Sunday, Apr. 28, 2024

Strategia

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il 8 Gen 2023

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Il fold che ha impressionato Phil Hellmuth

Il fold che ha impressionato Phil Hellmuth

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Impressionare un giocatore con una esperienza alle spalle come quella di Phil Hellmuth non è cosa di tutti i giorni.

Non troppo tempo fa ci riuscì Doug Polk, ma il suo fold con scala second nuts al flop è stato definito uno dei più incredibili di tutta la storia del poker, quindi fa testo solo in modo relativo.

Molto più sensazionale è lo stupore di Phil Hellmuth per una mano andata in scena a un evento WSOP (il torneo numero 65) di quest’estate, un freezeout NLHE da 3.000$ di buy-in.

 

La mano

Il torneo è al 15° livello di gioco, blinds 3.000-6.000 con bb ante.

In mezzo al piatto ci sono 60 mila chips. Il board è AK92. Il giocatore su big blind punta 100.000 chips, da early position Phil Hellmuth pusha per 232.000.

Vedendo il giocatore su big blind in the tank il ‘Poker Brat’ ripete tre volte una delle frasi che lo hanno reso celebre:

“Io prendo questa mano, tu prendi la prossima”.

Il giocatore su big blind non sembra per nulla a suo agio sulla sedia. Alla fine decide di foldare.

Rivela le sue carte al tavolo: A2 per la doppia coppia.

Hellmuth si complimenta con l’avversario per il lay down e rivela che aveva A9 per una doppia coppia più forte.

 

Che possibilità aveva Hellmuth di vincere la mano?

Non possiamo sapere se, ed eventualmente in che misura, il parlottare di Hellmuth abbia influito sul fold avversario. Se dovesse aver avuto voce in capitolo, Hellmuth avrebbe fatto meglio a cucirsi la bocca.

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La regola d’oro del poker vuole che gli avversari paghino il punto peggiore e foldino il punto migliore. In questo caso Hellmuth aveva quasi l’89% di possibilità di vincere la mano, come possiamo vedere nel nostro calcolatore di odds.

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Per vincere la mano l’avversario avrebbe dovuto trovare al river uno dei restanti 2 nel mazzo, una evenienza che, come si vede nella immagine, succede 4,55 volte su 100.

Più alte a quel punto sarebbero state le possibilità di splittare il pot con un K river, pari al 6,82%.

 

Una soul read dell’avversario?

Non possiamo sapere come abbia pensato l’avversario di Hellmuth in questa mano. Possiamo invece delineare con certezza la matematica del suo eventuale call al turn facendo leva sulle pot odds.

Dopo la sua bet turn, in mezzo al piatto ci sono 160 mila chips. Hellmuth pusha il suo stack di 232 mila chips, quindi big blind deve aggiungere 132 mila chips per chiamare.

Il pot a quel punto è di 392 mila chips, che diventerebbero 524 mila con il call di big blind. Il punto di breakeven del suo call è quindi del 25% rotondo.

Come abbiamo visto sopra, contro la combo in mano a Phil Hellmuth le percentuali sarebbero state basse. Ma sappiamo che la stima delle carte avversarie non va mai fatta per singola combo ma per range.

 

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