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il 16 Ott 2020

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Bilanciare i range preflop: una breve lezione GTO di Simone Speranza

Bilanciare i range preflop: una breve lezione GTO di Simone Speranza

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Nella teoria del gioco ottimale, o GTO, il bilanciamento è la base su cui si posa tutto l’impianto teorico.

L’opera di bilanciare in cerca dell’ equilibrio ottimale inizia già dal preflop, sia per quanto riguarda le size che per quanto riguarda i range.

Su questo secondo aspetto ci soffermiamo oggi con Simone Speranza, tra i più stimati regular mtt in Italia e head coach della ITZ Academy.

Se l’avete persa, ecco la breve lezione di Simone sulle frequenze postflop della game theory optimal.

 

Cosa significa bilanciare i range

Per iniziare spieghiamo meglio cosa significa giocare con un range bilanciato:

“Bilanciare i range non vuol dire essere bilanciati in termine di frequenze – spiega Simone – ma che ogni range che andiamo a giocare, che può essere visto come un insieme singolo, al suo interno deve essere in qualche modo bilanciato”.

Significa che il range con cui effettuiamo una data azione deve contenere al suo interno un ventaglio di mani equilibrato e non sbilanciato:

“Se analizziamo uno spot con un Solver vediamo che per bilanciare i suoi insiemi e i suoi range mette delle microfrequenze dappertutto, cosa che noi non potremo mai raggiungere, ma è importante capire i concetti che ne stanno alla base, in modo che in game, quando è il caso di bilanciare i nostri range, sappiamo come farlo”.

 

Spot di esempio

Per entrare nel dettaglio della spiegazione Simone elabora una specifica situazione di gioco:

“Mettiamo che siamo su bottone e dobbiamo decidere cosa fare sulla apertura del giocatore da cutoff. Per comodità di esposizione lo stack effettivo della mano è il nostro, ovvero l’avversario ci copre.”

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Proprio a seconda della profondità dello stack cambiano le modalità di composizione di un range bilanciato.

 

Stack di 20x

“In questo scenario, nel nostro range di push, ci sono mani come JTs QTs e coppie basse che con una deepness maggiore sarebbero dei call. Con 20x invece un range di call standard è essenzialmente composto da mani tipo 89s, ATo, ma è chiaro che è un range di call debole, contro cui i giocatori a sinistra potrebbero squeezare any two cards perchè sarebbe profittevole”.

Da qui la necessità di bilanciare inserendo nel range di call mani di assoluto valore:

“Per difesa del range contro i giocatori a sinistra, ma anche per difesa postflop, a questo punto entra in gioco il trapping: per bilanciare incominciamo a flattare AA e KK”

 

Stack di 50x

“Con questa deepness invece vogliamo flattare mani come ad esempio AJs, ATs, Axs in generale, JTs, QTs e tutte le coppie, mani che con uno stack di 20x invece shoveremmo.”

Il fatto che il range di call sia già abbastanza solido, con questo stack, rende il trapping del tutto superfluo:

“In questa situazione con AA e KK vogliamo sia ingrossare il pot per valore sia proteggere il nostro range di tribet visto che andremo a giocare postflop. Inoltre il nostro range di call non deve essere protetto perchè stiamo flattando broadway suited e mani buone. Con uno stack di 50x il range di call non ha necessità di implementare il trapping”

 

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