auspicabile, una condizione doverosa e necessaria per le associazioni, che formano nel territorio il tessuto connettivo del movimento stesso. Il contrario sarebbe un vero e proprio falso ideologico”. E ancora “Ci sono centinaia di appassionati che hanno investito tempo e soprattutto denaro per la creazione di queste associazioni. Bisogna che le istituzioni ne tengano conto”
Altro punto fonte di numerosi interrogativi tra gli organizzatori dei diversi circoli è quello relativo alla tracciabilità dei tornei e ai controlli che verranno effettuati sul territorio.

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Se da un lato il presidente Figp afferma che “così come sul web esistono dei meccanismi per la tracciabilità delle giocate, sarebbe opportuno tenerle sotto controllo anche nei tornei live”, dalla relazione del Ministero si evince che non ci sarà nessuna tracciabilità e che la Polizia potrà controllare se un’associazione si è attenuta alle regole nella maniera più semplice, ovvero verificando il rapporto tra numero di iscritti al torneo e numero di tavoli aperti. Come confessa Salomone “Mettendosi nei panni del Governo è logico che non potevamo pretendere una legalizzazione dei ‘sit&go”.
Sempre sul versante organizzativo Pagano ha invece sottolineato come le associazioni ricoprono senza ombra di dubbio un ruolo fondamentale “nella riuscita di grandi manifestazioni e come strumento di promozione del Texas Hold’Em, come è anche importante che le associazioni accettino il fatto che tornei con un buy-in elevato debbano svolgersi solo all’interno di strutture preposte e controllate. Dal rapporto casino-associazioni non devono sorgere scontri, ma sinergie importanti”.

Laura Tortora

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