Cash Game 2/5: insistere o togliersi dal bluff?

Nel poker, sia esso a torneo o a cash game, capita di infilarsi in situazioni non semplici, in particolar modo quando iniziamo un bluff (magari dal pre-flop) e ci convinciamo che portandolo avanti, nel corso della mano, possa avere l’effetto di far foldare il nostro avversario, che sicuramente aveva la mano migliore.

Il problema, però, è quando troviamo strenua resistenza: diventa allora un argomento rilevante il capire se e quando mollare il colpo e accontentarsi della perdita, oppure se portarlo fino in fondo e sperare di convincere l’avversario.

Un bluff convincente?

Siamo all’MGM Grand di Las Vegas, e qualche settimana or sono si è disputato un tavolo 2$/5%, al quale è seduto Phil, dalla cui prospettiva vedremo questa mano.

Foldano tutti sino al bottone (definito “un ragazzo all’apparenza in gamba”) che con uno stack di 1.000$ apre a 20$. Phil siede sullo small blind e spilla K 10. Con uno stack di 950$ decide di 3bettare a 80$. Il big blind passa, l’avversario sul bottone chiama.

Heads up al flop (pot 165$):

9 J 3

Phil decide di c-bettare col suo progetto di scala ad incastro, 50$. Il bottone chiama.

Si va al turn (pot 265$)

6

Su una carta che può sembrare “bianca”, Phil decide di continuare con una ulteriore puntata, stavolta a 175$. Il bottone ci pensa su un po’, poi fa call.

River (pot 615$)

A

Non si completa il progetto di scala per Phil, tuttavia arriva la “scary card” per eccellenza.

Phil, che aveva anche considerato di terminare la sua manovra aggressiva, ora considera ogni opzione.

Che fareste al suo posto? Con una pot size bet a disposizione, insistereste? L’asso potrebbe spaventare l’avversario? Che range attribuire al bottone? E che range sta rappresentando Phil?